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APPROCCIO GIUSTO E CONCENTRAZIONE, QUARTA VITTORIA CONSECUTIVA. BONAVENTURA IL MIGLIORE A GENOVA, BOMBER MILENKOVIC SUI CORNER. BENE TUTTA LA FASE DIFENSIVA. CRESCITA VISIBILE, PECCATO LA SOSTA…

di Mario Tenerani

Bonaventura quando vede la Sampdoria si accende come un cerino: la buona tradizione è stata confermata. Si tratta, infatti, di una delle 2 formazioni – insieme all’Inter – contro cui Jack ha partecipato direttamente a più gol in A: ora sono 8 (in totale 5 reti e 3 assist). L’ultima volta che era stato coinvolto in un gol a Genova contro la Samp risaliva al luglio 2020 (assist per la rete di Leão del definitivo 4-1 del Milan). Si è ripetuto ieri pomeriggio segnando dopo 4 minuti, bravo Dodò nell’assist. Jack avrebbe potuto firmare altre 2 reti: nel primo tempo un suo colpo di testa, su cross di Mandragora, è finito alto e nel finale in piena area ha tirato in diagonale, ma Audero ha chiuso in corner. Oltre a questo, Bonaventura ha fabbricato una partita di lotta e di governo. L’avvio di stagione non è stato dei migliori, per problemi fisici e psicologici: Giacomo ha perso il padre. Adesso, una ritrovata condizione lo ha riportato ai livelli per cui era sempre stato apprezzato da tutti.


La Samp ha problemi grossi, di vario genere, a cominciare dalla poco qualità complessiva, ma non era facile affrontarla, assetata com’era di punti. Per aver ragione di avversari più deboli bisogna essere in partita già dal tunnel. Cosa che non sempre è capitata quest’anno ai viola, invece a Marassi la Fiorentina ha avuto la testa fredda. Essendo la quarta vittoria consecutiva - dentro ci sono anche 3 trionfi in sequenza in trasferta (campionato e coppa) e 2 gare di fila senza incassare gol - è facile immaginare che qualcosa di nuovo sia scattato nella mente dei viola: approccio e concentrazione. Se non l’unico segreto di questo piccolo frangente di felicità, certamente uno dei principali. Gara sbloccata subito, ottima tenuta difensiva, poche sbavature, magari qualche gol sbagliato, ma questa ormai è diventata la specialità della casa.


Italiano qualche settimana fa, quando tutto andava peggio, aveva chiesto aiuto anche ai difensori, in particolare a Milenkovic: bravo sulle palle inattive, il serbo aveva smarrito la via del gol. Strada per fortuna ritrovata domenica scorsa a La Spezia e poi Marassi: reti in fotocopia, su corner. Applausi a Biraghi per l’ottima esecuzione. Gli angoli si battono così, come fossero punizioni: calcio forte, con la giusta dose di effetto e precisione. Milenkovic in area avversaria crea scompiglio con quel fisico da corazziere. Non sono tanti quelli in grado di contrastarlo. Italiano è nel giusto quando “pretende” da lui 5-6 gol a stagione. Ora ci ha preso gusto, lo chiameremo bomber.


Jovic è stato insufficiente, ma ha giocato menomato: problemi al ginocchio. Il serbo ha tenuto botta un tempo, poi ha lasciato spazio a Cabral che ha lottato, secondo le sue caratteristiche. Quarta si è confermato a buoni livelli, mentre Dodò si è visto a sprazzi: bello l’assist per il vantaggio e un altro lo aveva confezionato alla fine, ma i suoi compagni non ci hanno creduto. Il brasiliano, però, nel primo tempo ha sofferto un po’ troppo le discese di Augello. Deve crescere in fase difensiva.


In mediana tutti hanno dato il loro contributo, soprattutto nell’aggressività, e sulle corsie Kouamè è stato vivace come sovente gli succede. L’ivoriano ha fatto partire l’azione del gol di Bonaventura anche se si è mangiato una rete nel primo tempo. In quella occasione lo spunto di Ikonè era stato ottimo, ma il francese anziché tirare in porta da pochi passi, ha preferito servire Kouame. Un inspiegabile eccesso di generosità. Però la gara del francese è stata più decorosa.


Italiano in sala stampa ha sottolineato come “tutti siano in crescita”. La squadra effettivamente sta molto meglio. Il peccato è che proprio adesso con una Fiorentina in fase di decollo giunga la sosta del Mondiale. La sensazione è che i viola da qui a Natale avrebbe avuto un buon periodo per sgassare. Ma bisogna adeguarsi. Italiano e lo staff dovranno sfruttare questo oltre 50 giorni di pausa per lavorare a fondo su quei particolari venuti meno da agosto fino ad oggi.