AVVERSARIO DOMENICA MA IL FUTURO È VIOLA: DI FRANCESCO PIÙ VICINO. BERNARDESCHI E L'ULTIMA RIPICCA DI SOUSA. IL RINNOVO DEL NUMERO 10 È LONTANO
Quattro partite alla fine della stagione, la qualificazione all'Europa League è lontana ma resta ancora aperta. Serviranno però quattro successi, per sperare di scavalcare sia l'Inter che il Milan, a partire da domenica prossima, quando la Fiorentina sarà chiamata al riscatto dopo la sconfitta di Palermo, contro quello che dovrebbe essere il nuovo allenatore viola a partire dal prossimo 1 luglio. I segnali continuano ad arrivare: da una parte la volontà della società di prendere un allenatore con le sue caratteristiche, con le sue ambizioni, dall'altra quella dello stesso allenatore, che dopo aver fatto benissimo a Sassuolo adesso vuole iniziare una nuova avventura in un club che possa permettergli di alzare l'asticella. Nel mezzo ancora una volta Fali Ramadani, che continua a spingerlo in direzione Firenze. Al momento le alternative non sono poi così tante, visto che Pioli non convince fino in fondo e che Luciano Spalletti molto difficilmente accetterebbe una proposta, al ribasso rispetto allo stipendio attualmente percepito alla Roma, per allenare la Fiorentina.
L'unica cosa certa continua però a essere l'addio di Paulo Sousa. Il suo rapporto con la società è ai minimi storici, ma questa non è certo una novità, e l'ultima sua ripicca nei confronti del club è stata l'esclusione di Federico Bernardeschi per tutti i novanta minuti nella gara contro il Palermo. Lasciarlo inizialmente in panchina poteva anche starci, visto che Ilicic aveva ben impressionato contro l'Inter, quando lo stesso numero 10 viola aveva rischiato, con il suo maldestro rigore, di rovinare i piani viola, ma lasciarlo a sedere per l'intera gara sa tanto di ennesimo guanto di sfida nei confronti della società. Difficile capire il motivo per il quale il tecnico portoghese abbia preferito far esordire in Serie A Mlakar invece che puntare sul talento di Carrara, se non motivando la sua scelta come l'ennesima ripicca.
Intanto non si registrano passi avanti sulla situazione relativa al rinnovo dello stesso Bernardeschi. La Fiorentina continuerà a premere per convincerlo a firmare, ma i soldi potrebbero non bastare, visto che a soli 23 anni non è certo alla ricerca dell'ultimo contratto della sua carriera. Mancano le giuste ambizioni, manca la certezza che quella che sta per terminare sia stata soltanto una stagione nata col piede sbagliato. Il numero 10 vuole giocare in un club che voglia crescere, che voglia ambire alle primissime posizioni della classifica, e probabilmente la Fiorentina non sembra garantirgli tutto questo.
Per il momento comunque l'attenzione è concentrata sulle ultime quattro partite della stagione, perché la corsa all'Europa League è ancora aperta e il sapore della stagione sarebbe certamente meno amaro se alla fine dovesse arrivare la qualificazione.