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BELLA E SPENSIERATA, LA VIOLA DI ROCCO È NATA PER PIACERE. ENTRO L’ANNO PROSSIMO COMMISSO VUOLE PUNTARE ALLA CHAMPIONS E ASPETTA GLI ULTIMI COLPI DI PRADÈ (PEDRO IL PRIMO). OGGI PERO’ CONTA MARASSI: SARA’ UNA BATTAGLIA, DA VINCERE SENZA FARE

di Leonardo Bardazzi

Parola d’ordine divertimento. Spensierata, spassosa, votata all’attacco e al bello, senza obiettivi precisi se non quello di piacere al suo pubblico: la prima Fiorentina di Commisso, Pradé e Montella l’hanno pensata così. Un’idea interessante e coinvolgente, che i fiorentini hanno sposato subito, quasi a scatola chiusa, anche se ogni tanto toccherà fare i conti con docce fredde come quella di sabato scorso. 

Contro il Napoli Montella ha iniziato la partita con sette ventenni, di cui cinque nati dal settore giovanile. Sembrava un azzardo e invece i ragazzini viola hanno giocato alla pari contro una grande del nostro campionato, quasi imponendo ritmo e palleggio per almeno la prima mezzora. Certo, rigori a parte, prendere gol per due volte dopo aver appena pareggiato la partita non è stato il massimo, ma pretendere esperienza ed equilibrio sarebbe stato davvero troppo. Come detto, ogni tanto (speriamo non troppo spesso) si dovrà fare i conti con la scarsa concretezza, ma vale la pena godersi Vlahovic? E’ giusto lanciare Castrovilli o valutare fino in fondo il talento dribblomane di Sottil? Io dico di sì, a patto che ci si esalti per gli alti, ma si accettino anche i bassi.

In ogni caso, si andrà avanti su questa strada e anche per questo la Fiorentina ha scelto Dalbert come terzino sinistro. Lirola da una parte, il brasiliano dall’altra, tre attaccanti davanti e almeno una mezzala offensiva: l’idea è fare un gol più dell’avversario, o comunque provarci sempre. Contro chiunque. Anche a costo di finire le partite col pallottoliere, un po’ come successo all’esordio la settimana scorsa. Benvenuti al Luna Park viola insomma, a cui Commisso, Barone e Pradè vorrebbero aggiungere un altro giostraio.

Il pressing su Pedro della Fluminense, centravanti giovanissimo e di ottime prospettive, è serrato e molto ben avviato (in futuro Montella potrebbe pensare alle due punte) ma altrettanto lo è quello per Politano (De Paul invece sembra davvero sfumato), un altro che aggiungerebbe talento e imprevedibilità all’attacco viola. Nell’affare con l’Inter tra l’altro potrebbe finire Rebic, e in quel caso sarebbe un’operazione capolavoro: la percentuale che la Fiorentina vanta sulla futura rivendita del croato infatti farebbe scontare di quasi il 50% i 30 milioni che l’Inter chiede per Politano. Non resta che incrociare le dita, arrivassero tutti e due sarebbe davvero il massimo.

Sarebbe come dire, ”vogliamo divertirci, ma anche puntare in alto. Fin da subito”. Montella nel frattempo predica pazienza, e ha ragione. L’obiettivo è creare una squadra da Champions entro il prossimo anno, il presente però dice che il calendario è tosto, tostissimo. Dopo la sosta ci saranno Juve e Atalanta e anche oggi a Marassi ci aspetta una battaglia.

Il Genoa ha entusiasmo e valori tecnici, in casa poi si trasforma e farà di tutto per dare continuità al bel pareggio di Roma. La Fiorentina se la giocherà con le sue armi, sperando che Chiesa faccia il Chiesa e in attesa che anche Franck Ribery possa iniziare a fare la differenza. Proprio lui, il quasi Pallone d’Oro che ha fatto la storia del Bayern, potrebbe diventare l’asso nella manica in grado di sparigliare le carte del campionato viola. Forse fin da stasera. Perché la condizione è quella che è, ma un campione spacca le partite anche giocando 10 minuti.

In tribuna a proposito ci sarà anche Rocco: nei 17 anni di Della Valle, le trasferte della proprietà si contano sulle dita di una mano. Pronti via invece Commisso è lì, con la sua Fiorentina e anche oggi si prenderà gli osanna dei quasi mille fiorentini in trasferta. Il vento è proprio cambiato