C’È GIÀ STATO L’INCONTRO SOUSA-SOCIETÀ E COGNIGNI HA PARLATO CHIARO. PROGRAMMI DI POTENZIAMENTO. PERCHÉ L’ALLENATORE INSISTE: SI VUOL FAR CACCIARE?
Si capisce benissimo (e non da oggi) che la Fiorentina ha finito le riserve nervose e fisiche (e non serve essere scienziati). Cotta e mangiata, questa è la squadra viola. Anzi, divorata. Svuotata. Stralunata. Fatico invece a capire a che gioco sta giocando Paulo Sousa. Ormai sono due mesi e mezzo che ad ogni conferenza stampa gli arriva la stessa domanda "allora, resta alla Fiorentina?" e lui puntualmente risponde con una bella Supercazzola. Giri di parole senza senso o con un senso relativo tipo "ho un contratto", "dobbiamo parlare", che vogliono dire tutto e il contrario di tutto.
Con queste supercazzole Paulo Sousa lascia immaginare chissà quali cose siano successe all’interno della società, chissà quali programmi ribassisti ai quali non si presta siano in atto o abbiamo in mente i Della Valle. Pure cose anche peggiori della serie "Lui si che vorrebbe fare una grande Fiorentina mentre la Proprietà è assente e gli dice no su tutto". Leggende metropolitane.
Anche a proposito del fantomatico incontro del quale spesso Sousa parla e che dovrebbe avvenire l’anno del poi e il mese del mai, posso dirvi con assoluta certezza che questo incontro è già avvenuto. C’è già stato. Hanno già parlato. E Sousa era presente. Se n’è scordato o fa finta? Provo allora a ricordare all’allenatore della Fiorentina che poche settimane fa ha incontrato il presidente Mario Cognigni. Se non è vero lo dica.
Posso anche aggiungere che durante il suddetto incontro il presidente Cognigni ha ribadito a Sousa che la proprietà (entrambi i fratelli) era contenta del suo lavoro, la riconferma era certa non solo per il contratto firmato, ma anche e soprattutto per le buone cose fatte vedere dalla sua Fiorentina. Naturalmente Cognigni ha spiegato che i Della Valle vogliono investire, hanno il pallino di provare a vincere qualcosa, compatibilmente con i budget come sempre.
Cognigni ha anche detto che andranno migliorate certe cose, sia da parte della società che dalla parte tecnica. In particolare il presidente ha detto che la Fiorentina accoglierà le proposte e i consigli dell’allenatore e risolverà i problemi emersi. Tutto questo non basta a Sousa? Ci sembra sinceramente assurdo. Paulo Sousa dovrebbe sapere che Mario Cognigni viene definito scherzosamente, ma non troppo, il Terzo Fratello. In sostanza quello che dice lui è quello che pensa anche la proprietà. Sousa, novello San Tommaso, vuole incontrare anche i Della Valle?
Può darsi. Ammesso che loro vogliano parlare direttamente con lui, in attesa di questo incontro, credo che in ogni attività umana, per un dipendente dovrebbero essere oro colato le parole di un presidente. L’incontro con i Della Valle (se ci sarà) lo vedo come un plus, magari da fare a fine stagione, a Paulo Sousa dovrebbero bastare le rassicurazioni del presidente per indurlo a dire quelle poche paroline che Andrea si sarebbe già aspettato dopo il pomeriggio in Palazzo Vecchio con i Club, vale da dire "Grazie della fiducia, resto volentieri a Firenze, assieme possiamo fare ancora di più e meglio". Ci voleva tanto a dire due cose del genere?
Sousa invece ha sparato solo Supercazzole che non hanno fatto altro che porre interrogativi su interrogativi, destabilizzare l’ambiente e la squadra, ridurre una stagione straordinaria a un finale da farsa. E se è vero che al quinto posto manca solo un punto e quel quinto posto lo avremmo firmato tutti la scorsa estate, è altrettanto vero che Firenze e la Fiorentina meritavano un finale diverso. Di sicuro anche la società ha le sue colpe. Non ha mai gestito l’allenatore o lo ha gestito male, come aveva fatto anche con Prandelli e Montella.
E’ assente nei momenti decisivi, non ha i tempi di inserimento. Spesso non si capiscono banali situazioni di calcio, ma certe situazioni non si possono trascinare per mesi. Non si sono chiesti in società perché Sousa nonostante le rassicurazioni e gli apprezzamenti del presidente, continui a essere assurdamente vago?
Secondo me andava messo alle strette, doveva essere stanato senza perdere tanto tempo sottratto alla programmazione. Perché è ovvio che se Sousa dovesse restare c’è un tipo di lavoro da fare, se dovesse andar via ce n’è un altro ben diverso. In entrambi i casi il tempo è già scaduto. Visto che non trovo problemi calcisticamente insormontabili in quello che è successo negli ultimi mesi e siccome non credo che quando è venuto alla Fiorentina Paulo Sousa pensasse di andare ad allenare il Real Madrid o il Chelsea (i programmi dei Della Valle sono più o meno sempre gli stessi, i budget pure) e non credo neppure che qualcuno gli abbia chiesto di vincere lo scudetto, comincio a pensare decisamente male. Molto male.
Siccome conosco il calcio e certe situazioni non sono nuove, ho la sensazione che Sousa abbia ricevuto alcune proposte di lavoro che lo porterebbero a guadagnare molto di più di quello che gli passa la Fiorentina (tremilioni contro 1,2) e stia facendo di tutto per farsi cacciare. Penso male? Può darsi. I fatti, però, sono questi e troppe cose non tornano. A cominciare dal rendimento della squadra e da alcune decisioni prese negli ultimi due mesi dall’allenatore che ci raccontano di un Sousa con la testa da un’altra parte. Non sembra più dentro questa squadra.
Che fare? Se non gli bastano le ammissioni e autocritiche per un mercato di gennaio sbagliato, se non si accontenta di trovare più spazio per le sue idee e tutto il resto, sinceramente diventa difficile capire e gestire il resto. Si è perso troppo tempo. Un allenatore normale, che ha a cuore questa squadra e questa società, rassicurato dal presidente, avrebbe dovuto mettersi al tavolo con Cognigni, Rogg, Pradè e tutto il settore tecnico, per programmare la campagna acquisti-cessioni della prossima stagione.
Se non lo fa, come può capire che non c’è un progetto serio, che non ci sono idee, che lui vorrebbe fare altre cose? Ma si ricordi, se davvero vuole portare i Della Valle all’esasperazione per farsi cacciare, cominci a pensare cosa fare la prossima stagione perché difficilmente lo lasceranno libero di trovarsi un’altra squadra. Ci sono modi e modi per dire le cose e questo, conoscendo la storia dei Della Valle, ci sembra il modo peggiore. Mala tempora currunt… direbbe Lotito. Più o meno come sempre…