CHE BATOSTA IL WEEK END. ORA PERO’ LA PAROLA D’ORDINE E’ VOLTARE PAGINA, PER NON PERDERE L’ENTUSIASMO. MONTELLA CAMBIA MODULO, TOCCA A LUI TROVARE L’IDEA GIUSTA. DDV E LA SCELTA PIU’ AZZECCATA POSSIBILE
Voltare pagina. Subito. E senza vittimismi. Il week end viola è stato una batosta: sconfitta all’ultimo minuto, infortuni, Ribery che perde la brocca e due coppe sfumate. Poteva andar meglio, questo è poco ma sicuro, il campionato però corre veloce e la parola d’ordine viola non può essere che
rialzare la testa. Non c’è tempo per ripensare agli errori propri e altrui, per prendersela con l’arbitro e la jella. Una delusione ci sta, ma in fondo firmeremmo tutti per perdere una partita ogni sette. L’importante adesso è trovare nuove certezze dai sostituti, da chi, finora, è rimasto a guardare e che adesso invece è chiamato a non far rimpiangere chi c’è sempre stato.
I danni della domenica viola infatti arrivano soprattutto dalle assenze. In un colpo solo la Fiorentina non solo ha perso l’imbattibilità, ma anche Ribery, Caceres e Lirola. Tre titolatissimi di una squadra capace di infilare sei risultati utili consecutivi, tre uomini difficili da sostituire soprattutto per una rosa ampia sì, ma anche incompleta. A Reggio, allora, starà anche a Montella tirar fuori qualcosa di nuovo. Serve un’idea tattica, magari più sfrontata, ma allo stesso tempo capace di far sfruttare il calendario favorevole. Si parla di un ritorno alla difesa a quattro, al tridente visto a inizio stagione e poi accantonato. Per l’Aeroplanino Boateng è meglio di Vlahovic, che a sua volta è più avanti di Pedro: viva il Boa allora, anche se finora, va detto con onestà, Prince non ha convinto. Troppo statico e troppo poco cinico per fare l’attaccante, troppo lento per mettere in crisi le difese e far male da subentrato. L’ex Milan però ha grande voglia di imporsi, ha sofferto la panchina e stasera avrà la sua occasione da non fallire: in campo dovrà essere un trascinatore e allo stesso tempo una sponda per lanciare Chiesa, perché l’assenza di Ribery sarà inevitabilmente un macigno. Franck è il campione che prende per mano i compagni, che detta i tempi e ti manda in porta quando meno te l’aspetti. Anche per questo Montella si affiderà a Boateng, l’unico con il temperamento di FR7 in una squadra ancora piuttosto acerba.
Serata importantissima anche per due ragazzi fatti in casa, Sottil e Venuti, e per Benassi (sostituto di Badelj, in netta difficoltà contro la Lazio), che da capocannoniere viola si è trovato a far le ragnatele in panchina. Soprattutto per Sottil può essere la serata buona per tornare a far parlare di sé: contro la Lazio è entrato male, si è fidato troppo dei suoi dribbling in un ruolo che invece impone prudenza. Stavolta però il figlio di Andrea giocherà nella sua posizione naturale, da ala pura, come alter ego di Chiesa. Avrà licenza di puntare l’uomo e dar sfogo alla fantasia. Il Sassuolo è una buona squadra, De Zerbi vuole un calcio palleggiato e offensivo, ma dietro lascia qualche buco di troppo e in più contro i viola dovrà affidarsi a una linea difensiva quasi improvvisata causa assenze. Tornare a vincere insomma si può. In tribuna, a crederci, si saranno 1.400 tifosi viola (di mercoledì sera!) e naturalmente Commisso, che tra viaggi, tv, selfie e bagni di folla, aspetta ancora di godersi la prima vittoria dal vivo.
Dopo mesi a proposito è tornato a parlare anche Della Valle. A molti non farà piacere, per qualche altro saranno come parole vuote, senza un briciolo di autocritica, soprattutto ricordando gli ultimi anni di patemi viola, tra cessioni illustri, incomprensioni e classifica sempre più deprimente. Su una cosa però Diego ha ragione da vendere: “Abbiamo lasciato la Fiorentina in buone mani”. E allora forza Rocco. L’uomo della fisarmonica che va ai cantieri e sfida la burocrazia. Firenze è con lui, senza se e senza ma.