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COL NIZZA BUONI SEGNALI DI RISVEGLIO. L’ATTACCO FINALMENTE AL CENTRO DEL MERCATO: NZOLA VICINISSIMO, PUO’ ARRIVARE PURE BELTRAN. SCELTO IL PORTIERE: CHRISTENSEN. IL GENOA VUOLE KOUAME, QUARTA IN BILICO

di Mario Tenerani

Primo giorno male, molto meglio il secondo: questo il bilancio della Sela Cup dopo le sfide col Newcastle e Nizza. Gli inglesi hanno dimostrato di essere più avanti con la preparazione e più forti in generale. Applausi a Tonali, a proposito di centrocampisti che sanno fare tutto. I francesi, invece, sono stati messi sotto per larghi tratti della gara e il gol lo hanno pescato grazie da un jolly nel finale. I viola hanno lanciato segnali di risveglio dopo i 7 gol presi tra Stella Rossa e Newcastle anche se nel mezzo avevano calato il poker col Grosseto. I movimenti offensivi con Kouame, Jovic e Ikonè sono andati abbastanza bene.

Quest’ultimo ha sbagliato sotto porta come spesso gli accade, ma ha preso anche un palo, mentre Jovic ha segnato e ha fabbricato un assist al bacio per Ikonè purtroppo non trasformato dal transalpino. Kouame ha firmato il raddoppio e spedito in porta Jovic. Insomma qualcosa si è visto. Ma la cosa più bella, forse, è stato lo scontro rabbioso tra Jovic e Belahyane, con il serbo che ha mostrato i canini, con ragione, perché aveva subìto un fallo vigliacco. Sono dinamiche di gioco, ci mancherebbe altro, ma vedere Jovic, di solito permeato da una calma quasi irritante, trasformato in Passarella, beh, ci ha sorpreso positivamente. L’ex Stella Rossa ha fatto vedere di avere sangue nelle vene e questo ci piace. Anche se in questo momento l’attacco della Fiorentina potrebbe vivere una rivoluzione. Ma ne parleremo più avanti. 

Il giovane Kayode è molto interessante, arrogante la sua forza fisica. Cresce benissimo. Mandragora sempre molto ordinato, mentre l’esordio di Infantino è stato impalpabile, ma ci sarà tempo per apprezzarlo. Italiano lo ha messo sotto punta, come trequartista puro. Sarà questo il suo vero ruolo? Lo scoprirà Italiano che da ex centrocampista di spessore ha l’occhio clinico per chi si muove nel mezzo. 

In Argentina dicono, a cominciare da Mascherano suo allenatore nell’Under 20, che abbia un futuro da regista. Vedremo. Del resto la narrazione del calcio è ricca di trequartisti normali diventati play sublimi come Pirlo e Pizarro, tanto per citarne un paio davanti ai quali toccava levarsi il cappello. Ci è piaciuto anche Parisi, ma lui lo conoscevano da tempo. E’ il volto nuovo più pronto e sicuro tra tutti quelli presi fino ad ora dalla Fiorentina. Gli altri sono tutti preceduti da un “se” grande come una casa. Se tornerà quello di prima.. Se riprenderà a segnare… Se non si infortunerà spesso… Tanto per fare esempi chiari. Parisi è questo e lo avevamo ammirato a Empoli. 

Finalmente il mercato viola parla di attacco e lo fa in modo deciso. Si prospetta una rivoluzione, addirittura con due bomber che potrebbero sbarcare contestualmente a Firenze. Partiamo da Nzola: la punta dello Spezia è stata bloccata dalla Fiorentina, vuoi perché Italiano lo desidera da sempre, vuoi perché rapporto qualità prezzo rappresenta un buon affare per la società di Commisso. Ci sbilanciamo, è vicinissimo. Nel frattempo soffia il vento argentino: Beltran, attaccante del River, potrebbe anche lui indossare la maglia che fu di Bertoni, Batistuta e Diaz. Costa 25 milioni, non una una spesa banale, ma l’investimento sembra esserci tutto. Nzola se nell’operazione entrerà anche un giocatore, magari Cerofolini, scenderà di prezzo: alla fine la Fiorentina dovrebbe sborsare circa 35 milioni per i due attaccanti

Chi partirebbe? Cabral sicuro e forse lo sa già: lo abbiamo visto in campo, è apparso scarico. E Jovic? La sua situazione è più complessa, di mezzo ci sono anche i benefici di legge in termini fiscali. Magari il serbo potrebbe restare a Firenze e a fare le valigie sarebbe Kouame che al Genoa vanta estimatori (in quella piazza ha già giocato) o anche Sottil. Jovic nel 4-2-3-1 può recitare anche da uomo sotto l’attaccante centrale. 
Per la porta la scelta è stata fatta: arriverà dall’Herta Berlino Christensen, spesa intorno ai 6 milioni. E in difesa? Serve il sostituto di Igor, ma occhio a Quarta: se sbuca un’offerta può essere ceduto. A quel punto ne servirebbero due di difensori, ma ci sarebbero abbastanza soldi in cassa.