.

C'È FAME DI ACQUISTI, PRADÈ DICEVA 10 AGOSTO MA MENTIVA: IL LIROLA-DAY SI AVVICINA. L'ENIGMA DEL REGISTA E LE DUE DOMANDE PER L'ATTACCANTE. IL TEMPO CORRE MA REGNA LA SERENITÀ

di Dimitri Conti

L'attesa è logorante, si tocca con mano. Il popolo della Fiorentina ha fame di acquisti, e cominciano a venir corrose anche le menti più pazienti. Eppure Daniele Pradè sembrava non tradire alcuna emozione quando ha dichiarato "se devo dire una data, 10 agosto", come momento dei primi acquisti sotto il suo secondo ciclo. Qualcuno può averlo preso come uno scherzo, ma a veder bene il primo mese di calciomercato viola, probabilmente non lo era. A Firenze, se si eccettuano i vari Rasmussen, Terzic e Zurkowski già presi da Corvino, e l'innesto definitivo di Terracciano - che però c'era già - non è ancora arrivato nessun altro, e fin qui si è parlato solo e soltanto di uscite. Già, le uscite. Apriamo una parentesi.

L'avvicendamento con i giocatori alla porta, o presunti tali, è stato faticoso, e non ha aiutato ad uscire dai tormenti del caldo afoso che insiste nell'abbattersi sulla città. Si è partiti light, con i non-riscatti, formalmente cosa d’altri - su tutti quel Muriel che rischia di diventare davvero un rimpianto - e partenze di secondo piano come Norgaard e Laurini. Poi è arrivato il capitolo portiere, e la tempestiva scelta di lanciare titolare Dragowski, girando Lafont al Nantes. Sì, il problema è che forse qualche parolina in più col polacco prima la si poteva spendere, e cercare di capire in anticipo le sue richieste. Come fatto invece con Jordan Veretout, già con un piede fuori Firenze da tempo, ma ufficialmente uscito dal gruppo solo da qualche giorno. Ora ce ne saranno altre: Vitor Hugo è già in Brasile, così come si cerca una sistemazione a titolo definitivo per Dabo. E non solo loro. Sui giovani, poi, ampie valutazioni in corso: già confermati a parole Vlahovic e Ranieri, anche per Sottil non è da escludere una permanenza. Castrovilli ha fatto vedere cose interessanti, e anche lui potrebbe restare. Gli altri, invece, sono quasi tutti più sul no che sul sì.

Il grande capitolo rimasto aperto era quello di Chiesa, ma si può dire che Commisso stia facendo di tutto per porvi sopra il cartello "chiuso", rinviando nuovi appuntamenti a suon di fiammate all'anno prossimo. Sul tema sono state scritte molte righe, ed è meglio non aggiungere altro materiale sulla griglia. Arde già da sé. Arrivati a questo punto della questione, aspettiamo davvero semplicemente di poter chiudere la pagina. In un senso, o nell'altro.

Tornando dunque al fronte degli acquisti, possiamo dirlo senza troppo timore: Pradè mentiva. Il ds ha parlato di 10 agosto, ma in realtà le prime entrate, si intendono davvero volti nuovi, potrebbero arrivare già prima. Il pressing viola su Pol Lirola è ormai pubblico, e la sensazione che circola nell'ambiente è che presto il terzino spagnolo sarà un nuovo calciatore della Fiorentina. L'accordo col giocatore c'è, quello con il Sassuolo quasi. Pare dunque che ci si stia avvicinando a grandi passi, così da coprire con immediatezza una delle falle più evidenti in seno alla squadra. Presto, insomma, potrebbe arrivare il Lirola-Day. L'altra falla è ben nota, ma ad ora vi regna sopra un po' di confusione. O Meglio, agli occhi di molti si staglia un'enigmatica immagine.

Parliamo del regista, e chi se non lui. Uno dei tasselli decantati dal ds alla conferenza stampa di presentazione. Ancora non ve n'è alcuna traccia. Chi scrive, e forse idealmente c'è anche lo stesso Pradè con lui, sogna Tonali, ma la realtà dei fatti dice che il giovane prodigio sia destinato a rimanere a Brescia almeno un altro anno. In fondo, si potrebbe anche dire che chi di gioiello trattenuto ferisce... di gioiello trattenuto perisce. Tornando seri, ad oggi non sembrano esserci nomi bollenti in ballo, nonostante sia evidente che il mister X di Pradè, nella sua mente ma non rivelato alla stampa, occupi quella zona di campo. Facile che sia un profilo d'esperienza, se si seguono pedissequamente le sue parole, il che porta alla mente nomi quali cavalli di ritorno stile Borja Valero e Badelj o un Biglia, che già conosce il gioco di Montella. L'impressione, però, è che la banalità non avrà il sopravvento. 

L'altro grande rebus sta in attacco, e ne abbiamo scritto anche nelle scorse ore. Due le grandi domande dietro cui si cela l'identikit del nome per l'attacco: davvero la società vorrà puntare su Simeone come prima scelta? E poi, che ruolo avrà Vlahovic? Chiunque detenga le risposte, probabilmente, avrà anche la certezza sul nome del prossimo attaccante. Chi scrive, personalmente, no. In mano ha però un dato di fatto: manca un mese ed una settimana alla fine del mercato. Contro il tempo, si alzano le mani... Poco da fare. Eppure quella tranquillità sul volto e nelle parole di Pradè - e con lui anche i vari Montella e Barone - dovranno significare qualcosa.