CORDATA CINESE, ARRIVANO CONFERME. LO STADIO FONDAMENTALE PER LA TRATTATIVA. ATTENTI ALLE COLATE DI CEMENTO CHE NON SERVONO ALLA FIORENTINA. GONZALO, DIETROFRONT VIOLA? VIA ANCHE TOLEDO, MERCATO ESTIVO FALLIMENTARE
Credevo che in questo periodo il non-amore per i Della Valle fosse sceso a livelli fisiologici, in fondo è appena rientrato in società Antognoni, c’è pure un manager ad hoc che sta cercando di convincere chi conta in città e i capi dei tifosi che in fondo questa proprietà non è così inadeguata come appare e perfino Cognigni è un presidente di calcio. Auguri. Purtroppo (per loro) invece il filo-diretto con i tifosi che tengo ogni domenica dalle 17 alle 18,30 su Italia7 mi ha clamorosamente sorpreso. Nelle telefonate (tantissime) non si è mai parlato della vittoria sull’Udinese e della squadra, quasi tutti hanno toccato il solito tema: cosa hanno intenzione di fare i Della Valle? Quando se ne vanno?
Il timore che sia in atto un ulteriore ridimensionamento con la conseguente rabbia, appartiene a molti, anche a tifosi pacati e non solo ai ragazzi delle curve più calde. Si spiegano così pure i quasi trentamila contatti toccati da questa mia rubrica della scorsa settimana su FirenzeViola, nella quale ho rivelato la nascita di una cordata di imprenditori cinesi che hanno incaricato un intermediario italiano di sondare la possibilità di comprare la Fiorentina. Siamo appena all’inizio di una eventuale trattativa eppure quasi tutti ci sperano, aspettano, già sognano.
Nel frattempo le prime conferme su questa notizia e sull’operazione in fieri arrivano direttamente da ambienti finanziari milanesi, un paio di banche d’affari sono informate dell’interesse di investitori per la Fiorentina. Questo, naturalmente, può significare tutto o niente. L’aver avviato i contatti (dal novembre scorso) significa poco, può anche chiudersi tutto a livello di sondaggi, ma il mondo dell’economia non esclude che sotterraneamente in realtà una trattativa possa essere cominciata. Magari a livello altissimo, direttamente Diego Della Valle.
Per quel che sappiamo noi la cordata di imprenditori orientali, come già scritto, dopo aver fatto analizzare i bilanci e le potenzialità della Fiorentina, avrebbe dato una valutazione della società viola ben inferiore ai 250 milioni ipotizzati dai Della Valle. Non sappiamo come finirà, ma sempre le banche d’affari sono certe che l’impasse di questi mesi con l’eventuale trattativa congelata, sia strettamente legato alla vicenda stadio. E’ chiaro, ma non da oggi, che la società Fiorentina con in mano un progetto edilizio approvato avrebbe un appeal straordinariamente più alto rispetto a una società di soli calciatori.
A questo proposito sarà interessante vedere il plastico, il dieci marzo (data fissata da Cognigni) sapremo cosa consisterà questo progetto per la Cittadella Viola rivista e corretta. Si parla di un investimento attorno ai 400 milioni con una colata di cemento di circa 87mila metri cubi, ma aspettiamo numeri definiti e definitivi. Una cosa credo debba essere chiara per tutti onde evitare fraintendimenti: non si vuol costruire solo lo stadio. Il business vero è legato ad alberghi, centri commerciali ed altri insediamenti. Quanti? Quali?
Lo sapremo, come detto, il dieci marzo con una ferma convinzione, questa operazione deve essere fatta solo nell’esclusivo, determinante interesse della Fiorentina e di Firenze. Le cose dovranno essere blindate e chiarissime da subito per non fare sfiorare nessuno dall’idea che ci possano essere piani per favorire questo o quello e, soprattutto, coloro i quali sarebbe dietro l’angolo e per investire aspettano di conoscere l’entità dell'eventuale business. Non si tratta di mettere le mani avanti, ma come è facile intuire, il momento è delicato e cruciale, anche per questo, probabilmente, la data di presentazione del plastico da dicembre è passata a gennaio, poi a febbraio, ora al 10 marzo.
Nessuno può permettersi di partite con il piede sbagliato, a Roma (ad esempio) non hanno bocciato lo stadio di calcio, ma una cubatura esagerata degli altri insediamenti che, infatti, ora dovranno essere tagliati del venti per cento. "E chè, ciò scritto Jo Condor"….diceva quel carosello. Già.
Nel frattempo, dopo la rinfrancante vittoria con l’Udinese e la conferma che Bernardeschi è sempre più il prospetto di un campione (alla faccia sei soliti noti…), c’è all’orizzonte l’andata di Europa League. Imperativo? Il massimo sarebbe segnare un gol, mi accontenterei anche di non prenderne. A proposito della difesa ieri Gonzalo (se abbiamo capito bene) ha riaperto alla Fiorentina. Se è così vuol dire che in società qualcuno ha detto a Corvino che non è il caso di tagliare al Capitano il 25 per cento dell’ingaggio. Che poi trattasi di circa cinquecentomila euro. Non poco, ma neanche tanto ipotizzando una valanga di contestazioni se dovesse poi andare via a zero al Milan o all’Inter (come pare). Lo sapremo presto.
Nel frattempo l’ennesimo frammento di una campagna acquisti estiva disastrosa è caduto. E meno male che molti esperti (?) avevano dato sette in pagella al Figliol Prodigo Corvino. Forse per l’affabilità. Parlo di Toledo (mister 30 milioni) che secondo Di Marzio (uno che se ne intende) sta tornando in Argentina. Diks, Dragowski, Milic, Salcedo, Olivera, Toledo appunto, ma anche Tello, Sanchez e Cristoforo più altri giovani sparsi, fra prestiti, riscatti, ingaggi, annessi e connessi sono a bilancio per 26 milioni. Ma non si potevano comprare tre giocatori veri? Ai poster (direbbe qualcuno) l’ardua sentenza…