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AUTOGOL DI VENUTI, LA MALEDIZIONE DELL’ULTIMO MINUTO. ALLA FIORENTINA ANCHE IL PARI STAVA STRETTO. PALO DI IKONÉ. FISCHIATO VLAHOVIC, TRADITORE DANTESCO: IRONIA E CULTURA, LA FIESOLE HA VINTO

di Enzo Bucchioni

La maledizione dell’ultimo minuto continua anche in Coppa, anche nella serata più attesa del ritorno di Vlahovic da “traditore” come ha meravigliosamente scritto la Fiesole citando Dante e la Commedia. Ma questa volta la beffa fa ancora più male, il risultato diventa inaccettabile e le lacrime finali di Venuti, il “colpevole”, sono le lacrime di una Fiorentina battuta ingiustamente dopo aver fatto la partita, colpito un palo, tirato 22 volte in porta e sfiorato la vittoria.

Anche il pareggio sarebbe stato stretto, sicuramente strameritato e invece così, pensando al ritorno, tutto diventa più difficile e complicato. Peccato, un vero peccato perché la Fiorentina aveva dimostrato non solo di giocare meglio, di tenere ampiamente testa dappertutto alla Juventus e anche di metterla spesso in difficoltà, ma anche di saper interpretare tatticamente bene una sfida scivolosa come una semifinale e il gol in trasferta dal valore doppio.

Una gara da squadra matura, consapevole della sua forza, che ha cercato di far gol senza scoprirsi troppo, con intelligenza, senza esporsi a quei contropiede sui quali la Juve avrebbe voluto fondare la sua partita. L’idea del gioco e della vittoria sono sempre stati della Fiorentina, la Juventus ha giocato in maniera passiva, preoccupandosi soprattutto di non far muovere la Viola, di non farla ripartire interrompendo le linee di passaggio.

C’è riuscita, ma non sempre. Dalla destra, soprattutto, sono venuti i problemi per la Signora e le idee della Fiorentina ispirata da Ikonè che sta mostrando tutta la sua qualità tecnica e spesso ha messo in crisi la difesa bianconera. Un rasoterra tagliente nel primo tempo e un palo nella ripresa avrebbero meritato il gol. Il francese c’è, sta crescendo, deve essere più freddo e cinico sottoporta, e se stasera ha giocato dall’inizio perché Gonzalez non stava benissimo (influenza), diventerà presto titolare proprio con l’argentino, uno a destra e l’altro a sinistra.

Ma in tanti hanno giocato benissimo da Torreira (super) a Milenkovic che ha neutralizzato Kean e Vlahovic quando è passato nella sua zona. Peccato la svirgolata finale che ha propiziato l’autogol di Venuti. Ma anche Biraghi e Bonaventura hanno dato tanto, Odriozola per il tempo che ha giocato prima dell’infortunio. Poi la solita palla persa sulla sinistra che parte da una scelta sbagliata di Sottil e coinvolge tutta la catena fino al cross di Cuadrado e il buco della difesa tutta con Venuti che completa la frittata. All’ultima azione utile, una delle poche della Juve.

Questa squadra sta facendo tanto, ci piace, emoziona, ha gioco e mentalità, ma deve crescere e migliorare in certe situazioni. Si deve capire quando è il momento di smettere di giocare a pochi secondi dalla fine per non rischiare la beffa irrimediabile. E’ successo a Sassuolo sabato, è successo ieri sera. A uno come Cuadrado la palla non va fatta arrivare in quella posizione e comunque va coperto e raddoppiato.

Anche Piatek ha cercato di dare il suo apporto, s’è battuto come un leone, ma ieri sera sono emerse le difficoltà di questa squadra che non ha più un centroavanti fisico ad aprire gli spazi. Il polacco è e sarà utile, ma serve una rapida crescita di Cabral per dare alternative. Cose sulle quali lavorare, ma come detto tante volte la base è buona e sapete cosa vi dico? Con questa mentalità, con questa squadra, anche se al ritorno la Juve sarà al completo, il risultato e la finale sono ancora recuperabili. Nel Dna della Fiorentina di Italiano c’è proprio quello di sorprendere e la Juventus ha perso in casa anche con l’Empoli e il Sassuolo.

Era la serata del ritorno di Vlahovic, non facile per lui e questo era da mettere in preventivo, ma sicuramente condizionante per tutti. L’assenza di Dybala e di altri alla fine hanno convinto Allegri a schierare il serbo che ha avuto la contestazione attesa, ma con fischi e ironia. Quello che si auspicava, che si sperava. Qualcuno, isolato, è andato oltre. Condanniamolo, ovvio, ma la coreografia della Fiesole è quella che deve interessare e inorgoglire.

Vedere l’Inferno Dantesco rappresentato nell’intera curva, con le fiamme che divorano i traditori come Vlahovic, è qualcosa di assolutamente raffinato. L’ironia unita alla cultura, nel calcio è difficile da vedere. Ma anche da pensare. Complimenti a chi ha tirato fuori l’idea, ma anche a tutti quelli che sono riusciti a organizzarla, una grande scenografia da grande evento. La Fiesole va direttamente in finale e merita questa coppa… Contro Vlahovic sia Milenkovic che Igor si sono esaltati, il contestato ex di palle ne ha gestite pochissime, è stato spesso anticipato e battuto nei corpo a corpo. Ha avuto solo un guizzo, ma Terracciano è stato bravissimo.

Questo il succo di una partita che poteva avere un copione diverso ma come detto da certe situazioni negative ci deve essere la capacità di trovare nuova forza per crescere ancora. E’ la filosofia di Italiano che fino ad oggi ha pagato e portato questo gruppo in semifinale e a lottare per l’Europa, è difficile e si sapeva, non era negli obiettivi e in fondo le possibilità ci sono ancora. A fine aprile, nel ritorno, mi aspetto una crescita ulteriore della Fiorentina come squadre e come individualità, a cominciare proprio da Cabral e Ikonè.