.

ASPETTANDO GIANBURRASCA (ALIAS CASSANO...)

di Pier Francesco Listri

L’orizzonte è piatto. Non ci sono convogli alle viste. Qualche nave continua ad allontanarsi con a bordo campioni che vanno via (per l’appunto fra i migliori) ma navigli con campioni in arrivo, appunto non se ne vedono. La querelle attorno e dentro la Fiorentina è talmente lunga calda e variegata che insisterci e tuffarcisi ancora dentro non porta a niente.
Forse l’unica speranza perché nella squadra primeggi ancora qualche campione all’aprirsi del campionato è data dall’attesa, ma anche questa molto problematica di Gianburrasca.
Gianburrasca è quell’estroso intermittente allegro campione che risponde al nome di Antonio Cassano. C’è da augurarsi che le infelici uscite pregresse, le tante squadre cambiate, la dolcezza del matrimonio abbiano seminato un tranquillo equilibrio in questo giovanotto del sud e che, se e quando vuole sa giocar bene a pallone.
Riuscirà l’amico a non far rimpiangere il fuggente Gilardino, il cacciato Frey, il transfuga Mutu, il partente Vargas, il quasi partito Montolivo (e Cerci va o sta?)? Difficile teorema, senza dubbio salvo che tutti i prenominati per un miracolo dellavalliano o corvinesco, riappaiano sul verde tappeto del Franchi per difendere i colori ormai viola più di bile che di bandiera.
Nei vari primi posti cui dà luogo ogni campionato e ogni sfida internazionale, pare certo che la Fiorentina abbia conquistato il raro primato di essere la squadra ancora quasi tutta da fare a venti giorni dall’inizio della stagione.