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COPPA OK, MA ADESSO C’È IL CAMPIONATO. A LA SPEZIA PER LA CLASSIFICA E L’ORGOGLIO. SEGNALI BUONI, AVANTI A PICCOLI PASSI. JOVIC SEGNA, FORSE C’ENTRA ANCHE BATI… UN RINFORZO IN DIFESA, SI CHIAMA ATTENZIONE

di Mario Tenerani

Non era difficile preventivarlo, Fiorentina migliore in coppa che in campionato, quantomeno all’inizio. La fase a gironi della Conference non è la serie A, è più facile anche se porta con sé un cifra di difficoltà. Come ogni cosa sconosciuta. L’ambiente, nelle sue molteplici declinazioni, ha sottovalutato la complessità del doppio impegno: in particolare per una squadra che da 6 anni era all’asciutto di Europa, per una società che mai l’aveva frequentata, per un tecnico alla terza stagione in A e al debutto assoluto sul palcoscenico continentale. Abbiamo voluto dare per scontato ciò che non lo poteva essere nell’ordine naturale delle cose. Così sono arrivate le criticità, l’impatto non è stato dei migliori. Il secondo posto nel girone, al tempo della Fiorentina di Montella o Sousa - la Conference non esisteva - sarebbe stato accolto come un fallimento, ma in questa epoca nella quale la squadra viola prova a ricostruire un profilo europeo, lo possiamo considerare un obiettivo raggiunto. La Fiorentina per arrivare agli ottavi dovrà superare l'ostacolo del playoff con una formazione retrocessa dall’Europa League: l’avventura per adesso va avanti. 

Il saldo fuori dai confini è positivo, mentre in serie A il quadro è peggiore. La posizione numero 13 a pari merito con Bologna e Monza, non può scaldare l’anima di nessun tifoso viola. Le aspettative dopo 11 partite erano diverse, ma forse ci dobbiamo abituare ad un’annata di difficoltà in cui la politica dei piccoli passi è l’unica scialuppa di salvataggio. Dopo la sfida coi turchi si sono visti dei segnali di miglioramento, da quelli è necessario ripartire. Questa Fiorentina difficilmente comincerà a correre, ma se sarà capace di scalare qualche posizione, tornerà un sorriso sulla bocca dei protagonisti. 

Domani a La Spezia Italiano giocherà contro il suo passato recente, contro un’accoglienza dura di un anno fa, ma in ballo ci saranno classifica e orgoglio.  Lo Spezia al Picco si trova a meraviglia, un po' meno in trasferta. Infatti, al pari del Bochum, è una delle due squadre dei maggiori 5 campionati europei che ha raccolto tutti i punti della stagione in casa: quella ligure è una delle tre squadre di questa Serie A ancora imbattuta in casa insieme a Juventus e Napoli. 

E’ anche una sfida che mette in luce i problemi che hanno avuto le due formazioni: solo il Verona (zero) ha collezionato meno punti di Spezia e Fiorentina nel mese di ottobre 2022 in Serie A. A febbraio decise la sfida Sofyan Amrabat. Quello resto l’ultimo gol realizzato dal centrocampista viola.  Osservato speciale sarà Jovic che con la doppietta realizzato in coppa giovedì sera ha raggiunto le 6 marcature stagionali. Siamo a fine ottobre, si gioca da metà agosto, nessuna esaltazione, ma i conti cominciano a tornare.  Nelle ultime 6 gare, tutto compreso, ha firmato 5 reti. La sensazione è che si sia sbloccato: magari c’entra un po’ anche Batistuta… 

Da poco tempo Jovic è andato a vivere nella villa, zona viale dei Colli, di proprietà del Re Leone. Prima ci stava Kokorin, ma in questo caso i poteri taumaturgici di un super bomber come Batistuta si sono arresi di fronte all’evidenza… Con Jovic invece stanno funzionando. Speriamo che Gabriel possa regalargli qualche consiglio utile. 

C’è una questione, però, da risolvere quanto prima: l’esultanza di Jovic ha creato malumori tra i tifosi. Il serbo deve festeggiare in qualsiasi altro modo, tranne che in quello: i tifosi non c’entrano nulla con le critiche, per altro legittime. Non chiedono, ma danno e basta. E soprattutto sono portatori sani di una pazienza infinita, nei confronti di tutti. Qualcuno in società spieghi all’attaccante che siccome ci sono già abbastanza problemi, sarebbe importante non fabbricarne di nuovi. Ma conoscendo il metodo Italiano, ci avrà pensato l’allenatore a parlare col suo giocatore. Lo ha sostenuto e aspettato fin dal ritiro di Moena. I due si capiscono al volo, parlano la lingua del calcio.

Chi conosce Jovic fuori dal campo lo descrive come un ragazzo molto sensibile che ha accusato più di quanto fosse lecito immaginare, l’impatto con le difficoltà del calcio di casa nostra. Ci sta, niente di male. Ora, però, si faccia volere più bene non solo segnando gol pesanti, ma con atteggiamenti più concilianti. Siamo certi che sarà così.  Ci sarebbe anche un altro passaggio da sostenere: il serbo è andato a segno nell’ultima partita di serie A contro l’Inter, ma non trova il gol in 2 presenze consecutive di campionato addirittura dalla Bundesliga 2018/19 (reti tra marzo e aprile contro Schalke e Stoccarda con la maglia dell’Eintracht). Il Picco potrebbe diventare il suo palcoscenico ideale

Nella politica dei piccoli passi, rientrano anche i gli aggiustamenti tattici e i cambiamenti. Il 4-2-3-1 è la dimostrazione della flessibilità di Italiano. Non è vero che è un integralista. Se c’è da cambiare si cambia e i suoi devono seguirlo. Le occasioni da gol c’erano, ma ora sono aumentate. Si tratta di trasformarle. In attacco si registrano sensibili passi in avanti. Dietro, invece, serve un nuovo acquisto, si chiama attenzione… Non è possibile prendere un gol come quello fatto dai turchi, su rinvio del portiere. Situazione, tra l’altro, che i giocatori di Emre avevano tentato anche all’andata, quindi conosciuta dai viola. In allenamento la Fiorentina aveva studiato tutto, eppure in partita è arrivato l’errore, molto grave. Testa fredda e tanta attenzione, appunto. Su questo tasto Italiano batterà come un martello pneumatico e con valide ragioni. 

Il campionato della Fiorentina è in salita, inutile girarci attorno, ma con uno sforzo, da parte di tutti, può prendere una direzione diversa e migliore. Lavorando sui dettagli.