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CHIESA E BADELJ: I RINNOVI NON SONO DIETRO L'ANGOLO. IL RISCHIO SONO LE OFFERTE IRRINUNCIABILI PER I DELLA VALLE E IL 'GENTLEMEN'S AGREEMENT' COL CROATO. ROMA: SE SARA' QUELLA VISTA COL CHELSEA...

di Marco Conterio

Federico Chiesa ha un contratto lungo con la Fiorentina ma le prestazioni e le prospettive impongono senza dubbio un nuovo accordo più remunerativo per il calciatore e più sicuro per i viola. Il problema è che nel calcio d'oggi le certezze non hanno molto luogo e, al contempo, Chiesa è oggetto e soggetto delle richieste di tante società in Italia e non soltanto. Il figlio d'arte è un vero e proprio pallino di Aurelio De Laurentiis: in estate resterà da capire quale sarà il futuro dei vari Callejon e soprattutto Mertens (dalla prossima stagione avrà una clausola da 30 milioni di euro valida per l'estero, ndr) e Chiesa è giocatore che vorrebbero lui, il ds Cristiano Giuntoli e Maurizio Sarri.

Federico Chiesa è legatissimo alla Fiorentina, con cui ha sin da piccolo un rapporto viscerale. Però la sostanza è che non è ancora arrivata la firma sul nuovo contratto con la Fiorentina. Perché? Nel mezzo del turbillon delle discussioni che crescono e montano, urgerebbe non solo una dichiarazione della dirigenza ma, per fugare ogni dubbio, la parola di Chiesa e pure il nero su bianco. Perché non c'è? Le trattative sono in corso ma c'è un altro dubbio. La Fiorentina vuole blindarlo ma è consapevole che l'esterno ha davanti a sè pure l'occasione Mondiale che potrebbe far schizzare ancora di più alle stelle la sua valutazione. E davanti a un'offerta irrinunciabile, al di là della volontà di Pioli e di Corvino, il portafogli dei Della Valle faticherebbe a non aprirsi.

Dall'altra parte Milan Badelj. E' dall'estate che ci sarebbe un gentlemen's agreement per andare avanti insieme questa stagione e dirsi addio in estate. Molto probabilmente in regime di svincolo, visto che le trattative sono arenate da tempo. D'estate è stato a un passo dall'addio ma in una rivoluzione completa, la Fiorentina e il suo nuovo agente Alessandro Lucci hanno deciso che probabilmente era cosa migliore non far partire da Firenze uno dei perni principali della formazione di Stefano Pioli.

La chiosa sulla Roma. Presente all'Olimpico per la partita col Chelsea, esiste una parola per definire la macchina di Di Francesco. Impressionante. El Shaarawy e Perotti che stringono, i terzini che spingono, i mediani che s'inseriscono, Dzeko che tiene bassa la difesa e che crea spazi per gli incursori. Con la difesa a quattro, pure senza Laurini, affrontarla sembra impresa ardua, adesso. Chiesa dovrà arginare Kolarov e da lì passa tanto della Roma di oggi. Magari, coi tre dietro, tenere le frecce giallorosse sarebbe più facile ma vorrebbe dire, al contempo, rinunciare a gran parte dell'arsenale offensivo.