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BABACAR E IL PAREGGIO LE UNICHE COSE BUONE. QUELLO CONFUSO NON È BERNARDESCHI MA SOUSA. UN GIOCO INVOLUTO. ANCORA TELLO TITOLARE, MA PERCHÈ? BORJA, ALTRA SERATA GRIGIA. DIFESA DISASTROSA

di Enzo Bucchioni

Ci sono due cose da portare a casa, il pareggio (naturalmente) e la prestazione di Babacar impreziosita da un gol che va dritto nella cineteca di Coverciano. Un tacco regalato in precedenza da campioni come Bettega o Mancini, un buon auspicio per il giovane senegalese apparso più dentro la squadra e l’unico dentro la partita.

E la Fiorentina? Di sicuro un passo indietro rispetto alla gara con la Roma e non soltanto per il risultato. Teniamo presente che l’Udinese, con tutto il rispetto, è una delle squadre più scarse della serie A (Kone titolare, a Firenze non giocava mai), non mi meraviglierei se rimanesse invischiata nella zona bassa della classifica. Partendo da questa considerazione, la squadra viola non ha mostrato la compattezza accettabile vista con i giallorossi, ma è calata anche un minimo di intensità ritrovata con la Roma, mentre il carattere si è visto solo per recuperare lo svantaggio. Poco, troppo poco.

Ha subito troppo la Fiorentina. Tutte le volte che questa Udinese modesta ha alzato il ritmo, i viola sono andati in difficoltà, mostrando i limiti nella fase difensiva evidenziati nella seconda parte della stagione scorsa con grande frequenza. Per fortuna Tatarusanu è stato qualche spanna sopra i suoi compagni come lucidità e concentrazione. Ma anche la fase offensiva è apparsa farraginosa, mai fluida, difficile vedere tre passaggi a fila e quel palleggio che era una delle qualità di questa squadra.

Vedo tanta confusione, quella confusione che Sousa ha attribuito a Bernardeschi, è anche la sua. Forse solo la sua. Dopo un paio di gare più italianiste, si è tornati a provare un maggior possesso palla con difesa più alta. Tentativo fallito, non c’è la forma fisica ottimale (non ancora) e soprattutto non c’è la qualità per imporre il gioco.

A proposito di Bernardeschi, dopo le polemiche sul ruolo e sui comportamenti, è tornato titolare e guarda caso dietro Babacar, quasi a voler ricomporre una vecchia intesa. L’esperimento è fallito perché (e qui vengo alla confusione) Sousa ha ruotato i giocatori in continuazione, quasi si fosse pentito della scelta. Tello sulla destra, Berna in mezzo, salvo poi scambiarsi spessissimo la posizione. Ma anche Borja l’ho visto trequartista, in mezzo quando Sanchez avanzava, ma anche ala sinistra. Lo stesso Tello si è visto spesso all’estrema sinistra. Un tourbillon continuo teso a confondere gli avversari che alla fine ha confuso la Fiorentina.

Ma non è possibile giocare un calcio più semplice, facendo giocare i più in forma e basta?

Tello è un pallino e l’abbiamo capito, ha regalato l’assist a Baba, ma poi?

Berna è davvero confuso, ma tatticamente. Forse lo capisco.

Anche Sanchez mi sembra si muova troppo, questo modulo ha bisogno di due centrocampisti davanti alla difesa come erano Badelj e Vecino l’anno scorso, per proteggere meglio l’area.

Difesa che ha mostrato grandi limiti sui cross e sulle palle inattive, limiti acuiti dall’assenza di Astori. Vecchia storia

L’unico che dovrebbe muoversi senza dare punti di riferimento agli avversari è Borja Valero. Ma il regista mobile viola fatica a entrare in forma, stasera ha fatto in una partita tanti errori tecnici come non si era visto negli ultimi quattro anni.

Ma è tutta una squadra poco reattiva, ha avuto orgoglio solo quando ha dovuto inseguire il risultato, come se il pareggio fosse l’obiettivo massimo.

I timori che avevo in estate, purtroppo aumentano. Il problema è la campagna acquisti fatta senza budget da Corvino (un miracolo), ma soprattutto la tenuta della squadra storica. Dei confermati. Comincio a temere che siamo davanti alla fine di un ciclo, ma spero di sbagliare.

Dovrebbe aiutarmi a mandar via i miei timori anche Sousa che ho definito confuso, ma che comunque, ha una squadra e un organico che potrebbe provare a mettere in campo in maniera più semplice e razionale. Forse chiede troppo a questi giocatori, provi a fare un calcio più semplice, più utilitaristico quando serve. Mai pensato alla difesa a quattro? Il 4-3-1-2 potrebbe essere una soluzione anche per sfruttare in avanti la ritrovata vena e la fisicità di Babacar e la capacità di attaccare gli spazi e di muoversi di Kalinic.

L’ultima impressione: mi sembra che questa squadra non abbia certezze. Forse è il momento di dargliele.

Domenica c’è il Milan, altra partita per il riscatto. Temo sarà una stagione così, alti e bassi come le montagne russe. I rossoneri andrebbero colpiti in contropiede, ma serve una squadra corta, capace di fare pressing e ripartite. Se si allunga come ieri sera, se affronta la gara molle e senza continuità, potrebbero esserci dei problemi.