ASPETTANDO LA FIRMA DI VLAHOVIC... I VIOLA SONO GIÀ UN GRUPPO COESO. LA NUOVA VITA DI CALLEJON: DAI MARGINI A PERNO DELLO SPOGLIATOIO. DUE TRASFERTE VERITÀ: BERGAMO E GENOVA
Il mercato è finito, verrebbe da aggiungere finalmente. Trattative chiuse, si pensa solo al campo. Salvo eccezioni. Vlahovic, appunto. Clima disteso però tra il serbo e la Fiorentina: non è poco.
Nessun attrito, molto impegno da parte di Dusan, prestazioni corroborate dalla doppietta in Coppa Italia contro il Cosenza e dal centro decisivo contro il Torino. Una crescita esponenziale di Vlahovic che fa allargare gli occhi a chi lo segue. Non parliamo solo di gol, ma anzi, di tutto il resto. La professione del centravanti è cambiata: prima al numero 9 si chiedevano solo le reti, poi si accettavano anche le mani sui fianchi in partita se affiorava la stanchezza. Ora è tutto diverso: i gol sono una parte di un contesto molto ampio, fatto di gioco, assistenza alla squadra, fase difensiva.
Vlahovic non ha un solo punto carente tra questi. Di sicuro ha soltanto 21 anni e quindi deve migliorare tanto, ma la sua ascesa è omogenea, non trascura nessun dettaglio.
Torniamo al contratto: mancano meno di 24 mesi alla scadenza naturale del rapporto di lavoro che lega Vlahovic al club di Commisso. Si lavora da tempo per trovare una soluzione che vada incontro ai desiderata delle parti in causa: la società si è spinta fino ad oltre 4 milioni con i bonus per altri due stagioni. Adeguamento da subito, al momento Vlahovic percepisce circa 800mila euro netti, e allungamento fino al 2025. La proposta della società viola è molto interessante sul piano economico, ma non è sufficiente perché l’altro scoglio da superare è la clausola. Si potrebbe trovare una sintesi a 70 milioni anche se chi assiste Vlahovic la vorrebbe più leggera. La Fiorentina, però, deve cautelarsi di fronte ad un patrimonio così ingente.
Ma la firma quando arriva? Questo è il domandone dei nostri giorni. Tema attuale, non c’è dubbio. Sembrava imminente, poi anche per colpa del mercato e dei nodi che c’erano da sciogliere è stato tutto rimandato. Il periodo giusto sarebbe questo, diciamolo francamente. Arrivare a gennaio sarebbe un rischio. La Fiorentina non può ritrovarsi tanto vicina alla scadenza perché a quel punto si innescherebbero altre dinamiche. La speranza è che anche Vlahovic lanci un segnale importante, il suo autografo sul nuovo contratto porterebbe molteplici segnali. Restiamo fiduciosi e in attesa.
Italiano prosegue la costruzione della Fiorentina, mattone dopo mattone. Intanto è stato bravo nel rendere, fin dai primi allenamenti, i viola un gruppo coeso. Certe incomprensioni del passato sono alle spalle, in campo e non solo prevale la teoria del mutuo soccorso. Se un giocatore non è pronto ad aiutare veramente il compagno non si va da nessuna parte. Poche regole, ma molto chiare e precise. Con Italiano non si sgarra e soprattutto non conta il nome, nemmeno il cognome. Tutti alla pari, tutti uguali, tutti con le solite chance di giocare. Arbitro assoluto, l’allenamento.
Il territorio di caccia dove ognuno dei viola si deve misurare con un impegno massimale. All’interno del branco c’è stata una saldatura che forse non tutti conoscono, tra Italiano e Callejon.
Lo spagnolo finito ai margini l’anno scorso, impalpabile nelle sue comparsate in campo, triste e sconsolato. Eppure sul talento di Callejon mai nessuno aveva coltivato dubbi, nemmeno sulla sua infinita professionalità. Un calciatore intelligentissimo: chiedetelo a Sarri e vi risponderà che in carriera uno con una testa così non lo ho mai allenato. C’era solo un problema da superare: reinserire la spina nella presa. Italiano ha fatto l’elettricista e ci è riuscito al primo colpo. Il tecnico ha individuato in Callejon un calciatore intelligente e con tanta esperienza, in grado di dargli una mano nel branco viola. Un patto che ha dato subito i risultati anche perché lo spagnolo è molto stimato dai compagni. Non a caso in campo si sono visti subito i risultati, un cambio di rendimento incredibile rispetto all’anno passato. Oggi Josè Maria è un riferimento per tutto lo spogliatoio.
La Fiorentina dopo la sosta sarà attesa ad una serie di impegni assai tosti: i primi due sono le trasferte consecutive a Bergamo sabato e poi a Marassi contro il Genoa. Non uno scherzo. Partiamo dalla prima, un test probante per Italiano e i suoi uomini. Ma la Fiorentina non ha paura, si difende attaccando, questo è il mantra. Lo spettacolo non mancherà. Speriamo sia divertente per i tifosi viola.