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CHIUSO IL MERCATO ARRIVANO LE PAGELLE. MA LA DELUSIONE DI UNA PARTE DELLA TIFOSERIA NASCE ANCHE DA UNA COMUNICAZIONE NON EFFICACE

di Tommaso Loreto

E chiuse anche il mercato. Non che di mercato non se ne parli più (anzi prepariamoci nel giro di qualche settimana a tornare sugli argomenti del mercato invernale, a cominciare per esempio dal rinnovo di Aquilani che resta un bel rebus) ma certamente questi restano i giorni dei giudizi e delle votazioni. Tutti del resto si sono cimentati nella pagella al mercato viola e un po' quasi tutti hanno tenuto la media ben al di sopra la sufficienza. Non che siano volati voti clamorosi, ma la maggior parte della critica (almeno quella che scrive o parla) non ha bocciato la società viola, sottolineando la conferma di Cuadrado e il recupero sul fil di lana con gli arrivi di Badelj e Micah Richards. Una posizione più o meno compatta, quella della stampa (ma anche dei diretti avversari in campionato) che ha salutato positivamente l'estate confermando peraltro le ambizioni espresse direttamente da Andrea Della Valle, ovvero l'eventualità di rincorrere il terzo posto.

Di contro si registra una buona fetta della tifoseria che non è poi rimasta così soddisfatta dal mercato, e non solo. Tanto da esternare a più riprese, in particolare sui social network, svariate recriminazioni. Cuadrado doveva essere ceduto, servivano alternative migliori, magari anche qualche colpo più importante in mezzo al campo e così via, queste sono le tesi più ricorrenti. Opinioni chiaramente rispettabili com'è giusto che sia, ma che certo arrivano a fronte dell'ennesimo esborso della famiglia Della Valle. Perchè al netto dei detrattori, resta un nuovo passivo da quasi 20 milioni di euro, un monte ingaggi che invece di diminuire è cresciuto, una cessione da quasi 40 milioni non effettuata e anche una rosa che Montella mai ha avuto così ampia, visti i trenta e oltre calciatori a disposizione. E allora come spiegare i malumori che aleggiano in città a fronte di un nuovo sforzo della famiglia proprietaria del club? Un'idea noi ce l'avremmo.

La Fiorentina ha certamente confermato il trend della cessione rimandata di un anno come già capitato con Toni o Jovetic, ma ha anche purtroppo confermato una politica comunicativa rivolta al silenzio e alla segretezza con conseguente calo, come minimo, di empatia e compattezza. Davanti a informazioni che non arrivano (come quelle difficilmente traducibili dai report medici) davanti all'assenza di un confronto costante tra protagonisti e stampa che sgombri il tavolo anche da voci su rapporti incrinati all'interno della società, davanti a un gruppo tecnico che raramente risulta avvicinabile dagli stessi tifosi, finisce che i primi fruitori dello spettacolo viola si ritrovino a domandarsi, senza risposte, quale sia il reale percorso della società, o se non esistano problematiche interne che col passare del tempo si siano cronicizzate.

E' quasi come se i frutti di una certa comunicazione fin troppo contorta e certamente poco efficace, oggi, si stessero manifestando più nella tifoseria che non nella stampa (come capitato, ad esempio, nelle tormentate stagioni di Mihjalovic e Delio Rossi a ridosso della fine dell'era Corvino, quando erano gli organi d'informazione i primi inquisitori) tanto da rendere la stessa campagna abbonamenti un fattore che il club viola avrebbe potuto sfruttare meglio. D'altronde se i Della Valle hanno di nuovo speso e basta senza incassare più di tanto, se gli ingaggi sono ancora più alti, se il giocatore più importante è rimasto, se tutto sommato la Fiorentina comincia una nuova stagione con tre fronti da onorare tra campionato ed Europa, da dove nasce il malumore serpeggiante se la stampa, per una volta, ha quasi esclusivamente sostenuto le mosse di Della Valle e dei suoi collaboratori?

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it