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APPLAUSI AL FRANCHI, ORA TUTTI INSIEME AL FIANCO DEL COMANDANTE PIOLI. A NAPOLI SENZA TIMORE MA CON UMILTÀ. IL MONTE INGAGGI RESTA LOW COST MA PRESTO ARRIVERANNO I RINNOVI PESANTI

di Pietro Lazzerini

Dopo la spaccatura del tifo avvenuta nel corso della roboante vittoria contro il Chievo Verona, occorre sottolineare come la sfida contro l'Udinese abbia regalato alla squadra e a Firenze tutta, un tifo che da tempo non si registrava sugli spalti del Franchi. La Curva Fiesole ha mostrato ancora una volta la propria vicinanza alla squadra, caricando i giocatori con un discorso prima della partenza dal ritiro in albergo, condita successivamente dalla 'motorinata' fino allo stadio, ma anche da un tifo incessante e che ha abbracciato tutti i settori. Nessuna contestazione, nessun fischio da settore a settore. Solo tanta passione nei confronti di una squadra giovane che ha voglia di costruire qualcosa di importante

A capo di questa adunata, c'è Stefano Pioli. Il tecnico gigliato è l'uomo al comando di una compagine di giovani determinati che hanno voglia di mettere in mostra il proprio talento anche nel nome di capitan Astori. Un insieme di motivazioni che possono spingere la squadra oltre i propri limiti, che ci sono e che non sono ovviamente scomparsi grazie a due vittorie importanti ma pur sempre alla portata dei viola. Pioli, dicevamo, aveva chiamato a raccolta i tifosi. Lo ha fatto trasmettendo tutto l'amore che prova per Firenze e soprattutto per i suoi ragazzi. Un affetto che va ben oltre al semplice rapporto tra allenatore, città e giocatori. Un Uomo con la U maiuscola che vive questa esperienza come un punto d'arrivo, e che lo vive a pieno come se il domani gli riservasse altri 10 anni sulla panchina gigliata. Non un dettaglio da poco se si considera il recente passato e se si pensa a quanto sia importante, per un gruppo giovane, avere una figura che sia riferimento dentro e fuori dal campo. La sua corsa dalla panchina verso Benassi al gol dell'1-0 contro l'Udinese ci riporta a un calcio che non c'è più. A una visione romantica di questo sport che piano piano cercherà di riavvicinare tutto il pubblico alla maglia della Fiorentina. 

Ora i viola avranno qualche giorno da vivere tra riposo e allenamenti per qualcuno, e Nazionale per molti altri. Poi ci sarà il Napoli. In soldoni, la Fiorentina è attesa al primo vero ostacolo dell'anno. Una partita sulla carta proibitiva che però verrà vissuta in un momento tutto particolare. Il Napoli arriva da una pesante sconfitta contro la Sampdoria, e questo potrebbe essere un rischio. Allo stesso tempo però, minare le certezze del gruppo di Ancelotti, potrebbe mettere la partita su binari favorevoli. Basta non montarsi la testa dopo i primi sei punti ed approcciare la partita con determinazione e umiltà. La notizia è che la Fiorentina è temuta e non poco: basti pensare alla velocità con cui nella giornata di lunedì, l'indiscrezione circa la possibile squalifica per Benassi (che poi non si è verificata, il centrocampista sarà regolarmente convocabile) aveva raggiunto immediatamente tutti i siti e le radio napoletane. Bene così.

Ieri intanto, La Gazzetta dello Sport, ha svelato i dettagli del monte ingaggi della Fiorentina. Nessun aumento consistente fino ai 50 milioni come paventato a novembre del 2017 da parte di Corvino, i conti sono aumentati "solo" di un paio di milioni. Questo non significa niente, o almeno, se la Fiorentina vince e convince, ai tifosi non interessa quanto guadagna Chiesa o quanto percepisce Montiel. Però il dato è che il mercato low cost di questa estate, si è allargato anche agli ingaggi e non solo agli investimenti cash. Ripeto: a parlare sarà il campo, basta mettere in chiaro che non si può parlare di esborsi per il grande ritorno in Europa ma di squadra costruita su giovani talenti che possono fare benissimo o avere un rendimento più mediocre e mantenere i viola su un gradino più basso rispetto alle big.      

Il monte ingaggi in ogni caso presto verrà ulteriormente alzato con i rinnovi di Simeone e Veretout. Per entrambi sono previsti degli incontri con i rispettivi agenti prima di dicembre, con l'obiettivo primario di alzare i relativi salari e legare ancor di più due delle pedine più importanti in rosa al progetto Fiorentina anche in vista della prossima estate. 

Un'ultima battuta sulla porta in vista del Napoli. Con ogni probabilità giocherà Dragowski, perché il problema riscontrato da Lafont al bicipite femorale prevede almeno una ventina di giorni di recupero (nel migliore dei casi). Il polacco è stato con la valigia pronta per tutto il corso del mercato ma alla fine, anche con l'avallo di mister Pioli, è rimasto per fare il secondo al giovanissimo francese. Questa per lui è un'occasione unica, dove dovrà lasciarsi alle spalle qualche dichiarazione di troppo e dove dovrà dimostrare di essere effettivamente un portiere che, magari a gennaio, può ambire a un ruolo da titolare lontano dal Franchi. Intanto tutti i tifosi devono fargli sentire fiducia e non preoccupazione. La tenuta mentale di un portiere vale più della metà della prestazione in campo: senza la vicinanza da parte di squadra e ambiente, scendere in campo contro il Napoli potrebbe rivelarsi più complicato.