CONSIGLI A DELIO ROSSI
Finale da applausi caro Sinisa. Le scuse pubbliche dell’ormai ex allenatore della Fiorentina per non essere riuscito a dare a Firenze ciò che meritava, se pur tardive, sono apprezzabilissime. Se il bagno d’umiltà fosse arrivato un mese fa, forse ci troveremmo a raccontare un’altra storia. I rimpianti però a questo punto non hanno senso. Il popolo viola deve per forza guardare avanti e sperare che Delio Rossi non commetta gli errori del serbo. Quindi, ci permettiamo di dargli qualche “dritta”. Primo consiglio: non farsi etichettare come un aziendalista. Va bene difendere la proprietà come ha fatto Miha dall’inizio alla fine, ma di tanto in tanto è bene anche alzare la voce. Soprattutto quando aprirà la finestra di mercato e Corvino proporrà acquisti fin troppo sconosciuti. Secondo consiglio: parlare chiaro con lo spogliatoio. I metodi di Sinisa per tenere a bada le teste calde sono stati troppo molli. Ci vuole il pugno duro con chi si permette di sgarrare la sera, facendo il tour delle discoteche. Terzo consiglio: raccontare la verità alla gente fin dall’inizio in fatto di obiettivi ma nascondere i segreti di casa propria anche con le unghie. La Fiorentina, negli ultimi tempi ha messo in piazza i panni sporchi e si è dimostrata incapace di gestire la situazione. L’ultimo caso è stato quello del pendolare Kharja. E’ inutile cercare colpevoli e darli in pasto all’opinione pubblica se poi non si è in grado di rimediare ai danni. Meglio rivedere il regolamento interno, caro Delio. Ci sono tante aggiunte da fare visto cosa è successo in questo periodo. Magari qualcuno storcerà il naso, ma certe reazioni serviranno per capire chi è degno di vestire la maglia viola e chi no. A gennaio, ricordiamolo, si può comprare ma anche vendere….e non tutti i club garantiscono uno stipendio regolare a fine mese.
Laura Bandinelli
giornalista de La Stampa