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BORJA VALERO: IL RINNOVO È GIÀ UN CASO. VENERDÌ IL CDA PER LO STADIO, I CONTI ED IL FUTURO. MERCATO DI GENNAIO SENZA SOLDI. SOUSA, UN GIOCO PIÙ ITALIANO ANCHE GRAZIE A SANCHEZ. TELLO A COSA SERVE? ILICIC SVEGLIA. CORVINO HA VINTO ANCORA

di Enzo Bucchioni

"Stiamo tornando", avrei voglia di mettere questo cartello davanti alla foto della Fiorentina festante dopo la vittoria sulla Roma. In effetti dal trionfo su Salah, oltre ai tre punti fondamentali, arrivano diverse sensazioni positive. S’è ritrovato lo spirito, e non è poco. E’ tornato il carattere, la combattività, la voglia di provare a vincere le partite sempre e comunque. E questa mentalità mi piace. Anche il gioco è cresciuto, soprattutto nella fase difensiva: la Fiorentina ricomincia a muoversi da squadra. Chi si aspetta la squadra brillante e spregiudicata dell’anno scorso, forse non è ancora soddisfatto, ma quella Fiorentina (per me) non tornerà più. Sousa deve aver capito la lezione, sa bene che nel calcio restano solo i piazzamenti sugli almanacchi e i numeri, delle belle partite sono pieni gli occhi, ma anche le fosse. Così ha cambiato il gioco della Fiorentina, oggi l’allenatore vuole più concretezza, maggiore praticità, meno possesso palla e più ripartenze veloci. La difesa, in genere, sta più bassa e in mezzo al campo c’è un medianaccio chiamato Sanchez che ha agevolato il nuovo corso viola. Prima la Fiorentina si specchiava, era prevalentemente bella. Forse mancavano anche i giocatori giusti, quelli capaci di concretezza e sostanza, ora che ci sono, Sousa ha cambiato le sue idee tattiche. Erano anni che si sentiva la mancanza di un centrocampista tosto, ora che è arrivato la difesa è più protetta e recuperare palla è più agevole. Questo mi porta a pensare che un centrocampo a tre con Badelj davanti alla difesa, Sanchez e Vecino interni, possa essere la naturale evoluzione di un discorso appena cominciato. A Salonicco abbiamo visto anche un terzino (Tomovic) giocare da esterno per dare più equilibrio a una squadra con due punte (Kalinic+Baba) segno che Sousa sta lavorando su più idee sempre in nome e per conto della concretezza.

Domani sera a Udine mi aspetto la conferma della personalità e del carattere visti contro la Roma, l’Udinese deve giocare, andare in contropiede potrebbe essere più facile. Vedremo.

Mi aspetto anche una crescita di quei giocatori che stanno facendo meno del loro livello. Comincio con Tello del quale, per la verità, non ho ancora capito quale sia il livello. L’avevo visto spesso nel Barcellona di Guardiola, ma questo deve essere il cugino. Lo dicevo anche l’anno scorso, io avrei mollato Tello e tenuto Kuba, giocatore più utile, più attento tatticamente e di grande personalità. Pensavo che Tello, comunque, riuscisse in qualche modo a crescere e invece è quasi sempre lo stesso, inconcludente e fumoso. Parte come un razzo e si affloscia subito come un gelato al sole. Spero gli sia concessa una pausa di riflessione. Se mi smentisse sarei felice. Anche in Ilicic, dottor Jekyll e mister Hide, in questo momento prevale la parte moscia che è in lui. Mi aspetto a breve di vedere anche l’altro.

Pure da Borja Valero è logico aspettarsi di più. Non è il solito leader, gioca palloni su palloni, si danna, ma incide meno. Di sicuro è un problema di condizione fisica, altrettanto sicuramente non è un problema di contratto.

La discussione sul rinnovo è partita. I primi contatti imbarazzano la Fiorentina perché il giocatore ha chiesto un prolungamento di altri due anni. Attualmente il suo rapporto con la Viola scadrebbe nel 2019, fra tre anni. Mettendone due in più si arriverebbe (chiaramente) al 2021 quando il giocatore avrà la bellezza di 36 anni. Sappiamo bene cosa significhi Borja per la Fiorentina e per Firenze, e cosa ha fatto dal 2012 (quando è arrivato) ad oggi, ma fra cinque anni che giocatore sarà? Cosa potrà garantire ancora? E’ vero che Totti sta giocando a 40 anni, ma il parallelo non regge. 

Fra l’altro Borja è il giocatore viola più pagato (1,6 milioni netti) e garantire uno stipendio del genere a scatola chiusa, diventa forse una operazione calcisticamente non logica. Da qui l’imbarazzo che vi dicevo e la sensazione che se le parti andranno avanti con queste carte sul tavolo, Borja possa diventare un caso. Della vicenda si sta occupando Corvino con le sue eccezionali doti di mediazione e di diplomazia, magari si può pensare a un contratto futuro legato alle presenze, agli obiettivi. Se c’è la volontà ferma di Borja di restare a Firenze una strada (si spera) si potrà trovare. Il rischio che possa andar via a parametro nel 2019 credo sia molto basso, a 34 anni non so quanto mercato potrà ancora avere e questo il giocatore dovrebbe saperlo. Se rottura ci dovesse essere, allora tanto vale decidere la cessione nel giugno prossimo per far recuperare qualcosa alla Fiorentina con il cartellino, magari dando a Borja la possibilità di fare un ultimo contratto importante. Ripeto: siamo però ancora alle considerazioni di principio. La richiesta è stata fatta, la Fiorentina è in imbarazzo, ma (speriamo) si possa trovare una soluzione.

A proposito di Corvino, ancora una volta qualche colpo l’ha messo a segno. Ho parlato di Sanchez. Era riserva nell’Aston Villa, pensavo che a 30 anni non si inserisse così bene e rapidamente nel calcio italiano. Idea, invece, molto intelligente, ha portato muscoli e personalità. Ma anche Salcedo pare buono. Forse molto buono. Milic può migliorare come Olivera. In attesa di De Maio e (soprattutto) di Cristoforo e della crescita dei giovani talenti.

Ha fatto bene la Fiorentina, nel momento delle difficoltà economiche e dei bilanci in rosso, a mettersi in mano a uno specialista vero. Corvino è l’unica idea vincente di Cognigni negli ultimi mesi.

Venerdì ci sarà un altro consiglio di amministrazione dedicato al bilancio della campagna acquisti e all’analisi dei numeri, tutte cose per le quali il Presidente va pazzo. Speriamo che nelle more dei numeri si trovi qualche euro (e non solo la famosa plusvalenza da 800 mila euro) per una eventuale campagna di gennaio vedi mai ce ne fosse bisogno. Naturalmente per evitare le figure dell’ultimo mercato invernale. Nel Cda si parlerà anche dello stadio, unica strada possibile per far crescere i fatturati della Fiorentina.        


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