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BELLA VITTORIA, MA CHE RIMPIANTI... BERNA TREQUARTISTA SUBLIME. SE TELLO È QUESTO MERITA DI RESTARE. LA SOCIETÀ NON PUÒ PIÙ RIMANDARE. IL RISCHIO È CREARE UN CLIMA SBAGLIATO

di Mario Tenerani

La vittoria che non ti aspetti soprattutto dopo mezz'ora giocata senza ritmo nè voglia. Poi all'improvviso la fiammata di Vecino, al primo centro con la maglia viola, e tutto muta. A quel punto la Lazio è stata sbriciolata dai viola, con quegli uomini che erano mancati come il pane nel girone di ritorno: Bernardeschi e Tello, ad esempio. E un Vecino che con la doppietta ha festeggiato al meglio il rinnovo fino al 2021 con la Fiorentina. Tra l'altro l'uruguagio non aveva mai segnato in viola. 
E' vero, i biancocelesti dopo una partenza turbo hanno mostrato lacune staordinarie, che fotografano la stagione mediocre di cui sono stati protagonisti, ma è altrettanto giusto sottolineare come la Fiorentina abbia cambiato passo.

Bernardeschi in settimana a La Gazzetta dello Sport aveva dichiarato di voler parlare con Sousa per chiedergli di giocare trequartista e non esterno: bene, evidentemente aveva ragione. Bravo Sousa a capire che quella sarà la posizione in cui il talento di Carrara - un gol e due assist - si muoverà da ora in futuro. Ne siamo certi. Bernardeschi ha spaccato in due la debole difesa laziale. Con lui abbiamo ammirato Tello: i suoi strappi sono stati decisivi. Il catalano ha segnato pure un gol in contropiede, cavalcando nella prateria, inseguito inutilmente dai tenerissimi centrali di Inzaghi. Se Tello è questo forse merita di essere riscattato: non è Salah, nemmeno Cuadrado, ma può diventare bravo com Joaquin e anche di più. Si tratta di lavorare sul piano tattico e della continuità. 

Dietro i viola hanno messo in evidenza il giovane Lezzerini, all'esordio in A da titolare. Incolpevole sul siluro terra-aria di Lulic, il giovane portiere viola è apparso reattivo su alcune conclusioni laziali, su molteplici uscite, una di testa e un'altra di piede (dribbling in area), e soprattutto è apparso velocissimo nel leggere le azioni offensive degli avversari. Una maturazione formidabile che ha portato anche ad un paragone con Tarusanu... Bravo "Lezze", voti alti. 

Tutta la Fiorentina, comunque, e' stata protagonista assoluta all'Olimpico, tanto da farci venire un po' di rabbia. Perché solo quinta alla fine? Perché inchiodata al risultato del 21 maggio, finale di Coppa Italia tra Juve e Milan? Se dovessero vincere i rossoneri i viola dovrebbero fare due preliminari di Europa League. Perché due sole vittorie nelle ultime 12 giornate?
Ecco perché la Fiorentina vista con la Lazio induce tutti noi a fare riflessioni. Al di là delle valutazioni tecniche e di un mercato di gennaio che grida vendetta, sono stati fatti errori in campo probabilmente riconducibili alla sfera psicologica più che tecnica. C'è stato un calo inspiegabile e per certi aspetti inacettabile, ma che dovrà servire per il domaniviola. Mai più sprecare un'occasione come quella di questa stagione che termina con gli stessi punti di Montella, ma con una posizione peggiore (quinto posto), ma è corretto anche sottolineare come questa squadra fosse leggeremente inferiore a quella di un anno fa. 

Il campionato, dunque, è finito: i viola vanno in vacanza in attesa di sapere quando dovranno rientrare per il ritiro. Ora, però, comincia la partita vera, quella della società: Andrea Della Valle è in Cina e senza di lui non si fa nessun vertice. Pradè sta lavorando con tanto impegno, ma le voci su Corvino continuano. Anche se da dentro il club si danno in rialzo le quotazione di Pradè. Ma non è questo il punto: la società ha il diritto di scegliere la strada migliore da seguire, ma deve farlo velocemente. Questa situazione di stallo non fa bene all'ambiente, crea solo incertezza e malcontento. Per ripartire servono chiarezza e rapidità: una volta spiegati i programmi, il resto sgorgherà spontaneamente. E' un momento delicato, la proprietà deve capirlo e intervenire con tempestività. Speriamo che sia solo questione di ore.