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ARSENAL PRONTO A SODDISFARE I VIOLA. PIÙ DI 70 MILIONI PER AVERE SUBITO VLAHOVIC. IL GIOCATORE NON SI VUOLE MUOVERE. COL GENOA OGGI CHANCE DA NON SPRECARE

di Mario Tenerani

Siamo nel cuore di gennaio, ormai le partite di campionato vivono col bagaglio a mano del mercato. La Fiorentina in entrata ha bruciato tutti con Ikone’ e Piatek, colpi ben assestati. Hanno fatto rumore. Ma adesso diventa quasi silenzio di fronte ai boati del caso Vlahovic. E anche qui siamo nel vivo. 

Lo abbiamo capito benissimo giovedì sera a Napoli quando il direttore generale viola ha detto con franchezza: “Pronti a valutare un’offerta per Vlahovic”, da subito naturalmente. Uno scenario che improvvisamente si è aperto, quando un po’ tutti erano orientati su giugno. Gli inesistenti, ed è un eufemismo, rapporti con chi assiste il serbo e la volontà ormai conclamata di provare ad andarsene a zero euro, hanno spinto la società a dare un impulso all’operazione, forte anche di un robusto interesse da parte dell’Arsenal. Perdere Vlahovic adesso significa dare uno scossone alle speranze di lotta per l’Europa League: Piatek per tornare definitivamente il “Pistolero” avrà bisogno di tempo. E sul mercato di gennaio, seppur con tanti soldi in mano, non è semplice - anche se non impossibile - trovare su due piedi il sostituto di Vlahovic, cioè non un centravanti banale. Ma la prospettiva di un gigantesco mancato incasso, induce la proprietà viola ad accendere il semaforo verde rischiando, appunto, anche contraccolpi tecnici. Col passare dei mesi il legame con Vlahovic tenderebbe ad inasprirsi sempre di più. Rocco Commisso non potrebbe accettare di perdere un simile capitale a zero euro. Le conseguenze si riverbererebbero  anche sul campo, il clima diventerebbe irrespirabile. Una guerra vera e propria. 

L’Arsenal fa sul serio: si parla di oltre 70 milioni che potrebbero lievitare fino ad 80 e nell’affare rientrerebbe anche il riscatto di Torreira, ottima pedina, intorno ai 15 milioni. Pure la Fiorentina fa sul serio perché con gli inglesi i contatti ci sono stati, gli spifferi raccontano che non mancherebbe molto alla definizione dell’affare. Fosse per i viola sarebbe tutto quasi a posto, ma in questa vicenda rimane un convitato di pietra: Dusan Vlahovic. 

Gli affari si fanno in tre: chi vende, chi compra, chi gioca. Ecco, l’ultimo attore in commedia non sarebbe tanto i sintonia con i primi due: Vlahovic, a quanto risulta, non avrebbe intenzione di muoversi. Vuoi perché più tempo trascorre più che la strategia di liberarsi a zero euro diventa sempre più concreta, vuoi perché l’Arsenal non rappresenterebbe il sogno del serbo. Il sospetto che i procuratori di Vlahovic abbiano già un’intesa di massima con un altro club resta forte. La Juventus? Può darsi che in passato sia stato questo l’obiettivo, ma oggi, con i problemi che ha la real casa, conviene a uno come Vlahovic andare lì piuttosto che al City, United, Bayern o Real, tanto per citare alcuni top club? Secondo: la nuova politica economica della Juve, votata al contenimento dei costi come si sposa con uno ingaggio da 10 milioni netti all’anno e quasi 20 di commissioni da elargire generosamente a chi segue il giocatore? Torna tutto poco, stante le dichiarazioni del manager bianconero Arrivabene. 

In Italia rimane l’Inter: Marotta è uno specialista dei parametri zero, ma come detto Commisso non ha nessuna intenzione di cedere a questa forzatura. E allora? Magari la soluzione è in Inghilterra davvero, ma non all’Arsenal. Di sicuro se Vlahovic decide di non muoversi da Firenze nel girone di ritorno gioca in maglia viola, per la felicità dei tifosi e le preoccupazioni, invece, della società. Prepariamoci a giorni infuocati, nella speranza che Vlahovic continui a trovare linfa vitale in una storia che secondo molti avrebbe dovuto annientarlo. Dusan deve proseguire a far gol, la cosa che gli riesce meglio. 

Stasera arriva il Genoa: senza più allenatore, Sheva è stato silurato, con il tecnico dell’Under 17 Konko a guidarlo e con Labbadia che dovrebbe poi diventare il titolare della panchina rossoblu. Il Genoa è dentro al frullatore del Covid, di una profonda crisi tecnica e di una proprietà appena sbarcata in città, assolutamente inesperta. Condizioni che dovrebbero, in linea teorica, favorire molto la Fiorentina. Ma riavvolgendo il nastro pare di essere tornati a una settimana fa, quando il Toro era decimato dal Coronavirus e sembrava allo sbando. Poi abbiamo visto come è finita… La Fiorentina ha capito, speriamo, la dura lezione impartita dai granata. Si è già giocata il jolly a Torino. Col Genoa non saranno tollerati altrettanti cali di tensioni, ma siamo certi che non si verificheranno. Italiano è stato molto chiaro in conferenza stampa. La Fiorentina a Napoli è stata bellissima, si è subito ritrovata, adesso deve riprendere la sua meravigliosa corsa. Quella di stasera è una chance da non sprecare.