CHIESA, TUTTA LA VERITA’ SUL RINNOVO. E’ INTERVENUTO DDV. LA FIORENTINA HA DECISO DI SPENDERE, AVRA’ PIU’ FORZA IN CASO DI CESSIONE. ORA VALE 60 MILIONI. NON SOLO L’INTER. FALSO IN BILANCIO, ALLARME DA 200 MILIONI
La Fiorentina ha finalmente deciso di fare qualcosa di calcisticamente corretto. Il rinnovo del contratto di Federico Chiesa si farà, Diego Della Valle ha capito, è intervenuto e ha dato l’ok a una importante operazione economica che fa felice il ragazzo, ma che diventa anche un grande investimento per il futuro della società viola.
Chiesa è un patrimonio che va salvaguardato, protetto e valorizzato, non tanto e non solo per provare a tenerlo legato alla Fiorentina, ma soprattutto per farlo diventare un oggetto del desiderio e quindi una miniera d’oro. E’ questa la sostanziale novità, è questa la svolta.
Si è capito che nel calcio di oggi i discorsi al ribasso non funzionano più, per evitare di perdere giocatori o di venderli sottocosto o farli andar via come successo anche di recente, è necessario investire. Così un Chiesa che guadagna molto e ha un contratto lungo con la Fiorentina è destinato a valere sempre di più proprio in chiave mercato e quindi nell’interesse della stessa Fiorentina. Un uovo di Colombo.
Chi lo vorrà sa già che dovrà spendere molto di più proprio in virtù della posizione contrattualmente stabile. Si tratta di economia applicata al calcio, ma oggi funziona così.
Dunque, si sta andando verso la firma per il rinnovo di un altro anno, fino al 2022, ma non nei termini economici portati avanti da Corvino fino a qualche settimana fa che erano stati accolti con scetticismo, ma su basi nuove. Come era logico che fosse. Ricorderete, avevamo scritto delle difficoltà che erano state incontrate dopo i primi tre contatti tra Corvino e il padre di Chiesa, Enrico. Corvino continuava ad offrire un aumento importante, dai 400 attuali ad oltre il milione di euro. Era chiaro però, ed ora è finalmente chiaro anche alla Fiorentina, che un giovane del valore di Chiesa non poteva essere valutato in base a parametri normali adottati per gli altri calciatori. Serviva uno sforzo, un contratto al massimo delle possibilità della Fiorentina e anche oltre, attorno ai due milioni di euro. Corvino ha ottenuto la deroga dai Della Valle per trattare su queste basi ed ora l’accordo è in dirittura d’arrivo. E’ stato raggiunto verbalmente, ora dovrà essere messo tutto nero su bianco e sottoposto all’attenzione delle parti e dei legali. Un contratto del genere oggi è molto laborioso, ma Chiesa ha fretta di chiudere entro il mese di novembre.
Qualcuno dice che, una volta firmato, potrebbe essere Adv in persona ad annunciare il rinnovo, tornerebbe a Firenze proprio per questo, un’occasione giusta.
Ben venga se questo significa anche riallacciare un rapporto nuovo e duraturo. Altrimenti non è il momento della vanagloria, il caso Kalinic del Natale scorso "resterà alla Fiorentina", è ancora ben presente che beffa è stata.
Ora nessuno venga a dire che con questo contratto Chiesa diventerà la bandiera della Fiorentina, resterà a vita a Firenze. Non è così e nessuno deve prendere in giro nessuno.
Oggi il calcio è cambiato e chi non lo capisce deve stare zitto.
Rinnovare Chiesa significa semplicemente metterlo in cassaforte, come una cosa preziosissima, ma comunque pronta per essere tirata fuori in caso di richiesta.
Dargli due milioni e un anno in più di contratto vuol dire lanciare un chiaro messaggio agli estimatori del ragazzo: ora il prezzo lo facciamo noi.
Quanto? Visto che è stato inserito al quinto posto europeo della classifica degli emergenti, oggi non meno di sessanta milioni. Ma potrebbe anche salire.
Quindi nessuno deve illudere nessuno. Se a giugno si presenterà una società con una cifra del genere in mano e un contratto da quattro milioni per il ragazzo, la Fiorentina venderà. E’ inevitabile, anzi necessario. A certe cifre nessuno può resistere.
A quel punto, però, la forza contrattuale della Fiorentina sarà maggiore e Chiesa, supportato dal babbo Enrico, in proposito ha le idee molto chiare.
Visto che sta molto bene qui, Federico si muoverà da Firenze soltanto per una squadra che lo farà giocare in Champions League. La famiglia Chiesa sa poi benissimo che per continuare a far crescere Federico è meglio accettare le offerte di una società italiana, senza sradicarlo oggi, giovanissimo come è. Tutto porta a pensare all’Inter, a Spalletti. Lo stanno corteggiando da tempo, come vi avevamo già scritto, sarebbe l’ideale per far giocare dietro Icardi, in un ruolo scoperto. Ne riparleremo. Da qui a giugno possono cambiare molte cose, il calcio è in continua evoluzione. Chiesa potrebbe anche decidere di restare un anno in più a Firenze per maturare se non dovessero arrivare offerte tali da convincerlo al cento per cento. E se l’Inter è la società che fa più sul serio, è anche vero che non passa domenica che a vedere Chiesa non ci siano osservatori e intermediari di tutte le più importanti società europee, nessuna esclusa. Comunque una delle questioni più spinose si sta avviando verso una soluzione positiva, almeno del punto di vista economico. A patto, naturalmente, che poi i soldi eventualmente incassati per Chiesa vengano reinvestiti meglio di quanto non fatto l’estate scorsa.
Un altro problema da risolvere è quello relativo a Badelj, ma il giocatore è orientato ad andare via. Ha un’altra età, non può aspettare la Fiorentina, ci sono squadre che lo vogliono e con il contratto in scadenza potrà scegliere bene. Difficile che il ragazzo accetti un eventuale trasferimento al Milan a gennaio anche se il Milan lo vorrebbe. La Fiorentina dovrà essere bravissima a portare a casa questa operazione e trovare un altro regista sul mercato. Vedremo.
Intanto si sta avvicinando il D-day per la vicenda Gazzoni. Il 24 novembre il giudice deciderà se rinviare a giudizio per falso in bilancio i vertici della Fiorentina. Ddv ha bollato la vicenda come "una barzelletta". Speriamo si rivelerà tale. Se i magistrati dovessero pensarla in maniera diversa, al di là del penale, ci potrebbe essere un costo per le casse della società da rabbrividire. C’è chi parla addirittura di 200 milioni fra interessi e penali, ma come successo ad altri livello, il giudice potrebbe anche optare per l’archiviazione. Giornate decisive e di grande, inevitabile, tensione.