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Con il Verona i viola si giocano anche la credibilità. Vanoli resta sul 3-5-2 e attende il mercato, tra esterni e difensori è a centrocampo che serve lavorare bene

di Tommaso Loreto

Sarebbe stato complicato fidarsi a cose normali, magari con la squadra a metà classifica ma comunque agganciata al treno europeo del campionato, figuriamoci dopo 4 anni di onesta partecipazione alla tanto vituperata Conference League. Oggi al Franchi è lecito arrivarci pure con un filo d’ansia, la stessa destinata a prendere forma a qualche ora dal fischio d’inizio di una partita dal valore fondamentale e destinata a proseguire nell'interrogarsi se la vittoria contro gli ucraini sia stata sufficiente ad accendere la famosa della scintilla della ripartenza. Anche e soprattutto in campionato. Perché un conto è l’Europa minore, un altro il campionato

In ballo la classifica, ma pure la credibilità
D’altronde in ballo oggi c’è una classifica, e le conseguenti prospettive, che rende Fiorentina e Verona i due fanalini di coda del campionato. Se la vittoria del Lecce di venerdì porta a 8 i punti di ritardo sulla quart’ultima gli uomini di Vanoli si giocano anche una bella fetta di credibilità, almeno quella residua dopo che gli appelli ai tifosi sono stati vanificati dalla prestazione di Reggio Emilia. Sotto questo profilo, e non solo per il divario tra Dinamo Kiev e Verona, i calciatori in maglia viola oggi si giocano molto, e c’è da augurarsi sappiano dare continuità ai segnali incoraggianti intravisti giovedì sera

Avanti con il solito modulo
Il riferimento è all’atteggiamento ancor prima che alla tattica, ritornello ormai stancante di un girone d’andata dove comunque il 3-5-2 è rimasto l’unica certezza. Anche oggi Vanoli, almeno all’inizio, non dovrebbe cambiare assetto, lasciando così al tris di difensori davanti a De Gea il compito di mostrare un po’ più solidità del solito, e soprattutto ad abbandonare la pessima abitudine di subire gol su calci piazzati. Così prima ancora di valutare se il tecnico fa bene o male a non fidarsi di qualche buona traccia emersa giovedì dopo il passaggio al 4-4-2, serve augurarsi di rivedere atteggiamenti giusti, come Kean che invita i compagni a non fermarsi o Gudmundsson che chiama tutto il gruppo dopo il gol vittoria. In una condizione del genere, al netto di rassicurazioni poi risultate surreali per via di quanto avvenuto in campo a Reggio Emilia, non c’è più molto tempo a disposizione dei calciatori per dimostrare di esser davvero tutti uniti e disposti a combattere per la salvezza.

E’ soprattutto a centrocampo che il mercato dovrà aiutare Vanoli
Intanto a proposito del modulo si è tornati a parlare con insistenza di esterni d’attacco per la prossima finestra invernale di trattative. Mentre i nomi di Boga e Maldini riempiono le cronache rivolte agli affari di gennaio la Fiorentina pare più vigile su piste difensive del calibro di Coppola o Becao, anche perché le prossime settimane di Comuzzo potrebbero essere ricche di sorprese, ma è soprattutto in mezzo al campo che i viola hanno bisogno di forze fresche e in particolare di personalità. Se qualche giorno fa, dopo una lunga assenza tra i titolari, il migliore è stato Richardson vien da credere che il marocchino possa certamente tornare utile, ma pure che un reparto nevralgico come quello mediano necessita di un innesto di spessore che consenta a Vanoli di affrontare la seconda parte di stagione con qualche fonte di gioco in più.


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