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CHIESA HA SBAGLIATO, L'ARBITRO E IL VAR DI PIÙ MA PUÒ SUCCEDERE E TUTTI DEVONO GUARDARE AVANTI. PENSIAMO A GIOCARE. INIZIO SUPER AL FRANCHI, ORA SERVONO I PUNTI FUORI: LAZIO ENNESIMO ESAME. LA SOCIETÀ ADESSO C'È: VIETATO RILASSARSI

di Lorenzo Di Benedetto

Federico Chiesa è l'uomo più chiacchierato nelle ultime ore. Questa volta non per le sue giocate, che come sempre hanno comunque permesso alla Fiorentina di vincere contro l'Atalanta, ma per il suo comportamento tenuto in occasione del discussissimo calcio di rigore assegnato domenica. Il giovane viola ha sbagliato, vero, ma non gli si può scagliare tutta la critica addosso. Sia chiaro, cadere in velocità cercando un contatto ci può stare e nessuno può certamente dire di aver visto questo tipo di azione per la prima volta nella sua vita, la cosa che si può contestare allo stesso Chiesa è di aver chiesto il rigore rialzandosi, nonostante Valeri lo avesse già concesso. Chiunque abbia giocato a calcio anche solo per cinque minuti può però senz'altro capire che quando si è in affanno non si vede tutto in maniera lucida e anche le sensazioni sono molto diverse dalla realtà: per intenderci, una mano appoggiata sulla schiena può sembrare un macigno dopo l'ennesima accelerazione della tua partita e il contatto che si sente mentre di è già in tuffo può bastare per essere certi di essere stati sgambettati. Lo ripetiamo, Chiesa ha sbagliato, ma neanche troppo clamorosamente a dirla tutta. La coppia arbitro-VAR, Valeri-Doveri, ha sbagliato sicuramente di più, perché il penalty poteva essere tolto, ma anche di questo si è discusso e ridiscusso a sufficienza negli ultimi giorni. 

La cosa che ha fatto piacere notare è che tutta la Fiorentina, da Pioli alla società fino al direttore Pantaleo Corvino non hanno lasciato solo il numero 25 e ancora una volta hanno dato la sensazione di essere presenti. Il vento sembra essere davvero cambiato e dopo mesi trascorsi a farsi mille domande sul cosa volesse fare la proprietà, sul cosa dovevamo aspettarci dal futuro e su come sarebbe state fatte le scelte sul mercato adesso possiamo affermare che la squadra che Pioli ha a disposizione è in grado di dire la sua in questo campionato e tra qualche settimana, quando la classifica sarà più delineata, sarà possibile anche iniziare a capire quale potrà essere il reale obiettivo di questa squadra. Una cosa è certa, anzi due. La prima: la Fiorentina ha fatto quattro su quattro all'Artemio Franchi. La seconda: lo stadio è finalmente tornato a essere bello, pieno, caldo, unito. Tutti ingredienti che permettono a Pezzella e compagni di essere ancora più orgogliosi della maglia che portano e di poter guardare con estrema fiducia al futuro, continuando a mettere in campo la voglia e lo spirito che non sono mai mancati.

Domenica l'esame di chiamerà Lazio e dopo aver fatto il massimo in casa e soltanto un misero punticino in trasferta tutti si aspettano il cambio di passo lontano da Firenze. Non che l'impegno sia dei più semplici ma vincere all'Olimpico contro una squadra che è arrivata quinta negli ultimi due campionati sarebbe fondamentale e costituirebbe un bagno di fiducia non indifferenze in vista della seconda sosta della stagione, quando i giocatori potranno di nuovo rifiatare. Contro l'Atalanta la stanchezza si è cominciata a intravedere e servirà dunque un ultimo grande sforzo per chiudere al meglio il ciclo di campionato. L'affaire Chiesa è alle spalle, tutti devono guardare solo avanti mantenendo alta la concentrazione e ricordando che la stagione è soltanto all'inizio.