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CHIESA: UN PRESENTE DA PROTAGONISTA E UN FUTURO DA SCRIVERE. MARTEDÌ UN PREMIO IMPORTANTE PER I VIOLA, DOMENICA IL CAGLIARI, SCALPITA MIRALLAS. FIORENTINA WOMEN'S CAMPIONE, CHAPEAU

di Leonardo Bardazzi

Settanta, ottanta, forse addirittura cento. Milioni naturalmente. Siamo solo a ottobre ma il toto offerta per Chiesa già galleggia tra reale e surreale, come in quelle chiacchiere da Bar Sport che Stefano Benni racconta splendidamente in uno dei suoi libri più riusciti. Di vero per ora c’è che Fede proverà a trascinare l’Italia anche stasera. Da titolare e in una partita nella quale gli azzurri si giocano la faccia anche in questa insulsa Nation League. A guardarlo ci sarà mezza Europa, perché, questo è chiaro, lui e l’altro Fede (Bernardeschi) rappresentano il meglio che l’Italia può offrire in questo momento.

In poco più di un anno infatti Chiesino ha bruciato le tappe e sorpreso tutti, per diventare un campione però ha bisogno di fare un altro passo: “Deve acquisire la voglia di far gol”, ha detto il ct Mancini in questi giorni. “Non è abituato a farli”, ha aggiunto Pablito Rossi. Due descrizioni perfette di un gioiello ancora da sgrezzare che, non a caso, lo scorso anno ha segnato appena sei volte in campionato. Quando farà gol con continuità diventerà un campione. E allora sì che le offerte fioccheranno. Starà a lui poi valutare pro e contro: fare come l’amico Berna, ovvero andarsene per soldi e gloria, oppure restare ancora qui, con una maglia da titolare addosso e tutta la possibilità di continuare a maturare senza assilli.

Intanto Pioli lavora per farlo essere sempre più decisivo e non a caso ha scelto il 4-3-3 come modulo per la sua Fiorentina: mai più Fede laterale di centrocampo. Mai più lontano dalla porta. E così alla ripresa del campionato il figlio d’arte giocherà ancora a fianco del Cholito Simeone e di Pjaca, che in questi giorni ha esagerato (“Io fra Hazard e Neymar”) ma che resta una grande speranza viola nella corsa all’Europa. Occhio però a Mirallas: il suo talento a Roma è mancato tantissimo e in questo prossimo ciclo di partite prima dell’ulteriore sosta di novembre (4 - Cagliari, Torino, Roma e Frosinone - nelle quali ci sarebbe bisogno di fare 9-10 punti) farà un gran comodo. L’ex Everton ha tecnica e velocità, è duttile e ancora integro, ma soprattutto ha voglia di spaccare il mondo. Tra infortuni e flop le sue ultime esperienze sono andate male e a Firenze non vede l’ora di far ricredere gli scettici. Kevin insomma si unisce alla perfezione a un gruppo che ha voglia d’imporsi.

Per l’ingiustizia del Tas subita in estate e nel ricordo di Davide. Domenica tra l’altro al Franchi arriva il Cagliari, l’altra squadra che ha ritirato per sempre il numero 13 in onore di Asto: martedì la Fiorentina (con Salica presente) sarà premiata in Sardegna nella prima edizione del premio Davide Astori istituito dalla stampa sportiva sarda. All’Horse Country Resort di Arborea ci saranno anche i genitori di Davide, che forse rivedremo anche allo stadio tra qualche giorno. Dipenderà da loro ovviamente, di sicuro i fiorentini li aspettano a braccia aperte per l’inaugurazione del centro sportivo viola dedicato a loro figlio.

Infine, giù il cappello di fronte alle splendide ragazze viola. In appena due anni hanno vinto uno scudetto, due coppe Italia e ora anche una Supercoppa Italiana, contro la rivale di sempre. Chapeau. Con la Juve ieri sera è stata una battaglia, Ilaria Mauro l’ha risolta con un gol da bomber vero. Complimenti a Sandro Mencucci, a Fattori, Cincotta e a chi ha creduto in questo progetto che sta appassionando sempre più tifosi. Ora serve costruire un centro sportivo ad hoc (entro l’anno la società svelerà i suoi piani), che formi giocatrici del vivaio e allo stesso tempo renda più solido il futuro del calcio femminile e del settore giovanile dei maschi. Intanto però stanotte si festeggia. Poi sarà Champions. Mercoledì si vola a Londra a sfidare il grande Chelsea. In palio c’è un’altra notte di gloria a tinte viola.