CONSEGUENZE PREVEDIBILI
Hai voglia a tirare in ballo l'imprevedibilità del calcio, dipende sempre e comunque da quale punto di vista si parte. L'Italia che deve ribaltare la sconfitta in terra di Svezia, per esempio, sembrava qualcosa di difficilmente pronosticabile qualche mese fa. Invece adesso l'ipotesi di restare fuori dal Mondiale russo si è fatta più concreta, con conseguenti brividi lungo la schiena di tutti i protagonisti del variegato mondo del pallone.
Al contrario che la Fiorentina potesse incontrare enormi difficoltà in questa stagione era come minimo prevedibile. Dall'asset societario fino a tecnico e squadra era inevitabile che tutto l'universo viola risentisse dell'auto esclusione dei Della Valle e quel che è peggio è che a oggi non si si vedono all'orizzonte segnali di nessun tipo. Il silenzio a oltranza prosegue, il clima di precarietà pure, con l'aggiunta di un rapporto con la città ormai prossimo a un'irreparabile rottura.
E allora non c'è da stupirsi più di tanto se - oggi come oggi - il tifoso viola si aggrappa ad aspetti che soltanto qualche anno fa sarebbero apparsi semplici inezie. Come il valore di una sfida alla ripresa del campionato, quella contro la Spal a Ferrara, che impone alla Fiorentina di non sbagliare praticamente niente. O come la voglia d'innamorarsi il prima possibile di qualche giovane talento (ultimo in ordine cronologico Vlahovic) che, almeno, rinfreschi quella sensazione di piacevole scoperta che un tempo veniva dal mercato.
In attesa - tanto per cambiare - di scoprire la vera "mission" di questa Fiorentina nell'immediato e nel prossimo futuro non resta altro da fare se non vivere giorno per giorno, sperando che già da domenica prossima il clima sia migliore a Ferrara di quanto non lo sia a Firenze. Perchè da queste parti, ultimamente, interrogarsi sulla Fiorentina è diventata impresa ben poco appassionante.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it