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CHIESA, LA STRATEGIA DI COMMISSO E BARONE. MA I TEMPI SONO SBAGLIATI: ORA IL RAGAZZO GUADAGNA POCO RISPETTO AD ALTRI. CASO DA RISOLVERE SUBITO PER NON RISCHIARE UN PARAMETRO ZERO. DUE PARTITE SOTTOTONO DEVONO ALLARMARE. 30% TIFOSI BOCCIA IL MERCATO

di Enzo Bucchioni

Sono sicuro che leggendo il titolo qualcuno avrà pensato: basta, ancora Chiesa, non se ne può più. In effetti con la chiusura del calciomercato ora è assolutamente certo, anche per quelli che l’hanno venduto mille volte, che Federico è un giocatore della Fiorentina e giocherà ancora a Firenze. Le polemiche, quindi, dovrebbero essere finite tutte nel congelatore e invece, purtroppo, non è così.

Il caso-Chiesa è aperto più che mai e la Fiorentina farebbe bene ad analizzarlo e risolverlo il prima possibile perché il ragazzo era e resta il giocatore più importante di questa squadra (Ribery è un discorso a parte, più complesso) e l’obiettivo deve essere uno e uno soltanto: farlo stare sereno in campo e fuori per metterlo nelle condizioni per rendere al meglio.

Pensare che aver trattenuto Chiesa a Firenze, l’aver detto no alla Juventus e all’Inter, l’aver fatto rispettare un contratto possa aver chiuso ogni discussione e risolto tutti i problemi è semplicistico e chi lo pensa forse non ha capito o fa finta di non capire come funziona il calcio moderno.

A distanza di poche ore ho sentito prima Rocco Commisso pensare a Chiesa come a una bandiera della Fiorentina ancora per molti anni, poi Joe Barone dire in sostanza che per l’aumento e il rinnovo del contratto non c’è furia, forse a gennaio, forse a fine stagione. So benissimo che la dialettica pubblica spesso nasconde le reali volontà dei dirigenti del pallone e so altrettanto bene che Rocco e Joe si intendono di calcio più di me, ma, permettetemi, questi discorsi mi allarmano e non poco.

Faccio una domanda, quasi banale: ma il Chiesa visto nelle prime due giornate, secondo voi assomiglia al Chiesa che conoscevamo o vi sembra diverso? Ognuno si dia una risposta anche senza essere Marzullo.

A me, ve lo dico, sembra molto diverso nel linguaggio del corpo, nella gestualità, nell’espressione. Dai suoi occhi è scomparsa la ferocia, gioca, ma ho la sensazione che non si diverta più come prima. Sembra aver perso la felicità, l’entusiasmo pare calato, quasi sparita la sua qualità più importante: l’essere trascinatore. Spero, naturalmente, di sbagliare. Ma, un po’ è di sicuro colpa del gioco di Montella che non lo mette al centro delle operazioni (qualcosa andrà corretto), soprattutto però mi pare di vedere un Federico psicologicamente diverso.

Quello che è successo questa estate, pare evidente, potrebbe aver lasciato il segno. E ce ne renderemo conto stasera guardando la Nazionale: mi aspetto quel Chiesa devastante che nella Fiorentina non si è visto. Non perché lo faccia apposta, per carità, ma perché esiste la psiche. Non serve essere Freud per capire un minimo di psicologia applicata, basta avere sensibilità e voglia di ragionare.

Chiesa era al centro di tutto, d’improvviso è diventato uno. Chiesa era la Fiorentina, ora lo è un po’ meno. Aveva grandi sogni e straordinarie ambizioni (giocare la Champions) che ha dovuto rimettere nel cassetto. E chi fa sport sa quanto siano importanti, meglio determinanti, i sogni e le ambizioni. Non ultimo, guadagnava già poco in rapporto al suo valore di mercato e adesso sono arrivati in squadra anche quelli che guadagnano più di lui. E’ stato costretto a rinunciare a un accordo che probabilmente avrebbe potuto chiudere facilmente con 5-6 milioni di euro l’anno di ingaggio, senza ritoccargli di un centesimo lo stipendio. Provate ad astrarvi dal tifo, dai colori e mettetevi nei panni di questo ragazzo. E non tirate fuori la banalità del comunque guadagna 1,5 milioni l’anno…

Adesso cosa si pretende che Chiesa sia lo stesso di sempre? Forse non lo sarebbe neppure un robot.

Dico questo non perché abbia interessi o parentele da difendere, ma per un motivo molto semplice e più banale: la Fiorentina non può permettersi di non avere in campo il Chiesa al top. Quello migliore. Quello determinante. Quello che cambia le partite. Deve tornare ad essere l’uomo che fa la differenza in una squadra migliorata, ma non straordinaria.

Quindi sono preoccupato quando sento spingere avanti, all’anno prossimo, il discorso Chiesa o quando si fanno programmi (la bandiera) senza essersi mai confrontati con lui.

Credo invece che di Chiesa ci si debba occupare subito, da oggi stesso. Serve una strategia condivisa di medio-lungo termine, è l’ora di parlare di presente e di futuro, di progetti della Fiorentina e di soldi.

In sostanza fra Chiesa e la Fiorentina dovrebbe esserci un rapporto privilegiato sia che la strategia futura di Commisso sia quello di venderlo, sia che si pensi a lui come a un giocatore-simbolo e invece quello che mi preoccupa è che non ci sia proprio alcun rapporto.

Mettersi a sedere subito, fare un percorso condiviso, analizzare il presente e il futuro, prospettare l’aumento di ingaggio, pensare anche ad rinnovo (lo hanno fatto l’Inter e Icardi per uscire da un imbuto), sono cose perfino banali.

Commisso non vuole rischiare di perdere a parametro il giocatore, ma qualcuno gli spieghi che il contratto scade nel 2022, se intacca il 2020 la scadenza è già vicina, il potere contrattuale diminuisce e contemporaneamente anche il valore di mercato del giocatore. Mettendo da parte l’aspetto psicologico e calcistico (fondamentale) è vietato ragionare come alcuni tifosi, inorridisco quanto lo sento dire “hanno fatto bene, Chiesa rispetti il contratto”, ma i contratti si accorciano e poi finiscono e si perdono decine di milioni quindi patrimonio societario.

Se nel colloquio che io auspico il prima possibile, la Fiorentina dovesse comunque trovare la rigida volontà (non lo so) di andar via, dovrebbe comunque cercare il rinnovo e poi condividere le scelte future.

Chiudo aggiungendo un particolare non da poco. La completa serenità di Chiesa può essere di grande aiuto anche per Montella che ha bisogno di creare subito un gruppo solido e unito per far crescere una squadra che ha dimostrato diverse difficoltà.

In attesa, si dibatte proprio su Montella  e io non posso che ribadire: lasciatelo lavorare. Il primo step ci sarà fra un mese e mezzo, se la squadra non avrà ancora un senso allora faremo e faranno altri discorsi.

Si dibatte anche sul mercato. Il nostro sondaggio ha una percentuale molto alta di tifosi non soddisfatti, circa il trenta per cento boccia la campagna acquisti. L’ho già detto, manca un centrocampista di gamba e personalità, ci sono problemi qua e là, ma siamo all’anno zero, è la ripartenza e per ragioni già spiegate, c’erano e ci sono difficoltà. Problemi da risolvere. Servono tempo e pazienza, ricordatevi che la Fiorentina l’anno scorso è arrivata sedicesima, la risalita non sarà semplice e neppure rapidissima.