C’È IL DERBY DELL’APPENNINO, QUANDO LE MOTIVAZIONI DEVONO FARE LA DIFFERENZA. DUSAN SFIDA SINISA, A CACCIA DI ALTRI RECORD. PIOLI DÀ UNA MANO, MA OGGI È VIETATO SBAGLIARE
Le motivazioni fanno la differenza, sempre. Nello sport come nella vita. Sarà per questo che Dusan Vlahovic si è preso la scena. Di prepotenza, “da animale” come disse il suo connazionale Mihajlovic all’andata, con quel furore che lo spinge a cercare il gol come a lottare su ogni palla contro chiunque. E’ lui l’anima della Fiorentina, è lui il trascinatore di una squadra che cerca ancora punti per uscire dal mucchio che affolla la zona pericolo. Ed è ancora lui che oggi cercherà altri gol per migliorare i suoi record da bomber precoce (solo Altafini aveva segnato così tanto alla sua età) e soprattutto punti di platino nella lotta per salvarsi. Motivazioni, dunque. Le stesse che rivoluzionano la storia dei finali di campionato, spesso piene di accelerazioni delle piccole, di improvvisi grappoli di punti conquistati dopo mesi di digiuno che rimescolano destini che parevano segnati. Sta andando così anche stavolta, con il Cagliari rinato e il Toro scosso da Nicola e dall’arrivo di Sanabria e Mandragora a gennaio.
Per raggiungere l’obiettivo insomma, serve continuare a correre. La Fiorentina lo sa e non a caso i viola si sono imposti l’auto-ritiro, come occasione per non perdere il filo delle ultime, ottime partite e per non lasciare niente al caso in una volatona dove l’unica certezza è l’incertezza. Pioli ieri sera ha dato una gran mano, il Benevento (2 punti nelle ultime sei partite) è la squadra più in difficoltà, ma anche la partita di Milano, nonostante la sconfitta, ha dimostrato che la squadra di Inzaghi è viva e si giocherà quasi tutto nel prossimo scontro diretto contro il Cagliari. Lo Spezia nel frattempo ha raggiunto la Fiorentina, mentre il Toro, domani col Parma, avrà l’occasione per uscire dalla zona retrocessione. Calendario alla mano dunque, per i viola, in questo derby dell’Appennino, è vietato sbagliare. La prossima settimana infatti arriverà la Lazio di Inzaghi, fortissima e decisa a prendersi un posto in Champions, dopodiché sarà la volta del faccia a faccia contro il Cagliari di Semplici (che oggi ha il Napoli, cliente a dir poco scomodo), in una serata pericolosissima per entrambe, che sarà bene affrontare con un vantaggio più ampio possibile in classifica. La squadra sta bene, la fiducia c’è.
Iachini, dopo l’ottima prova contro la Juve, difficilmente rinuncerà ai muscoli di Pulgar e Amrabat, possibile dunque che col rientro di Bonaventura (tra i più in forma e imprescindibile per intelligenza tattica e capacità di buttarsi negli spazi), tocchi a Castrovilli star fuori. Come dice Iachini però, di partite se ne giocano molte negli stessi novanta minuti, ed avere un cambio come il 10, potrebbe risultare fondamentale per il destino viola. A sinistra probabile la conferma di Igor, dall’altra parte invece Venuti è ormai un titolare aggiunto. La squadra è fatta, non è certo questo il momento di pensare a chissà quali rivoluzioni. La cosa fondamentale sarà confermare la tenuta difensiva di domenica e mantenere l’aggressività, contro una squadra piena di assenze, che non rinuncia mai ad attaccare, ma che allo stesso tempo concede molto dietro. La vena di Dusan, il carisma e i piedi fatati di Franck, la compattezza di Beppe. Dal Dall’Ara, in una sfida da sempre sentitissima da tutte e due le tifoserie, comincia un maggio da vivere col fiato sospeso. Al traguardo manca poco, ma per prendersi quel poco, ci sarà molto da sudare.