BERNARDESCHI E UNA PERMANENZA TUTT'ALTRO CHE SCONTATA: LA RIVOLUZIONE È SOLTANTO ALL'INIZIO. SOUSA, LA SITUAZIONE È QUASI INGESTIBILE. CORVINO AL LAVORO: IL TERZINO PRIMA DI TUTTO
Da una parte il rifiuto, dall'altra le sue parole. Federico Bernardeschi, nella sua giornata da protagonista all'inaugurazione della Viareggio Cup, ha fatto sorridere e non poco i tifosi della Fiorentina, respingendo l'invito, scherzoso, da parte del sindaco, di indossare la sciarpa della Juventus, ma poco prima aveva parlato alla stampa e a domanda sul suo futuro aveva risposto di pensare solo al presente. Un piccolo campanello d'allarme, che non deve preoccupare fino in fondo, ma l'estate sarà molto lunga e la sua permanenza sulle rive dell'Arno è tutt'altro che scontata. Perché i grandi club si faranno sentire e tra questi ci potrebbe essere anche la stessa Juve, pronta a fare un'offerta per portare a Torino il numero 10 viola, per quello che sarebbe un affare che avrebbe il sapore, amaro per il popolo viola, di quello che nel 1990 portò Roberto Baggio in bianconero. Non ci sono soltanto i bianconeri sul talento di Carrara, però, ed ecco perché la Fiorentina non dovrà sbagliare i tempi per cercare di blindare il giocatore, come affermato anche da Andrea Della Valle nel giorno della presentazione del progetto del nuovo stadio.
A proposito di questo, la famiglia marchigiana, che venerdì, attraverso lo stesso ADV, ha presentato quella che dal 2021 potrebbe diventare la nuova casa della Fiorentina, non è rimasta contenta della reazione della piazza, che domenica contro il Cagliari ha proseguito la contestazione. I Della Valle avrebbero voluto un clima diverso, perché pensano di aver fatto un grosso passo in avanti, ma il popolo gigliato vuole altro, almeno in questo momento, e in tutto il tempo che manca alla posa della prima pietra del nuovo impianto. Vuole chiarezza, vuole che la società pensi a far tornare subito la squadra in lotta per le prime posizioni della classifica e per questo si aspetta molto dalla prossima estate, quella della rivoluzione.
Una rivoluzione che chiaramente partirà dalla panchina, perché come ormai sappiamo da settimane il futuro di Paulo Sousa è già segnato, e non potrebbe essere altrimenti. La situazione è al limite, il portoghese non parla praticamente con nessun dirigente, da Corvino alla proprietà. La domanda che continua a sorgere spontanea è sempre la stessa: perché continuare con il lusitano dopo la clamorosa eliminazione dall'Europa League? Ma ormai è impossibile trovare una risposta soddisfacente. Ormai l'obiettivo è quello di tirare a campare fino al termine della stagione, sperando in un miracolo, in un filotto di vittorie consecutive, che possa riportare i viola in lotta per la qualificazione alle prossime coppe europee.
Intanto però Corvino è al lavoro, perché la società deve programmare e questa volta, davvero, non dovrà farsi trovare impreparata. Si guarda in casa, perché i nodi da sciogliere sono tanti, da Gonzalo Rodriguez, che non rinnoverà, a Milan Badelj, che ha aperto, anche se la situazione resta complicatissima, fino ai tanti diritti di riscatto da esercitare o meno, Tello su tutti. Ma inevitabilmente il direttore generale viola si sta guardando anche intorno, alla ricerca del nuovo allenatore con il quale aprire un nuovo ciclo. L'obiettivo numero uno per la prossima campagna acquisti sarà senza ombra di dubbio quello relativo al terzino, perché se il nome del successore di Sousa è ancora top secret, la certezza è che la nuova difesa viola sarà a quattro, e per questo è forse arrivato il momento di far finire la telenovela legata alla corsia di destra, che dura da troppo tempo.