CORVINO DA OTTOBRE NON ENTRAVA NELLO SPOGLIATOIO
Il pareggio di Genova da leggere come una vittoria buttata via, ha dimostrato che la Fiorentina quando vuole sa giocare a calcio. E questo forse fa ancora più rabbia. Conferma che l’organico in fondo c’era e i guai sono arrivati per altri motivi, molti esterni, ma soprattutto interni al gruppo. E lo sappiamo. Le scarse motivazioni, i comportamenti non da atleta, la preparazione sbagliata, i clan di spogliatoio, tutto si è annodato in una pericolosa spirale. Il pericolo resta, ma l’orizzonte sembra meno lontano anche se di questi giocatori ormai abbiamo imparato a non fidarci più. La vicinanza dei tifosi resta fondamentale, domenica prossima con il Chievo la società farà sicuramente un’altra operazione , questa squadra dagli equilibri fragili ha bisogno di sentirsi ancora sorretta. In fondo è un sacrificio di poche settimane e il Popolo Viola ha il cuore grande. Poi si faranno i conti e saranno conti duri. La società sta tracciando la strada, ha le idee chiare, il cambiamento sarà totale, ma non vuole fare le cose troppo in fretta per cercare di sbagliare il meno possibile. Nodale è la scelta del nuovo direttore sportivo, dell’uomo che dovrà occuparsi del mercato in prima persona. L’identikit porta a un uomo nuovo, fuori dalle grandi rotte del calcio. Si cerca una persona di valore tecnico, ma anche umano. Un giovane, possibilmente. Sartori del Chievo è una pista, non la era invece Leonardi del Parma. Moltissime del resto sono le autocandidature, alcune incredibili: i cellulari dei dirigenti viola sono bollenti e se arrivano a proporsi personaggi di primissima fascia, attualmente in società che fanno la Champions o l’Europa League, vuol dire che fuori Firenze credono più nei Della Valle che a Firenze. Ma questo è una storia vecchia. I tempi della scelta non saranno brevi, i colloqui non sono ancora cominciati: il primo obiettivo da centrare resta la salvezza.
Nel frattempo filtrano altre indiscrezioni sui mesi difficili vissuti dalla Fiorentina. Non è vero come sostengono in molti, che l’assenza di Corvino nell’ultimo periodo per problemi familiari sia stata una delle cause del crollo di questa squadra e della scarsa incidenza del lavoro di un Delio Rossi sballottato dalla crisi. In realtà Corvino da molto tempo, da ottobre almeno, non metteva più piede nello spogliatoio per i non buoni rapporti con troppi giocatori. E questo la dice lunghissima su molte cose. E’ una leggenda metropolitana che ha deluso molto Andrea Della Valle anche la sua presunta lontananza dalla Fiorentina. Dall’inizio della stagione il presidente onorario ha passato in media tre giorni la settimana al fianco della squadra e del tecnico, il conto è matematico, e non ha mai fatto mancare il suo interessamento. Del resto il rendimento delle squadre non è collegabile alla presenza dei presidenti altrimenti in molti finirebbero per dormire con i giocatori, ma questo è un concetto troppo difficile da far capire. E forse da accettare. Comunque tutto questo è dietro le spalle. Resta un presente meno difficile di una settimana fa e un futuro tutto da scrivere. I Della Valle sono pronti a rilanciare, anche Diego è tornato a far sentire la sua voce e sta affiancando Andrea in questo momento delicato. La prova con il Genoa sembra un’inversioone di tendenza, a questa squadra chiediamo conferme se vuole farsi perdonare almeno in parte troppe colpe imperdonabili.
Enzo Bucchioni
Direttore QS Quotidiano Sportivo
(Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno)