CABRAL E JOVIC, FIDUCIA DAL CLUB: ORA DEVONO RIPAGARLA. DERBY PER LA RINCORSA EUROPEA: QUESTO È IL MOMENTO DI SGASSARE. SIRIGU, PAROLE DA UOMO SPOGLIATOIO
“Non abbiamo mai cercato attaccanti”, parole e musica di Daniele Pradè. Il diesse ha confermato la linea tenuta durante questa sessione di mercato dalla società, quindi massima fiducia a Cabral (5 gol stagionali) e Jovic (8 reti in totale). In due in tutte le competizioni fino ad oggi hanno realizzato solo 13 gol. Bottino scarso, ma il brasiliano e il serbo avranno anche il tempo per rifarsi. Se lo vorranno e se sapranno mettere in pratica tutto quello che Italiano prova e riprova in allenamento. Dovranno dimostrare se questa apertura di credito da parte della dirigenza è ben riposta. A giugno si tirerà una linea.
Jovic in Coppa col Toro è sembrato più dentro la partita rispetto alle prestazioni precedenti: ha realizzato una rete, e non è poco, oltre ad aver mandato in porta Kouame, ma l’ivoriano ha fallito un gol facile. Due lampi che in questo periodo rasserenano un po’ gli animi anche se il resto della gara è stato normale. Jovic, però, ha cercato le triangolazioni con i compagni, facendosi trovare sempre tra le linee. Ha “legato” il gioco, ma spesso lontano dalla porta. Eppure, per la sua mobilità, dentro ai 16 metri dà l’impressione di trovarsi a proprio agio. Non è un classico bomber, ormai questo lo sappiamo, ma se comincia a girare può andare in gol con più frequenza, non c’è dubbio. Italiano potrebbe concedergli qualche partita consecutiva, per conferire al proprio attaccante quelle sicurezze che lui cerca. Lo ha ricordato di recente Stankovic, uno che lo conosce bene: “Jovic va coccolato”. Il lungo applauso che gli ha tributato il Franchi quando ha abbandonato il campo, è stato una bella vitamina. Luka ha risposto con grande piacere. Tocca a lui, solo a lui.
Cabral quando entra si fa sempre sentire. Gioca tanto anche con il corpo, combatte, costringe il difensore ad accettare la lotta col rischio di sbagliare, come accaduto a Buongiorno nel raddoppio di Ikonè. I tifosi gli hanno sempre voluto bene perché al di là di qualche limite tecnico, “Arturone” non si mai tirato indietro, profondendo nella gara pure l’ultima goccia di benzina. Anche da lui pretendiamo tanto di più, ma se saprà cogliere l’attimo potrà crescere. Ci sono quattro mesi decisivi per Jovic e Cabral perché poi non li aspetteranno più.
Il Bologna dei giovani e dei saranno famosi è a 3 punti dalla Conference, 2 sopra la Fiorentina. In questa stagione i rossoblu sembrano più frizzanti rispetto al passato e alla famosa zona dodicesimo posto come la chiamano da quelle parti perché anche in Emilia non sono contenti. Da Saputo vorrebbero molto di più. La squadra viola dovrebbe avere valori superiori all’avversario, classifica a parte. I viola, poi, sono in Europa a giocarsela e in semifinale di Coppa Italia.
Il derby dell’Appennino che avrà valenza di rincorsa all’ultimo posto utile per giocare all’estero, si preannuncia molto equilibrato per quello che abbiamo appena detto, seppur le statistiche premino fino ad oggi la Fiorentina: il Bologna, infatti, è la squadra contro la quale i viola hanno vinto più partite in A, ben 56 volte su 141. Gli uomini di Italiano però nelle ultime 13 partite di campionato solo in una sola circostanza hanno blindato la porta e in questo segmento sono i peggiori del campionato. Poi ci sono le “bestie nere”. Per il Bologna è Bonaventura, ai rossoblu ha segnato 5 gol. Mentre dall’altra parte c’è Musa Barrow che ha prodotto 2 reti nelle ultime 3 sfide con la Fiorentina. Ma occhio anche Orsolini (ex obiettivo viola): dopo le prime 8 gare nelle quali non era mai rientrato in un’azione determinante per il gol, nelle ultime 6 ha fabbricato 4 reti e 2 assist.
Per la Fiorentina è giunto il momento di sgassare, ora o mai più. I viola devono confermare il profilo che hanno tenuto a Roma con la Lazio e nei quarti di finale col Toro. Non ci sono ancora abbastanza indizi per proclamare la tanto agognata svolta, diciamo però che siamo sulla buona strada. C’è da dire che la squadra sembra in salute atleticamente, dal punto di vista fisico la forma è più che buona.
Brekalo e Sirigu, sono i volti nuovi di questo mercato di gennaio. Sono stati presentati ieri, felici e motivati. Il portiere ha parlato da saggio, da uomo spogliatoio. Si vede che ha una lunga e importante carriera alle spalle anche se non ha nessuna intenzione di abdicare, con Terracciano ci sarà una bella e sana concorrenza. Sirigu si è tolto anche la soddisfazione di vincere il Campionato d’Europa con l’Italia di Mancini. Ha navigato in tanti gruppi, sarà un valore aggiunto nel branco viola.