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CONCESSIONE NUOVO FRANCHI: CANONE PIÙ ALTO MA RICAVI MAGGIORI

di Donato Mongatti

Nel percorso che porterà alla ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze, oltre al lavoro dei progettisti di ARUP, da mesi si stanno tenendo incontri tra il Comune e la Fiorentina, affinché la Società di proprietà di Rocco Commisso possa ricevere chiarimenti su numerosi aspetti.

Una questione che ancora deve ricevere una risposta è a quanto ammonterà la convenzione da versare a Palazzo Vecchio per la concessione dell'impianto ristrutturato.

La Fiorentina ha recentemente rinnovato la concessione che ammonta a 1.100.000 € annui: scadrà nel giugno del 2023 e comprende sia lo stadio, sia i cosiddetti “Campini” (dove attualmente, in attesa di trasferirsi al nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli, si allena la prima squadra). Questo accordo, come spiegano gli atti, sarà rinnovabile in funzione dei lavori di ristrutturazione dell'impianto di Nervi (i cantieri, per garantirsi i fondi acquisiti, devono cominciare entro l'inizio 2024 e terminare nel 2026 ).

Qualora la Fiorentina scegliesse di restare a giocare a Campo di Marte durante le opere di ammodernamento, inevitabilmente la capienza degli spettatori sarebbe sensibilmente ridotta e pertanto si procederà alla rimodulazione del corrispettivo annuale previsto. Stesso discorso (rimodulazione del canone di concessione), qualora la Società viola decidesse di non sfruttare i “Campini” una volta trasferitasi a Bagno a Ripoli (nel 2023 il nuovo centro sportivo dovrebbe essere ultimato).

Ma quel che interessa sapere al Club gigliato, come detto, è a quanto ammonterà il canone del Franchi rinnovato.

Nello scorso settembre il Sindaco Nardella spiegò che lo stadio ristrutturato “vale almeno 25 milioni di ricavi all'anno”, ma nelle carte di Palazzo Vecchio, si leggeva sull'inserto fiorentino del Corriere della Sera, i ricavi stimati salivano a 33 milioni per stagione sportiva.

Incassi decisamente maggiori, dunque, rispetto a quanto entra mediamente nelle casse della Società ogni campionato. La copertura dell'intero impianto ed una migliore visibilità del pubblico che occuperà le nuove curve, causerà un aumento dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti. Inoltre l'incremento degli skybox (saranno realizzati anche lungo la “Maratona”) e una serie di servizi all'interno della struttura che ora non sono presenti, concorreranno ad incrementare i proventi. 

Ecco perché il canone per la convenzione è probabilmente destinato a quadruplicare (circa 4 milioni l'anno), ma stime più accurate che analizzano le potenzialità di uno stadio ristrutturato e considerando l'ammontare dell'investimento (ad oggi 180 milioni), potrebbero far salire ulteriormente la richiesta del Comune di Firenze.

Forse ci sarebbe una strada che potrebbe consentire al Club gigliato di ottenere per molti anni una concessione con oneri vantaggiosi. Partecipando alla riqualificazione dell'area attigua al Franchi (che prevede la costruzione di 15.000 metri quadrati di nuove funzioni – commerciale, uffici ed hotel – per un investimento stimato di almeno 70 milioni di euro), la Fiorentina si garantirebbe automaticamente la concessione degli spazi summenzionati ed a quel punto, inserendoci anche l'uso dello stadio, i benefici economici di un accordo per entrambe le opere sarebbero garantiti.

Nel 2023 (verosimilmente a primavera) dovrebbe essere approvato il Piano Operativo comunale che conterrà, tra l'altro, la riqualificazione di Campo di Marte con i 15.000 mq di nuove funzioni, ed a quel punto Palazzo Vecchio potrà bandire la gara per i lavori. Nello stesso periodo, salvo imprevisti, dovrebbe essersi conclusa la Conferenza dei Servizi per l'approvazione del progetto definitivo di ristrutturazione dello stadio. 

I mesi successivi potrebbero essere quelli atti a definire un “contratto di concessione di cosa futura”: un accordo vantaggioso per la Fiorentina, sia se la proprietà resterà la medesima, sia se ci dovesse essere un avvicendamento.