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COMMISSO HA INCONTRATO CHIESA, IL SUO FUTURO SI DECIDE OGGI A NY. SUL TAVOLO ANCHE LA LISTA DEGLI ACQUISTI DI PRADÈ. LIROLA, ULTIMATUM AL SASSUOLO. CONTATTO CON LLORENTE. PROMOSSI VLAHOVIC, RANIERI, CASTROVILLI E SOTTIL. IL PULLMAN DEI SOGNI

di Enzo Bucchioni

Dopo l’abbraccio e il buffetto sulla guancia nel loro primo incontro pubblico a Chicago, Commisso e Federico Chiesa si sono visti domenica pomeriggio (in Italia era già lunedì) nel ristorante Enzo del Bronx (non è il mio…) dopo la partita con l’Arsenal come rivelato dall’ottimo inviato Tommaso Loreto. Da presidente, ma con grande sensibilità, entusiasmo e carica umana, Rocco ha voluto caricare Chiesa, ma anche mettere dei punti fermi, comunicandogli la sua intenzione di tenerlo per farlo diventare capitano e una bandiera della Viola. Il ragazzo, ovvio, ha ringraziato e preso atto. 

Oggi, invece, nella serata di New York negli uffici di Mediacom, andrà in scena il vertice fra Commisso e i suoi top manager per decidere una volta per tutte, in maniera ufficiale, con tanto di annuncio, il futuro di Federico Chiesa.

Qualcuno ora si chiederà: ma come, ancora?

Non vi sembra che il presidente viola abbia già detto almeno mille volte che lo vuole tenere?

Serve altro per capire che Chiesa resterà a Firenze?

Tutte obiezioni legittime, per carità. Ma nessuno deve dimenticare che la vicenda Chiesa è molto complessa e andrà analizzata fino in fondo in tutti i minimi dettagli e in tutte le sfaccettature per lasciare al minimo il margine di errore, possibilmente a zero. Ed è giusto che sia così, Chiesa è il giocatore più importante della Fiorentina, da Chiesa dipenderà molto del futuro di questa società sia che resti, sia che non resti.

Rocco Commisso fino ad oggi ha parlato con il cuore, ha cercato di accendere la passione, dal suo punto di vista avrei fatto esattamente quello che ha fatto lui. Arrivo io, sono diverso dalla precedente proprietà, ho i soldi e li voglio investire, non ho bisogno di vendere, faccio un regalo ai tifosi e mi tengo il giocatore più rappresentativo, quello che tutti vogliono. Riparto da lui e con lui.

Un grande gesto che ha contribuito a ridare entusiasmo e senso di appartenenza a una piazza triste e delusa, ha fatto capire che l’aria è cambiata. Fin qui tutto bene.

Poi però, come in tutte le medaglie c’è il rovescio, e nel vertice di oggi sarà analizzato proprio il rovescio. Con Commisso ci saranno sicuramente Appio il vice presidente di Mediacom, l’amministratore delegato della Fiorentina Joe Barone, il direttore sportivo Daniele Pradè partito ieri notte dall’Italia per sfruttare in volo il fuso orario e arrivare a New York in pieno giorno quando da noi inizierà il pomeriggio, probabilmente Giancarlo Antognoni e Vincenzo Montella.

Detto e ridetto che Rocco vuole tenere Chiesa e adesso anche il ragazzo lo sa, è anche giusto però che un grande manager ascolti a mente fredda e analizzi tutte le situazioni e opzioni che gli saranno prospettate, tanto più che lui, Rocco, è entrato nel calcio da poche settimane. Poi, ovvio, sarà comunque lui a decidere, ma necessariamente in questo vertice si dovrà valutare l’impatto dell’offerta che la Juventus ha fatto già diversi mesi fa e dovrà essere captata appieno anche la volontà del ragazzo e della famiglia Chiesa, le loro eventuali e possibili resistenze. Imprenditorialmente e calcisticamente parlando, si dovrà andare fino in fondo, capire se conviene davvero tenere Chiesa o se invece non sarebbe meglio metterlo sul mercato, magari fissando un prezzo molto alto, novanta-cento milioni.

Si dovranno dare risposte a domande del tipo: e se questa valutazione fosse già al top, non sarebbe meglio incassare oggi e reinvestire subito per rifare la squadra? Il tema è proprio questo e i manager, giustamente, lo sottoporranno all’attenzione del "Capo".

