COMMISSO E UN CAMBIO DI DIREZIONE CHE PIACE. OGGI IL MONTELLA DAY A NYC, POI TUTTI CON I TIFOSI: ANCHE QUESTA È ROTTURA COL PASSATO (CHE NON CAMBIA STILE NEMMENO Al MOMENTO DEI SALUTI)
Mai come stavolta il gioco “in difesa” non deve portar con sé accezioni negative. E più che di difesa sarebbe forse più adeguato il concetto di cautela, o di semplice avanscoperta. Perché inevitabilmente chi entra in un mondo nuovo, come avviene per Commisso nel calcio italiano o più in generale europeo, deve prima di tutto farsi un’idea chiara di dove si ritrova. Le prime mosse della Fiorentina americana sono tutt’altro che improntate all’istinto, non portano con sé letture frettolose di chi decide di buttarsi senza troppi pensieri. Probabilmente com’è giusto che sia. Il gruppo a stelle e strisce che ha acquistato il club ha prima di tutto osservato, conosciuto la sua nuova realtà, poi ha deciso di farsela raccontare da chi l’ha conosciuta e la conosce meglio.
In tal senso il legame che si è fatto subito stretto tra il tycoon americano e Giancarlo Antognoni bene racconta le dinamiche di arrivo in Italia del nuovo presidente, che dal numero 10 si è fatto raccontare lo scibile del mondo viola e della sua gente. Scegliendo di gran lunga una delle migliori voci che potesse parlare di quella Fiorentina e di quei fiorentini che da sempre conosce. Una volta raccolte informazioni ha poi deciso di andare a pescare quel dirigente che aveva reso al meglio nei suoi anni fiorentini, richiamando Daniele Pradè e inserendolo in un organigramma in cui probabilmente ci sarà spazio anche per un ex monumentale come Gabriel Omar Batistuta.
Pradè da un lato, Bati dall’altro, Antognoni finalmente al centro della dirigenza, è bastato poco a Commisso per rendere positive le prime sensazioni sulla sua nuova creatura. E’ bastato ribadire quell’approccio persino umile mostrato sin dalle prime ore del suo arrivo a Firenze. Proclami pochi, richiesta di tempo, disponibilità a entrare in contatto con la gente e, perché no, anche propensione all’ascolto. L’ascolto dei suggerimenti che stanno arrivando da Giancarlo Antognoni e che potrebbero pure guidare le primissime mosse di una società che deve sistemare gli ultimi tasselli. Detto di Batistuta, e dell’altro paventato ritorno di Ripa nello scouting, resta la casella dell’amministratore delegato da sistemare, con l’ipotesi in crescita di un manager americano che risulti preferito a Gandini o a Scolari, poi spetterà al duo Montella-Pradè affrontare il mercato.
Il tecnico oggi sarà a New York per incontrare il presidente, presumibilmente quando in Italia sarà già notte. Sarà più l’occasione che conoscersi che non la sede per prendere una decisione. Lo stesso ritorno di Pradè anticipa la conferma di Montella, tanto che la serata che attende Commisso e il tecnico viola presso il Viola Club New York ha il sapore di un happening per celebrare il rinnovo del sodalizio. E’ stato Barone a contattare i tifosi per organizzare la serata, probabilmente già consapevole della permanenza di Montella ma certamente celere ad avvisare la tifoseria per organizzarsi e ritrovarsi in quel di New York condividendo qualche momento importante. In tal senso la rottura col passato è totale.
Più in generale è un po’ in ogni ambito che i tifosi stanno ritrovando punti di riferimento lontani dalla freddezza dei conti ribadita a più riprese dalla precedente proprietà. Si potrà eccepire che oltre che umili siano anche mosse strategiche, quelle di Commisso, ma certamente hanno un suono e una prospettiva diversa rispetto al passato. Un po’ come lo stile dei primissimi comunicati. Non dev’essere un caso che proprio le ultime avvelenate parole di Corvino siano andate nella stessa direzione dell’ex proprietà (che aveva voluto ribadire la divisione tra “cazzari e tifosi veri”) e non dev’essere un caso che dalle prime scelte fino alle prime parole in italiano il modo di fare di Commisso sia apparso sin da subito totalmente diverso.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it