BENVENUTI AL CASTRO SHOW. ATTACCO: TANTO LAVORO DA FARE. QUARTA, LA PRIMA È OK. CALLEJON CERCA LA CONDIZIONE. LA SQUADRA HA RISPOSTO
Benvenuti al “Castro Show”, lo spettacolo di Gaetano. Due gol, un assist splendido e tante buone cose. Doveva far gol, li ha accontentati. Iachini, prima degli altri. Beppe ad inizio stagione aveva chiesto al Castro più reti, motivando anche la domanda. Uno come Castrovilli, con piedi educati, visione di gioco e il 10 sulle spalle - in una città in cui quel numero ha un valore vicino al trascendente -, deve garantire alla causa viola un minimo sindacale di 10 reti a stagione. Discorso, sia chiaro, inattaccabile perché è così che si ragiona nel calcio. I centrocampisti devono avere anche il gol nel loro bagaglio, soprattutto i portatori sani di qualità, come Castrovili, appunto. Gaetano ha preso in parola Iachini, lo ha servito al meglio. Nelle prime 5 partite le reti del Castro sono già 4, come dire, se continuasse con questo ritmo… Non poniamogli limiti, sarà quel che sarà, però il buongiorno del campionato è incoraggiante. Non c’è dubbio.
La squadra doveva rispondere a Iachini e alla società dopo una settimana ad alto contenuto adrenalinico, nella quale il presidente aveva confermato con decisione l’allenatore. Le prime voci, come infiltrazioni d’acqua, si stavano incuneando nel tessuto viola. Si parlava di fratture nello spogliatoio e di una squadra scollegata dal suo allenatore. Invece la prestazione con l’Udinese ha fatto capire il contrario. Gli uomini sono con chi li guida, a prescindere dagli errori che si sono visti in partita. Era un passaggio importante da sottolineare.
La Fiorentina ha un problema soprattutto in attacco. I viola in avanti non reggono un pallone: male Vlahovic, male anche Kouame e Cutrone. Un reparto leggero, troppo inesperto. Purtroppo ci ritroviamo a commentare ciò che sapevamo già. Un anno fa facevamo gli stessi discorsi. La necessità di trovare sul mercato una prima punta pesante, esperta, in confidenza col gol, era pressante. Ma non solo per avere un bomber, anche per far girare meglio la squadra. Non è un caso che le formazioni migliori abbiano un gioco convincente grazie ai loro centravanti. Se gira bene chi sta davanti, poi è tutta la manovra a beneficiarne.
Vlahovic è acerbo, ha bisogno di crescere. Non ha vinto un contrasto, non ha tenuto un pallone. Era in evidente difficoltà. Va aspettato, non c’è scelta. Kouame è un fuscello al vento e poi la sensazione è che non sia proprio un centravanti. E’ una seconda punta forse addirittura un attaccante esterno. Cutrone si è involuto, magari anche la situazione generale non lo ha aiutato. Era venuto per spaccare il mondo, rischia di essere lui spaccato in due. Ha fatto errori che non sono da Cutrone: è in crisi e si vede. Morale: di tre punte adesso non se ne fa una. Tocca a loro farci cambiare giudizio perché l’epoca della gioventù è finita o sta per concludersi. Iachini è chiamato ad un super lavoro per fa crescere questo reparto, la strada è più dura di quanto immaginassimo.
L’esordio di Quarta è stato normale, ma positivo. Deve imparare il nostro calcio però il difensore argentino ha doti interessanti. Per noi resta un ottimo acquisto della Fiorentina.
Callejon è indietro con la preparazione, ma dentro ha il sacro fuoco del campione. In poco tempo sarà pronto, c’è da scommetterci. Sul ruolo abbiamo dei dubbi: più che seconda punta, lo spagnolo vorremmo vederlo sulla fascia offensiva, ma decide Iachini. Sulla grande qualità di Callejon non ci sono discussioni. Contava vincere, missione compiuta.