Costringere un giocatore a rimanere controvoglia, la possibilità che la sua quotazione cali, forse è un rischio troppo alto. Forse. A Commisso saranno spiegati ancora di più nel dettaglio anche i meccanismi del fair play finanziario che oggi frenano la sua voglia di rifare subito una Fiorentina competitiva. Anche volendo, la società viola non può spendere molto sul mercato visto il fatturato di appena cento milioni. Soltanto vendendo Chiesa e reinvestendo tutto il ricavato, si potrebbe invece fare una squadra di alto profilo da subito. Con cento milioni potrebbero arrivare almeno cinque giocatori forti, ma forti forti. 

Sicuramente Rocco (comprensibile) resterà sulle sue posizioni anche dopo queste analisi, questione di passione, di parola data e di immagine. A quel punto si passerà al piano B, sarà analizzata la necessità di offrire a Chiesa un nuovo contratto, allungato e più remunerativo, parlandone con il padre al ritorno in Italia e quindi anche dei costi relativi che graverebbero sui bilanci.

Una cosa comunque è certa, dopo questo vertice ci sarà una posizione ufficiale della Fiorentina.

Tutto deciso, dunque? Rocco potrebbe cambiare idea soltanto se Chiesa dovesse rompere il silenzio per chiedere pubblicamente di andare via, cosa che non sembra (ad oggi) nelle intenzioni del ragazzo.

Non sbagliavamo dunque, la situazione è complessa e sfaccettata. E’ semplicistico dire Chiesa resterà sicuramente perché l’ha detto Commisso. Ripeto, quasi certamente finirà così, ma la certezza-certa arriverà solo dopo questa attenta, ultima analisi che sarà fatta oggi.

Fra l’altro, dopo la Juve potrebbe tornare in campo anche l’Inter a caccia di un esterno, ora che Conte ha bocciato Perisic.

Ma non solo Chiesa. Nel vertice l’analisi sulla situazione tecnica della Fiorentina sarà fatta a 360 gradi prima di dare il via al mercato in entrata che partirà decisamente soltanto nel mese di agosto. In queste settimane Pradè ha allacciato numerosi contatti con diversi giocatori e i loro manager per prospettare un futuro in maglia viola. Come sappiamo, sono quattro-cinque i ruoli-chiave scoperti e per ognuno di quei ruoli Pradè ha sottomano almeno due-tre nomi e soluzioni, dal punto di vista tecnico ed economico. Si decideranno le priorità, su chi andare, su chi spendere di più o di meno, chi cedere ancora, fermo restando l’autonomia di Barone e Pradè che ha fatto un grande screening riuscendo a depistare sui veri nomi che sta seguendo e corteggiando. Llorente è un nome vero già uscito, uno dei pochi, e lo abbiamo riferito.  A proposito, nel frattempo c’è stato il contatto, ma Pradè ha trovato il giocatore piuttosto freddo perché la Fiorentina è fuori dalle coppe. Una situazione, purtroppo, che si sta ripetendo per molti. Comunque l’opzione resta. Per Lirola ci sarà un ultimatum al Sassuolo, ma Pradè si è già buttato su un altro esterno destro. Demme piace, ma è uno. Fra i centrocampisti sono almeno cinque i nomi sul taccuino del Ds viola. So di deludere qualcuno, ma insisto: nel taccuino (come già scritto) non c’è Balotelli. Fatevene una ragione…

Pradè illustrerà anche il piano vendite dei 50-60 esuberi. Anche ieri (Mosti) c’è stata una cessione all’Arezzo. Altre ne verranno, l’intenzione è di vendere tutti, per alcuni con clausola di ricompra, e rimanere con soltanto 24 giocatori fra titolari, riserve e giovani in rampa di lancio. Confermata la cessione di Hugo al Palmeiras, ieri il brasiliano ha lasciato New York. Biraghi piace all’Inter e potrebbe essere una interessante plusvalenza.

Nel vertice di oggi si farà anche un bilancio di queste prime partite. Sono stati promossi Vlahovic, Ranieri, Castrovilli e Sottil, quasi sicuramente resteranno nella rosa.

Piccoli passi nella ricostruzione in attesa di un’accelerata senza mai dimenticare le difficoltà. Lo ripetiamo: ci vorrà tempo. La Fiorentina è arrivata sedicesima, ha un fatturato basso, un parco giocatori enorme, ma di scarso livello. L’entusiasmo di Rocco ha rimesso in moto tutto e tutti, ma (per ora) non si può andare a cento all’ora. E Commisso l’ha detto chiaro e tondo…

Intanto, per godere un po’, guardatevi il pullman megagalattico della Fiorentina in giro per New York e ripensate che due mesi fa si andava all’Osmannoro (con tutto il rispetto) o a mangiar bistecche.