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BADELJ ADDIO. RIFIUTATA L’OFFERTA VIOLA TROPPO BASSA. CHIESA, PRONTA UN’ASTA CON BASE 60 MILIONI. LA JUVE IN POLE, MA L’INTER SPINGE. ANCELOTTI LO VOLEVA GIÀ AL BAYERN. TESTIMONIAL DELLA NIKE. FIORENTINA BATTUTA IN LEGA, NIENTE CONSIGLIERE

di Enzo Bucchioni

Badelj lascia la Fiorentina. Come già previsto e sicuramente prevedibile il centrocampista croato ha detto definitivamente no alle proposte di rinnovo del contratto della Fiorentina. Dispiace per il giocatore e per l’uomo. Dopo essere stato per anni il regista basso, il riferimento della manovra della Viola, Badelj era stato il capitano del posto-Astori, l’anima dello spogliatoio. Ma, purtroppo, era chiarissimo che l’offerta di Corvino sarebbe stata respinta al mittente. Come si fa a puntare su un giocatore in scadenza di contratto e sperare che possa accettare 1,3 milioni più bonus, facciamo1,5 milioni l’anno? Come abbiamo già scritto, fare una proposta del genere è stato come accompagnarlo alla porta. Previsione fin troppo facile. Ricordiamo che Badelj ha 29 anni, gioca in un ruolo importante, molto richiesto, titolare della fortissima Croazia, e con il cartellino in mano, come minimo può puntare a due milioni e mezzo di ingaggio. Minimo. Dalla Fiorentina, per ragioni di cuore, forse si sarebbe accontentato anche di meno, ma proporre meno di due milioni è davvero troppo poco. Tutto comprensibile, Badelj può strappare l’ultimo contratto importante della carriera.

Meno comprensibile l’atteggiamento di Corvino. Scene per altro già viste con Gonzalo e Borja Valero, giocatori fra l’altro più "anziani".

Ora che succederà? Per andare a prendere un altro regista basso di valore servirà una cifra importante sia per il cartellino che per l’ingaggio. Questo è fare bene calcio? Avere delle linee guida o navigare a vista? Fate voi. Spero che Corvino abbia messo Badelj alla porta perché ha già in mano un valido sostituto. Vedremo.

Comunque sarà difficile accontentare Pioli che vorrebbe tenere a Firenze tutti i nove-dieci giocatori più forti. Uno è già andato. Il mercato non è ancora cominciato, ma c’è anche un altro giocatore viola che sta scatenando una vera e propria asta. Tutte le grandi lo vogliono e lo vogliono subito. Parliamo di Federico Chiesa, 21 anni, oggi forse il più grande talento giovane del calcio italiano. Un giocatore moderno che unisce qualità e quantità, tatticamente molto più avanti della sua età e con una maturità personale dall’enorme valore. Se provate a chiedere a un qualsiasi operatore di mercato "su chi investiresti a occhi chiusi oggi in Italia?", la risposta è sempre la stessa: Federico Chiesa.

E se da una parte la Fiorentina deve essere orgogliosa, dall’altra sta per evolvere una situazione complicata e difficile da gestire.

E se è vero come è vero che Chiesa sta bene a Firenze e non spinge per andar via e che la Fiorentina con i conti a posto non ha necessità di vendere, è altrettanto vero che il mercato può far saltare domani tutte le previsioni e le volontà di oggi

Vendere o non vendere Chiesa sarà la decisione più difficile dell’estate, la vicenda più complicata da gestire.

I fatti dicono, come vi abbiamo già raccontato durante l’inverno, che attorno al giocatore ci sono tutte le big d’Europa. I contatti però si stanno intensificando, è il momento delle decisioni.

La volontà del padre-manager Enrico di non cedere alle tentazioni straniere (lo vuole tenere in Italia) restringe di molto il campo delle potenziali trattative e di una eventuale cessione, ma Juve, Inter, Napoli e anche il Milan non mollano. Anzi. I contatti con il padre per cercare di capire le intenzioni nel frattempo si sono allargati e le proposte concrete sono arrivate anche in società.

