BLOCCATA LA SCELTA DELL’ALLENATORE. ORA IL SASSUOLO FA PAURA. IERI VERTICE IN SEDE: RITIRO ANTICIPATO. ADV, NO A FIRENZE PER LA FEMMINILE. RIVOLUZIONE A GIUGNO, UN RUOLO PER ANTOGNONI
La bufera del dopo-Palermo è sempre altissima, i tifosi sono in fermento, l’allarme rosso è scattato e adesso la Fiorentina sta cercando di correre ai ripari. Ieri c’è stato un lungo vertice in sede, presente il vicepresidente Salica, per fare il punto della situazione dopo la drammatica e inattesa sconfitta di domenica. A caldo sono state prese alcune decisioni operative per cercare di superare questi giorni e soprattutto sperare di passare indenni la partita di Sassuolo. Intanto è stato deciso di soprassedere, almeno fino a lunedì, all’analisi della situazione attorno al nuovo allenatore. Tutto congelato, sia i nomi che le idee. Cosa significa?
Non si vogliono perdere energie in questi momenti difficili, si pensa al presente e non al futuro, ma forse la verità è che nessuno dei profili presi in esame fino ad oggi soddisfa completamente e pienamente. In particolare per tutti ci sono delle controindicazioni e in particolare sono allenatori sotto contratto con altre società. Di Francesco è quello che da tempo piace ad Andrea Della Valle. Pioli ha molti altri estimatori in società. Per gli altri nomi circolati da tempo, abbiamo sempre detto che Sarri e Spalletti sono inutili fantasie di chi non conosce le cose del calcio oltre l’Osmannoro. Possiamo escludere anche Semplici, ma pure Inzaghi. A proposito di quest’ultimo, una ventina di giorni fa c’è stato davvero un contatto voluto dalla società viola e questo testimonia l’incertezza, la difficoltà e anche la confusione nella scelta del tecnico che regna in casa Fiorentina. Ci vuole del coraggio e della fantasia nell’andare a contattare un uomo-Lazio come Inzaghi, fortemente legato all’ambiente, con un contratto automaticamente rinnovato in caso di conquista dell’Europa, e soprattutto con un presidente come Lotito che Inzaghi ha scoperto e vuol tenere a lungo.
Questo perché il profilo dell’allenatore gradito dai viola corrisponde proprio a quello di Simone. Italiano, giovane, brillante, ambizioso, emergente, bella presenza, nome poco sfruttato, capace di far giocare bene la squadra, bravo nel lanciare i giovani, ma anche di amalgamarli con gli anziani del gruppo. Un tipo alla Montella, per capirci. Purtroppo ce l’ha la Lazio. E allora ecco spiegata l’incertezza e la decisione di bloccare tutto fino a una nuova analisi più approfondita. Certo, altre soluzioni sono difficili, anche dalla B non vengono suggerimenti particolari, nomi nuovi, alla fine, passata la bufera, si tornerà a ragionare su Di Francesco e Pioli. Si pensava, anche per i buoni rapporti fra i proprietari, che il Sassuolo dimenticasse l’incontro carbonaro tra Di Francesco e la Fiorentina di un mese fa e invece non è così. C’è sempre freddezza, dopo i passi avanti fatti la scorsa settimana per il discorso clausola, tutto è tornato in alto mare. Idem per Pioli. Se dopo Conte anche Simeone dovesse dire no e se Spalletti accettasse l’offerta di Monchi per il rinnovo con la Roma, alla fine l’Inter dovrebbe tenersi Pioli. Comunque la Fiorentina dovrà aspettare la fine del campionato. Situazione complessa.
Lo stop nella scelta, come detto, è stato favorito anche dal ko di Palermo e non solo dall’incertezza sui nomi. Tutti in società stanno mettendo energie per rianimare una squadra agonisticamente morta, per non subire a Sassuolo (in gran forma) un altro tracollo che porterebbe a nuove pesanti contestazioni e a un clima decisamente invivibile che complicherebbe anche i piani futuri. Fra l’altro ieri è apparso un nuovo striscione minaccioso nei confronti dei giocatori. Abbiamo sempre detto e scritto che i tifosi fiorentini sono straordinari, non fosse altro per i 20 mila abbonamenti e il calore che sempre danno. Bene. Anche se la pazienza è finita (e lo capiamo), i tifosi viola negli ultimi vent’anni si sono sempre distinti per la correttezza. Hanno reagito in maniera civile e composta anche davanti al drammatico fallimento del 2002. Ironia sempre, violenza mai. La contestazione è comprensibile, gli striscioni pure, ma senza mai eccedere come ieri. E’ un invito, ma anche una speranza. Fra l’altro i tifosi hanno un’ironia feroce e sappiamo che sia Adv che Cognigni non gradiscono le prese di giro. Allora, se volete, fate striscioni divertenti, minacce e violenze lasciateli ad altri ultrà e città meno civili.
Detto questo, in società sono stati analizzati anche gli errori fatti. Qualche dirigente della nomenklatura doveva seguire la squadra a Palermo. Forse la vittoria con l’Inter ha illuso e alla fine non c’è andato nessuno. Di sicuro, per dare un segnale, per il rispetto dei tifosi, la squadra andava portata in ritiro appena rientrata a Firenze. Non è stato fatto e anche questo errore sembra sia stato riconosciuto al punto che, contrariamente alle abitudini, la Fiorentina partirà per Sassuolo venerdì. Se pensate che in alcune trasferte (Roma ad esempio) Sousa ha preferito partire la mattina della partita, è facile capire quanto sia considerata cruciale questa gara in terra emiliana. Più che per l’Europa per la dignità. Mettiamola così.
Di sicuro un risveglio tardivo, questa stagione è stata una catena infinita di errori, sembra quasi che la Fiorentina sia gestita da gente che non conosce il calcio e non da dirigenti esperti come Corvino ed altri. Comunque una beffa. Se vogliamo sintetizzare con un proverbio, potremmo dire che "chiudono la stalla quando i buoi sono scappati". Meglio del niente di queste ultime ore. A Sassuolo, sempre nell’ottica del salviamo almeno la faccia, dovrebbero essere presenti alcuni dei dirigenti più alti in grado. Adv ci pensa. Cognigni dovrebbe esserci. Forse anche Salica. Non per niente vi abbiamo parlato di allarme rosso. Adv, invece, salvo cambiamenti di programma e di umore, non dovrebbe essere a Firenze sabato per la gara-scudetto della femminile. Tranquilli, non voleva guardare le ragazze negli occhi per caricarle. Ha già dato.
C’è il timore che i tifosi approfittino della presenza del presidente viola per inscenare una bella contestazione. Per ora la parola d’ordine è "meglio evitare". Del resto Mencucci ha guidato alla grande il settore ed è giusto che si goda la soddisfazione dello scudetto femminile e del primo trofeo. Vedremo. Confermiamo, comunque, che a giugno inizierà la completa riorganizzazione societaria e la rivoluzione della squadra. Per il campo, allenatore nuovo, molte cessioni (Kalinic, Tatarusanu, Badelj, Ilicic, via Gonzalo, ed altri) per la società un assetto diverso e incarichi ben precisi. Avrà finalmente un ruolo preciso anche Antognoni che ormai il rodaggio del reinserimento dopo quindici anni l’ha superato. Non è escluso che per lui si pensi alla carica di vice presidente.