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BILANCIO FIORENTINA: LA CRESCITA DEI RISULTATI AUMENTA I RICAVI

di Donato Mongatti

Ieri è uscito il bilancio della Fiorentina relativo alla stagione sportiva 2022-2023. Il risultato registra una perdita di 19,5 milioni di euro (quello precedente chiuse con un utile di 46,8 milioni, determinato in gran parte dalle plusvalenze con la vendita alla Juventus di Chiesa e Vlahovic).

Malgrado la perdita di 19 milioni, la migliore stagione viola (ad oggi) sotto la presidenza Commisso fa segnare un evidente aumento dei ricavi per le voci legate ai risultati sportivi della squadra gigliata.

L'anno scorso c'è stato il ritorno nelle coppe europee, che con un percorso giunto fino alla finale (persa) della Conference League, sommato al raggiungimento della finale di Coppa Italia (purtroppo anch'essa persa), ha fatto disputare alla Fiorentina 60 partite.

Dei 60 incontri totali, 29 si sono disputati in casa, facendo schizzare in alto i ricavi da biglietteria. La media spettatori dello stadio Franchi, in particolare per le gare di Campionato e le fasi a eliminazione diretta della Conference League è stata significativa.

Nello specifico, il bilancio alla voce “ricavi dalle vendite e delle prestazioni” (che riunisce gli introiti da biglietti e abbonamenti), evidenzia che dai 7,9 milioni della stagione 2021-2022 si è arrivati ai 14,1 milioni della 2022-2023. Una somma quasi raddoppiata, frutto anche, lo ricorda il Club stesso nella relazione, del superamento delle limitazioni imposte dal contrasto alla pandemia da Covid-19.

Nel dettaglio i 14,1 milioni sono così suddivisi:

4,51 dai biglietti per le partite di serie A

4,64 dagli abbonamenti per le partite di serie A

2,24 dai biglietti per le partite di Conference League

0,35 dagli abbonamenti per la Conference

2 dai biglietti per le partite di Coppa Italia

0,11 per abbonamenti per la Coppa Italia

A queste cifre si aggiungono circa duecentomila euro che comprendono le tessere “InViola” e i ricavi da gare amichevoli.

Oltre al consistente pubblico che si è recato ad assistere dal vivo alle sfide dei gigliati, il percorso fino alle finali di Conference League e di Coppa Italia, ha determinato il conseguente incremento dei proventi. I “Contributi per la partecipazione a competizioni UEFA” sono stati pari a 19,7 milioni (ovviamente erano uguali a zero nella stagione precedente); per la partecipazione alla Coppa Italia si passa dai 2,8 milioni del 2021-22 ai 5 del 2022-23. Crescono, seppur di poco, anche gli introiti legati ai ricavi della Lega Nazionale Professionisti. Sommando tutte le voci (dove ne sono comprese altr non qui descritte) si passa dai 7,4 milioni del 21-22 ai 33,1 del 22-23. Un incremento di oltre 25 milioni in larga parte determinato dal ritorno in Europa. I diritti televisivi crescono di oltre 4 milioni: 53,2 nel 21-22 e 57,5 nel 22-23.

Malgrado queste voci decisamente positive, rispetto al bilancio precedente il “valore della produzione” (la somma complessiva dei ricavi all'interno dell'esercizio), diminuisce di 73,6 milioni: nel 2021-22 fu di 233,2 milioni e nel 2022-23 è sceso a 159,6. A determinare questa differenza le “plusvalenze da cessione calciatori”: scese dai 114 milioni del 21-22 ai soli 7,6 del 22-23. Conseguentemente si è passati da un esercizio che ha prodotto un risultato positivo (46,8 milioni nel 21-22) a uno negativo (meno 19,5 nel 22-23).

L'obiettivo dovrebbe essere trovare il giusto equilibrio. Alcune società di serie A hanno dimostrato che è possibile coniugare bilanci in utile e risultati sportivi. Questa dovrebbe essere la missione di Commisso, per un futuro ricco di soddisfazioni per i tifosi grazie ai risultati sportivi e per i conti viola che ogni stagione, va ricordato, beneficiano di 25 milioni di sponsorizzazione dell'azienda del patron.