La Juventus, in particolare, oggi è in pole position. Non è spaventata per la valutazione da sessanta milioni, ha necessità di rinnovare una squadra vecchia e sul talento italiano investe molto volentieri. Fra l’altro la Juventus sa anche che se Chiesa dovesse continuare a crescere secondo le previsioni, questo acquisto molto oneroso a breve potrebbe addirittura diventare un affare. Tra due-tre anni si potrebbe arrivare a vendere il ragazzo all’estero a prezzo raddoppiato. Dybala, ad esempio, è stato pagato 45, oggi vale almeno 120 e le richieste ci sono. La Juve ha contattato il padre, ma anche la società. Vuole replicare il "colpo" Bernardeschi. Anche Spalletti ha messo il ragazzo al primo posto della lista degli acquisti. Lo immagina esterno al posto di Candreva nel 4-3-3, ma anche esterno più basso nel 3-5-2, Chiesa è maturo per diversi ruoli e anche questo fa alzare le attenzioni. De Laurentiis, un volpone che la vede lunga, ha chiesto il giocatore direttamente a Diego, a Capri, un anno fa. E ogni volta che lo vede insiste. Di sicuro finirà nella lista degli acquisti di Ancelotti che già quando allenava il Bayern chiamò direttamente il padre Enrico. Lo voleva per farlo crescere all’ombra di Robben e Ribery. Ora di sicuro tornerà alla carica e certe operazioni De Laurentiis le fa volentieri perché sa che, come ha fatto con Cavani, Lavezzi e Higuain, la plusvalenza futura può essere garantita. Anche Gattuso si è messo a far la corte a Federico, ma qui l’ostacolo sono le vicende societarie tutt’altro che chiare.

Dunque, che fare? E’ logico da parte della Fiorentina alzare il muro e dire "Chiesa non si vende". L’appartenenza, la gioventù, la provenienza dal vivaio, l’amore per la maglia, l’affetto dei tifosi: tutte cose belle. Calcisticamente Chiesa è un giocatore che ti fa innamorare. Ma attorno a Chiesa? E’ questo il problema. Se la Fiorentina decidesse di rilanciare per costruire attorno a Chiesa una squadra molto forte, tenerlo sarebbe obbligatorio. Ma, se abbiamo capito bene, non sarà così. E allora forse vale la pena cercare di far alzare il prezzo al massimo, vendere e reinvestire tutto (dico tutto) il ricavato in altri 4-5 giocatori forti. Forse. Per fare questo, però, serve un progetto forte, le idee chiare, il mercato in mano. Altrimenti il rischio è mettere poi le risorse ricavate in giocatori mediocri come quelli dell’estate scorsa. La Fiorentina sa anche che se dovesse dire no a tutte le proposte, parallelamente dovrebbe ritoccare anche l’ingaggio al giocatore. Ha rinnovato da poco? Vero, ma oggi non conta.

Se una qualsiasi delle società nominate si presenta con un contratto da quattro milioni e Chiesa ci rinuncia perché la Fiorentina lo blocca, è chiaro che la stessa Fiorentina dovrà riconoscere un "mancato guadagno" alzando a sua volta il contratto. E’ possibile con il monte ingaggi viola? E’ possibile, nella gestione del gruppo, dare solo a uno molto di più di tutti gli altri?

Va fatta un’analisi dettagliata, tutti i particolari dovranno essere pesati. La sensazione è che questo Chiesa sia troppo per la Fiorentina di oggi. E che, comunque, anche se dovesse restare un altro anno, fra dodici mesi saremo a fare gli stessi discorsi.

Una cosa è certa: Chiesa sarà il romanzo dell’estate. E la trama non sarà facile. Ancora più difficile ipotizzare oggi come andrà a finire.

Fra l’altro un grande brand internazionale come la Nike ha messo Chiesa sotto contratto, diventerà uno dei volti del calcio mondiale. E anche questo ne fa aumentare il valore e l’appeal.

Fra le conferme del giorno anche l’addio a Sportiello che avevamo anticipato esattamente una settimana fa. Non sarà riscattato. Ora si deciderà se puntare su un nuovo portiere titolare o cercare un giocatore più esperto da mettere alle spalle di Cerofolini.

Presto ci sarà un vertice tra Adv, Cognigni, Pioli e Corvino per le ultime linee guida del mercato e in previsione del decisivo Cda del 20 giugno per budget e programmi. Ora Adv è nel sud est asiatico e ci resterà per una decina di giorni. Il consiglio dell’altro giorno è in pratica saltato per l’attesa della vicenda Uefa-Milan che se ci sarà il ripescaggio della Fiorentina farà cambiare i programmi viola.

Nel frattempo sono saltati anche i piani della Fiorentina che puntava su Cognigni come consigliere di Lega. Purtroppo la forza dei viola è poca, la Fiorentina conta meno di Atalanta e Udinese che i consiglieri invece li hanno ottenuti. Riflettete gente, riflettete.

Comunque non ci saranno cambi nella governance viola come ipotizzato da qualcuno. E non c’è motivo. Adv non tornerà operativo, ha avuto altri incarichi in Tods, è già troppo preso. Cognigni presidente e Salica vice con compiti diversi hanno trovato un buon equilibrio.