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“CIUFFINOOO METTI DU' PUNTE”... PERÒ LA SECONDA COMPRATEGLIELA VERA

di Stefano Prizio

Nell’analisi della sconfitta romana di mercoledì e in generale, dell’attuale situazione della Fiorentina. Giova fare un’incursione nel passato, per tentare di trarne lezione, infatti  l’allenatore viola Prandelli, con le sue scelte conservative ha dato la sensazione di aver timore e si sa che chi pecora si fa, il lupo se la magna, l'altro giorno la squadra gigliata è parsa andare meglio, solo  nel finale quando è entrato  Kouamè a rinforzare la linea degli attaccanti. Ma, dicevamo del passato: era il 16 dicembre 2002, anno terribile che avrebbe visto la Fiorentina, prima retrocedere in serie B e poi fallire. In panchina sedeva Roberto Mancini, tecnico senza patentino che allenava i viola solo in virtù della deroga  del commissario federale Petrucci. Al Franchi quel 16 Dicembre, soffiava un vento gelido e ben pochi erano gli spettatori sugli spalti, per un Fiorentina- Brescia che non scaldava certo i cuori. L’ attuale ct azzurro partì schierando Nuno Gomez unica punta, con Mijiatovic e Morfeo dietro. Il primo tempo, scivolò via senza emozioni soverchie, tranne quella del freddo che si faceva ancora più intenso, per via del vento di tramontana che soffiava dalla collina di Fiesole.

La gara non si schiodava dallo zero a zero, ma il tecnico viola, si mostrava ancora pavido, sostituendo al 26’ della ripresa, Mijiatovic con Marco Rossi, la squadra che doveva vincere per levarsi dai bassi fondi di classifica, giocava con Nuno da solo davanti, con Morfeo che tentava di dargli appoggio in modo sterile. E fu qui che nell’atmosfera irreale ed algida dello stadio si udì argentino e limpido un grido. Un grido rauco, ma perfettamente intellegibile che faceva immaginare un uomo con le vene del collo turgide per la frustrazione e la rabbia: "Ciuffinooooo……… metti du’ punteeeee…". Mancini, sentitosi chiamare in causa in maniera tanto accorata e continuata (il grido arrivava come frustata alle sue orecchie ogni paio di minuti), dette retta dopo un po’ e a 9’ dalla fine inserì Maurizio Ganz al posto di Morfeo una scelta che premiò la Fiorentina, fu infatti Ganz a segnare al 93’ il gol vittoria per i viola. A Prandelli però, una punta vera, prolifica e affidabile, bisogna che gliela comprino sul mercato. Il mercato invernale appena aperto che dovrà portare a Firenze un attaccante, una punta che   giochi in coppia con Vlahovic.

La scelta di partire con tre ragazzini davanti, scelta d’azzardo che poteva anche premiare il rischio, nel calcio, come nella vita, non si sa mai, è fallita, oggi lo possiamo dire,  perciò va rimediata. Ma solo se si ha intenzione di prendere ‘ giocatori veri’ e la differenza tra ‘ giocatori veri’ e ‘ paranza’, la  sa cogliere chiunque segua il calcio, con un minimo di attenzione e piacere. Se non si ha in animo di prendere  calciatori di prima scelta, conviene  persino restare così. Portando l’azzardo  di inizio stagione, fino in fondo, rimanendo  con  questa rosa, magari carente in alcuni ruoli, ma giovane  e non condannata a priori alla retrocessione, anzi probabilmente in grado di salvarsi, con qualche patema, grazie più ai demeriti degli altri che ai meriti propri. C’è infine da riparare il clima attorno a questa Fiorentina: ci pare infatti che tra il Rocco Commisso che andava in giro per la città a suonare l’inno viola col sorriso spianato sul viso e il Rocco Commisso che stila liste di proscrizione dei giornalisti che gli stanno antipatici, ci debba essere una buona via di mezzo. Perché la serenità e la compattezza di un ambiente, formato da società, tifo e stampa, sono elementi decisivi per una squadra come la Fiorentina che deve salvarsi anche in questa stagione.