CASOTTO STADIO: CHI FA LA FIGURA PEGGIORE?
Surreale, onirico, paradossale. A tratti del tutto assurdo, ma artisticamente visionario, il film di del 1977 è un capolavoro del cinema grottesco, condito per altro dalla recitazione corale di una galleria di attori notevoli, da Tognazzi alle sorelle Melato, Gigi Proietti, Michele Placido e Paolo Stoppa, e persino una Jodie Foster adolescente. Per imbastire la trama, altrettanto complicata e illogica della vicenda stadio di Firenze, è probabile che ci si sia ispirati allo stile sconbicchierato, ma irresistibile di Sergio Citti, autore e regista del film. Fatto sta che al momento quel che è venuto fuori dall'annosa ( il primo a parlare di stadio nuovo nel millennio presente fu l'ing. Gino Salica nel 2003), stucchevole e dibattuta vicenda è proprio un 'casotto stadio'.
Resta naturalmente da capire chi abbia fatto la figura più brutta in questa confusione grottesca che lascia ancora incerto un dato che dovrà necessariamente venir chiarito al più presto, di certo entro la prossima primavera: dove andrà a giocare la Fiorentina per i prossimi due campionati e per una eventuale, augurabile, competizione europea?
Ma dicevamo della brutta figura: quella dell'amministrazione è evidente e secondo taluni osservatori, potrebbe costare al centro sinistra le prossime elezioni comunali fiorentine. Il club viola, Commisso per intendersi, potrà sempre dire di essere sbarcato a Firenze con la borsa piena, palesando l'intenzione di costruire un nuovo impianto di proprietà, ma di aver trovato solo ostacoli, anche da parte dell'amministrazione (ma va detto che anche la sua intenzione di fare lo stadio nuovo ad ogni costo non è stata abbastanza forte). Tuttavia, di chiunque siano le maggiori responsabilità, è evidente che i mesi sono stati lasciati scorrere tra dichiarazioni di maniera:
'Siamo tutti d'accordo, non ci sono diversità di vedute, andiamo tutti d'amore e d'accordo...il violapark è bello.... ' ma senza adoperarsi ad iniziare i lavori neppure per una casa provvisoria per la Fiorentina, persino lo stadio del rugby è un'ipotesi ancora in alto mare e Joe Barone si ricorda solo adesso di chiedere il differimento dell'inizio dei lavori al Franchi perché ci siano i tempi per realizzare il Padovani, anche se non è ancora del tutto chiaro chi pagherà. Intanto l'ipotesi Empoli è del tutto tramontata, il niet del primo cittadino Barnini non è trattabile. Ora, escludendo soluzioni gonfiabili con brigidini, regali e cotillons, tipo fiera paesana, il momento è critico, il leader del centro destra toscano Giovanni Galli ha definito la situazione imbarazzante, ma gongola, poiché l'intera vicenda è in fase di stallo con le elezioni all'orizzonte. Chi non gongola è invece il popolo viola che vive l'incertezza ansiosa sulla casa della Fiorentina per il prossimo futuro, un'incertezza che potrebbe condizionare anche le mosse e gli investimenti futuri del club viola, il quale registrerà un danno economico per mancati incassi da stadio. Ma il calcio giocato incombe e la Fiorentina oggi è di scena a Budapest per l'ultima partita del gironcino di Conference, e il pallone in movimento distrarrà tutti, o quasi, dal tema cogente su dove giocherà la squadra nel prossimo futuro.
Se le eroiche pedalate di Gino Bartali al Tour de France scongiurarono la guerra civile che poteva scoppiare nel luglio 1948, quando Antonio Pallante attentò alla vita di Palmiro Togliatti. Una partita di Conference in Ungheria, specie se la Fiorentina, ancorchè falcidiata dalle assenze, la onorerà come tutti ci aspettiamo, potrà ben intrattenere, distraendolo, il popolo viola al momento orfano del suo futuro terreno casalingo.