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COL CHIEVO CHANCE PER LE SECONDE LINEE. MA FIRENZE FREME PER GIOVEDI'. UNA BOLGIA AL FRANCHI. QUANDO HASSLER DISSE DI AVER GIOCATO CONTRO UNA CITTA' INTERA...

di Lorenzo Marucci

Cinque giorni alla grande notte. Sì, è vero, oggi c'è Fiorerntina-Chievo e bene ha fatto Vincenzo Montella a tenere alta la concentrazione dei suoi giocatori. Il campionato resta assolutamente uno degli obiettivi e se il terzo posto è diventato quasi irragiungibile va immediatamente riconquistato il quarto (ora momentaneamente dell'Inter dopo la vittoria di ieri sul Verona). I giocatori - questo è il punto cruciale - dovranno ritrovare immediatamente la concentrazione dopo il pari contro la Juve e in un momento in cui tutto porta a pensare alla sfida di giovedì. Alzi la mano del resto chi è attratto dalla gara di stasera... 
   Non è però sottovalutando gli impegni che la squadra può crescere e proprio in una situazione del genere si potrà capire quale sia il grado di maturità del gruppo. Un impulso importante potrebbe arrivare stasera da coloro che fin qui hanno trovato meno spazio: per loro si presenta una nuova occasione da sfruttare e la testa dovrebbe essere esclusivamente ad oggi. Sarà una buona chance per Anderson ma anche - se ce la farà a recuperare dall'influienza - per Wolski, talento che ha fatto vedere di possedere buoni colpi. 
   Giovedì sarà invece il giorno in cui tutta Firenze cercherà di spingere la squadra verso il successo (gestire lo 0-0 sarebbe ovviamente inutile e dannoso). La città spesso ha fatto la differenza, e non di rado ha saputo anche annullare gli avversari, stordendoli e costringendoli alla resa. Non abbiamo ancora dimenticato ciò che nell'aprile '91 disse il tedesco Tomas Hassler, all'epoca giocatore juventino, a proposito della spinta del Franchi. "Non mi era mai capitato di giocare contro una città intera". Ecco di cosa è capace Firenze, unica per il suo attaccamento ai viola. E lo disse, Hassler, al termine della gara vinta contro la Juve per uno a zero (Fuser), nel giorno del gran rifiuto di Baggio di calciare il rigore poi sbagliato da De Agostini. Ma occorre ricordare anche ciò che successe nell '88-89 con Nicola Berti che tornava per la prima volta al Franchi da avversario, con la maglia dell'Inter: fischi assordanti ogni volta che toccava palla e dopo soli trenta minuti Trapattoni non potè far altro che sostituirlo perchè non riusciva letteralmente a giocare. 
   Firenze non ha bisogno di grandi esempi perchè per un'occasione come quella di giovedì la carica è già adesso elevata.  Il sostegno sarà però fondamentale dall'inizio alla fine perchè la partita è davvero lunga e tutta da giocare. 
Lorenzo Marucci