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CORVINO PIU' IMPORTANTE DEI DV

di Leonardo Petri

A prima vista il patto con Firenze che il presidente Cognigni ha presentato alla città lascia perplessi, tanto che leggendolo di getto ho avuto il dubbio che il numero uno viola ci dovesse riferire della decisione del cda, tenutosi poco prima, di voler declassere la Fiorentina da società per azioni a semplice circolo ricreativo. Riflettendoci però c'è da apprezzare come la Fiorentina abbia avuto il coraggio di mettere nero su bianco una serie di precetti tanto generici quanto scontati, esponendosi inevitabilmente alla facile ironia dei tifosi se le cose dovessero andare male.

La Fiorentina ha sentito il bisogno di ricordare alla città l'assoluta importanza della funzione sociale dello sport, il rifiuto della violenza, i valori della lealtà sportiva, i valori dell'attaccamento alla maglia, l'importanza del fai play finanziario. Concetti questi che ognuna delle 128 squadre professionistiche, dal Milan all'Aversa Normanna, potrebbero sottoscrivere in ogni momento. Fortunatamente fra gli otto punti presentateci c'è anche un vago ma incontrovertibile riferimento alle ambizioni europee del club ed è su questo, e solo su questo punto, che la società e la squadra potrà essere giudicata dai propri tifosi. Non certo su quanto, per Della Valle e subalterni, lo sport sia importante sotto il profilo sociale. Complessivamente Cognigni è stato bravo ed onesto a metterci la faccia. Cosa che, a naso, dovrà fare sempre più spesso, per giustificare la decisione sorprendente di inserire due uomini politici come l'assessore allo sport e vicesindaco Nardella e il presidente del consiglio comunale Giani nel cda viola, ammettendone lui stesso, mentre ne dava conmunicazione il palese conflitto di interessi che in serata ha portato la società e i due uomini politici a fare un passo indietro, divenendo semplici osservatori uditori permanenti. Cognigni ha poi avuto un moto di orgoglio sulla vicenda Montolivo, dimenticandosi però che come ci ha sempre ripetuto Corvino: “il calcio è questo e bisogna abituarsi a perdere i giocatori a scadenza di contratto”.

A volte, spesso, accade per volontà della società, altre, come in questo caso, potrebbe accadere per volontà del giocatore e, come si sa, almeno virtualmente le regole sono uguali per tutti. Cognigni ha parlato molto ma, sostanzialmente, ha girato sempre intorno ad un concetto, quello del fair play economico, esigenza imprescindibile del club e, in futuro, legge Uefa. Intorno al fair play economico passa la necessità di ridurre il tetto ingaggi, di spendere soltanto soldi che autoproduce la società e di salvaguardare il bilancio e qui, è arrivata la sorpresa. Perché in questo contesto certo non ci si aspettava che Cognigni chiedesse l'infallibilità a Corvino: “Non può permettersi di non arrivare ad un giocatore che noi vogliamo” e, al tempo stesso, ne criticasse apertamente l'operato: “Per noi l'operazione D'agostino è stata un salasso economico e quando si parla di budget a disposizione del direttore sportivo bisognerà tenerne conto”. Tradotto: ci pensi Corvino a fare una squadra competitività e se non ci riuscirà la colpa sarà solo sua. Tutti aggrappati a Corvino quindi che oggi in Fiorentina è più importante dei Della Valle.