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BENE IL PARI, MA NON È PIÙ LA SOLITA FIORENTINA. QUANTO MANCA PIZARRO... SPERANZA RINFORZI

di Lorenzo Marucci

E’ un punto da non disprezzare per la Fiorentina. Davanti aveva un Napoli galvanizzato anche dalla restituzione di due punti in classifica e deciso a restare nella scia della Juventus. Guardando la partita però si è avuta l’impressione, almeno per buona parte dell’incontro, di una squadra – quella viola – un po’ contratta e timorosa. Il Napoli ovviamente non è il Pescara, e in più la Fiorentina aveva nelle gambe pure i centoventi minuti giocati mercoledì contro la Roma. Però purtroppo anche dal punto di vista del gioco l’involuzione c’è: l’assenza di Pizarro pesa maledettamente, senza di lui manca un riferimento, quella sicurezza a cui tutti si aggrappano nei momenti di difficoltà e che sa sempre far ragionare la squadra. Oggi contro il Napoli spesso la Fiorentina si è affidata a imprecisi e infruttuosi lanci lunghi (a parte quello che ha portato al singolare gol di Roncaglia). Sul mercato insomma occorrerebbe cercare se non un autentico vice del cileno (difficile da rintracciare) almeno un giocatore in grado di impostare la manovra.
   Nessun dramma naturalmente né processi affrettati. La Fiorentina resta viva, anche se rimane negli occhi la splendida immagine della squadra che sconfisse il Milan a San Siro o quella della grande serata in cui i viola fermarono la Juventus. Partite che forse avevano abitutato tutti troppo bene. Era una squadra pimpante e capace di mettere sotto l’avversario grazie al gioco. Adesso con un punto in tre gare di campionato la Fiorentina non è riuscita a decollare, nel mese più difficile della stagione visti gli impegni ravvicinati e complicati. Ed è purtroppo stato confermato che gennaio non è il periodo migliore per Montella.
   Ci sono poi altre questioni da risolvere: quello dell’attacco resta sotto gli occhi di tutti. Oggi contro il Napoli la Fiorentina ha creato meno del solito. Toni si è battuto ma ha avuto solo un paio di occasioni, Jovetic ancora una volta ha deluso, non è riuscito a lasciare il segno sulla gara. Il guaio è che dal mercato difficilmente potrà arrivare qualcosa, perché veri e propri cannonieri a disposizione adesso non ce ne sono. E occorrerà dunque attendere giugno. In porta intanto Neto ha salvato il risultato, guadagnadosi la riconferma. Per Viviano può aprirsi la settimana del suo addio. Restare a Firenze non gli converrebbe, deve difendere la nazionale ed è giusto che torni a giocare.
L’ultima considerazione riguarda il peso politico ancora troppo debole da parte della Fiorentina: solo nel 2013 un rigore non dato con il Pescara, un gol preso in fuorigioco e un penalty che non c’era (l’azione da cui è nato era viziata da un off-side) contro l’Udinese, un’espulsione per somma di ammonizioni non comminata a Behrami nella ripresa di oggi. Forse è il caso che la Fiorentina si faccia sentire.

Lorenzo Marucci