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BORJA VALERO, TUTTA LA VERITÀ. L’INTER VUOLE CHIUDERE OGGI. BERNA, ATTESA PER L’OFFERTA. CORVINO AL BIVIO, IL MERCATO PIÙ DIFFICILE DI SEMPRE. VENDE I BIG, MA I GASPAR NON BASTANO. BATISTUTA IN SOCIETÀ, UN'IDEA. NUOVO SPONSOR FIORENTINO

di Enzo Bucchioni

Quando pensi alle strategie della Fiorentina certe cose sono automatiche. Era facile pensare che Borja Valero, 32 anni, guadagno elevato (1,8 più bonus), prima o poi potesse entrare nel mirino di Corvino e del suo rinnovamento. Che Borja non fosse nella lista degli incedibili lo avevamo scritto in primavera e da quando Spalletti ha firmato per l’Inter, una sua cessione è probabile-possibile. L’allenatore di Certaldo lo voleva alla Roma, l’hanno trattato per quindici milioni, poi non l’hanno preso per mancanza di risorse quando hanno fallito la Champions. I nerazzurri ci provano ora proponendo meno della metà (5-6 milioni) a fronte dei sette chiesti dalla Fiorentina. Oggi si dovrebbe chiudere, almeno a quanto racconta radiomercato.

Molti si domandano, ma è giusto vendere un fedelissimo, uno dei pochi che ama Firenze e la Fiorentina? Se poniamo la cosa in questi termini la risposta è no. Logico. Le cose, per onestà giornalistica, però non stanno proprio così. Borja Valero ha un contratto per altri due anni, fino al 2019 e la Fiorentina non ha offerto il giocatore a nessuno. Se lui fosse sereno come dice e stesse davvero bene a Firenze, con questo contratto potrebbe continuare a essere una bandiera. Magari lottando per un posto con il nuovo allenatore che forse ha in mente un calcio diverso, ma questo non sposta il problema. In realtà, però, Borja Valero o il suo procuratore, così tranquilli non sono visto che da mesi stanno insistendo per rinnovare il contratto e prorogarlo fino al 2021 quando Borja Valero avrà la bella età di 36 anni. A questa richiesta Corvino ha detto no, giustamente aggiungo io.

E’ qui che il suo procuratore, di fronte al no al rinnovo, ha cominciato a guardarsi intorno per strappare ad altre società quello che la Fiorentina non è disposta a dare. Con i viola che stanno a guardare e non ostacolano l’operazione. Anzi, in un colpo solo, se Borja trovasse una società disposta ad accontentarlo, Corvino si liberebbe di un ingaggio importante che moltiplicato per due anni significa un risparmio di quasi otto milioni, e incasserebbe un bel po’ di milioni per un trentaduenne. Se poi qualcuno tira fuori l’attaccamento alla maglia, le bandiere, l’affetto e roba del genere, entriamo in un terreno che alla Fiorentina piace poco. Chiedere per conferma a Pasqual e Gonzalo. Dal punto di vista strettamente calcistico-economico, questa è un’operazione fattibile.

Una delle tante in cantiere. Si chiuderà oggi? Possibile. L’Inter ha fretta di mettere assieme le prime caselle, in attesa di vendere Perisic e puntare (tra l’altro) anche su Bernardeschi. A questo proposito, come vi abbiamo anticipato, l’avvocato Bozzo sta mettendo assieme tutte le offerte da presentare alla Fiorentina prima della fine del mese. Ha già incontrato l’Inter, è in contatto con la Juve, si sono rifatte sotto Chelsea e Manchester. Tutte queste società offrono a Berna molto di più dei 2,5 milioni della Fiorentina. Si tratta ora di mettere a punto la trattativa con i viola che chiedono, come è noto, una cinquantina di milioni. Berna ha dimostrato il suo talento anche al debutto con l’Under, se continua così alla fine forse scatterà davvero quell’asta che la Fiorentina auspica.

Nel frattempo restano in bilico la posizione di Kalinic (il Milan ora ha il caso Donnarumma più urgente) e quella di Ilicic che Pradè vuole portare alla Samp al posto di Schick. La Fiorentina vuole dieci milioni, la Samp offre la metà. Si tratta fra intermediari. In stand-by Tatarusanu (il Toro riflette), ma anche per Badelj non c’è più grande interesse. Il croato potrebbe anche restare a andare a scadenza.

Comunque Corvino, alla fine delle cessioni, avrà in tasca un budget che nessuno ha mai avuto nell’era Della Valle. Nel Cda di venerdì il direttore dell’area tecnica ha illustrato il suo piano, ringiovanire e ripartire con una squadra più motivata, dal grande carattere, formata da giocatori che hanno voglia di sfondare. Corvino ha già nel mirino una serie di nomi, da Simeone a Caprari, ma non solo e aspetta ad affondare il colpo quando avrà venduto.

E’ chiaro che questo è il mercato più difficile del Corvo dopo quello fallimentare dell’anno scorso. Con i soldi dovrà comprare bene e mettere in piedi una squadra più forte di quella dell’anno passato. Non sarà facile. Lo aspettano i tifosi, ma anche i Della Valle che si fidano di Corvino, non sono però disposti ad accettare altri errori come quelli della stagione scorsa. Allora c’era un bilancio da risanare, oggi solo una squadra da rifondare. Certo che non possono bastare i Gaspar (con tutto il rispetto) o giocatori del genere. Firenze vuole altro, aspetta il rilancio per ritrovare entusiasmo e sottoscrivere gli abbonamenti che per ora sono assolutamente fermi.

A questo proposito, è chiaro il nuovo corso anche a livello manageriale. Le nomine della scorsa settimana Gino Salica vicepresidente esecutivo (e questa parola è la novità) e Antognoni Club manager, raccontano della volontà di mettere in società sempre più manager illuminati e uomini di calcio. Non a caso si è ricominciato a ragionare sa Batistuta. Vedere la sua intesa con Antognoni e l’affetto della città, ha fatto pensare. Del resto i grandi ex sono dentro tutte le società più importanti. Bati potrebbe essere un altro nome sicuro per far crescere la Fiorentina, in previsione del rilancio definitivo con il nuovo stadio. Bati lascia malvolentieri l’Argentina, ma di fronte a un ruolo operativo tecnico e manageriale, in sinergia con Antognoni, potrebbe cedere alla proposta. La riflessione è partita.

Riflessione anche su nuovi sponsor. Il dietro della maglia viola è vuoto. Occasioni possono esserci eccome. Secondo indiscrezioni ci sarebbe un discorso aperto con la Menarini, casa farmaceutica fiorentina. Non ci sono conferme ufficiali, soltanto rumors, ma legarsi a un’azienda fiorentina molto florida, sarebbe un altro bel colpo.