C'È LO SCUDETTO NEL MIRINO DI MONTELLA. IL TECNICO LAVORA PER QUELLO. SOGNA INSIEME A FIRENZE
Ci sono allenatori che possono restare dieci anni in una città senza capirla, altri che dopo una settimana sono già nel cuore della gente. Montella appartiene alla seconda categoria. Sarà per quel modo leggero di non prendersi sul serio - quanto volte ripete di non essere ancora un allenatore fatto, mentre però fa incetta di premi - o per quell'ironia sottile che si sposa benissimo con lo spirito di un popolo abituato a viver di battute oppure per la serietà nella risposte, mai orientate a raccontar balle. Sarà per questo e tanto altro, ma Vincenzo e Firenze sono sempre stati in sintonia.
I risultati hanno dato una mano, anzi hanno prodotto una colata di cemento armato. Gioco, gol e quarto posto in campionato sono stati la chiave d'accesso definitiva. A Montella era stato chiesto di coniugare la vocazione estetica di Firenze con la potenza dei tre punti. Vincenzo ci è riuscito, al primo colpo.
Come la società ha annusato l'aria, corteggiamenti più o meno pesanti in Italia e fuori, lo ha blindato fino al 2017 e francamente i dirigenti non hanno neppure faticato perché l'Aeroplanino a Firenze stava benone.
Lo ha ripetuto in una lunga intervista al Corriere dello Sport: "Se sto bene in una realtà e le idee viaggiano di pari passo, io sono fedele. Perché mai dovrei cambiare?".
Chiaro, no? Poi ha aggiunto: "Io allenatore del terzo scudetto viola? Spero di non essere troppo vecchio... ma spero abbiano ragione quelli che lo affermano...".
Montella è molto ambizioso, ma non sarà mai arrogante e presuntuoso. Preferisce il basso profilo, ma ha obiettivi alti in testa: sa perfettamente dove vuole andare, soprattutto dove arrivare. Guida uno staff numeroso come una squadra titolare e anche questo è un segnale. Montella conosce Firenze - tanto da aver deciso di vivere a pochi metri da via Tornabuoni -, fin dai tempi in cui ragazzino sbarcò ad Empoli proveniente da Castello di Cisterna. Sa come sono i fiorentini e sa anche che i Della Valle vogliono vincere.
Firenze vive una congiuntura calcistica favorevole, gli astri del pallone stanno mettendosi mettendosi nella giusta posizione. C'è una fame di vittorie che può muovere una montagna.
Ecco perché Montella ha scommesso su un contratto lungo, perché ha conficcato nella testa il sogno scudetto. Ci proverà con tutte le energie, i tifosi possono stare tranquilli.
Non esistono trionfi casuali, un traguardo del genere va programmato nel tempo, poi può giungere in anticipo o in ritardo, ma il percorso è quello.
La Fiorentina non ha ancora la forza della Juve e i guizzi del Napoli, ma migliora a vista d'occhio e può approfittare di eventuali frenate bianconere o azzurre.
E ora i viola cominceranno davvero a fare sul serio: dopo aver raccolto 6 punti in 2 partite di campionato e superato l'ostacolo del preliminare in Europa League, dopo la sosta affronteranno 7 gare in 21 giorni (in Italia 5 e 2 in Europa, la media è una partita ogni 3 giorni) fino alla prossima pausa da dedicare alla Nazionale (domenica 13 ottobre).
Un primo sprint stagionale che testerà le doti da leader della Fiorentina. Montella è sereno, è la tranquillità dei forti.
Mario Tenerani