CEDERE ORA JOVETIC SAREBBE UNA FOLLIA
Finalmente un po’ di bollicine. La famiglia Della Valle per festeggiare il decennale del loro impegno nella Fiorentina hanno rotto il salvadanaio. Solleviamo i calici al cielo. E l’entusiasmo, come per incanto, è tornato a scorrere nelle vene dei tifosi viola.
Ma che cosa è successo? Probabilmente Andrea Della Valle, (il Della Valle dal volto umano n.d.r) è riuscito a convincere il fratello, tutto assorto nel restauro del Colosseo. Dopo aver penato e non poco per districare l’affare Viviano, dove l’ex amico Massimo Moratti ha messo bastoni fra le ruote a più non posso, ha deciso di condire il mercato viola in salsa spagnola.
La Spagna, è cronaca di tutti i giorni, vive giorni difficili quasi e forse più dell’Italia. La lotta con il famoso spread è quasi sanguinaria. Il calcio iberico, come e forse più di quello italiano, soffre pene difficili da smaltire. Capita così che una delle “società miracolo” degli ultimi quindici anni, Il Villareal stia denunciando grandi difficoltà. Nata negli anni venti ad opera di un farmacista, di un bancario e del direttore dell’ufficio delle poste, conobbe gli onori della grande cronaca solo alla fine degli anni novanta. Sbarca nella Liga e, dopo un relativo assestamento, vive dodici anni di grandi fasti sotto la guida tecnica di Manuel Pellegrini. Poi, un po’ per sfortuna (tra l’altro anche l’infortunio a Giuseppe Rossi) molto per non avere alle spalle la grande finanza, arriva la retrocessione e il bisogno di ricominciare. E la Fiorentina è pronta soldi in bocca.
Si aggiudica Borja Valerio Iglesias, il cervello del club amarillo. Un regista dal passaggio felpato, un assertore del calcio pensato. Lui, di origini madrilene, somiglia più alla scuola catalana di Xavi e Iniesta.Un giocatore su cui si può costruire un’efficiente organizzazione di gioco. Ventottenne, calvo forse per scelta, comunque scarso-crinito, sa dettare i tempi con l’abilità di un maestro di musica. Tira poco in porta, la sua passione è il passaggio filtrante. Sette milioni o giù di lì, un contratto quadriennale e il gioco è fatto. C’era, tra i saldi del “sottomarino giallo” anche Gonzalo Javier Rodriguez (1985 difensore argentino) vice capitano che dal 2006 al 2008 ha dovuto penare gravi problemi ai legamenti del ginocchio. E’ un tipo tosto che difende secondo lo stile sudamericano. Tre milioni e vai.
Nel frattempo era già stato ingaggiato Matías Ariel Fernández (1984 attaccante cileno nato a Buenos Aires, di passaporto comunitario) dallo Sporting Lisbona ma anche lui di proprietà del Villareal. Un solista, corsa e dribbling, che somiglia straordinariamente a Cerci. Ma non basta, dopo l’ebbrezza per il vino tinto a ore si pensa ad assumere anche Alberto Aquilani (1984 Liverpool) che non ha certo bisogno di presentazioni. E non è escluso che si arrivi anche ad un altro attaccante da mettere accanto ad El Hamdaoui (che nel frattempo finirà il ramadan). Insomma un vero e proprio rilancio in grande stile. Di fronte a tutto questo bendiddio ci viene da pensare a Jovetic. Se le premesse sono così importanti come pare, se la voglia di tornare a godere è tanta, se si è rotto quel famoso salvadanaio, cedere ora Jo-Jo sarebbe davvero una follia. Ma Andrea, questo lo sa.