CORVINO-SOUSA: ECCO TUTTI I SEGRETI DEL PIANO PER IL MERCATO. IN ARRIVO HERNANI E MEHMEDI. DRAGOWSKI, SERVE LO SCONTO. BADELJ RINNOVERÀ. IL RILANCIO DI ROSSI: NIENTE CESSIONE. VIA ZARATE. TOMOVIC E MATI RESTANO. IL RIFIUTO DI JORGENSEN
La filosofia della Fiorentina è chiara. Questa è una squadra vecchia, il prossimo è l’ultimo anno di un ciclo, inutile smontarla e vendere, val la pena invece di rinforzarla per provare a vincere qualcosa. E’ su questa linea che sta lavorando Pantaleo Corvino in accordo con Paulo Sousa con il quale ha stilato un piano di lavoro e si sente costantemente. Anzi, se volete il binario di lavoro è doppio. Da una parte Corvino deve andare a cercare quei tre-quattro giocatori importanti (due difensori) pronti subito, dall’altra portare a casa giovani che faranno parte della Fiorentina del futuro e sui quali è logico investire per creare futura ricchezza.
La linea è stata approvata anche dal Cda, tanto che i Della Valle hanno deciso di non rientrare subito degli oltre trenta milioni di rosso, ma metteranno a disposizione altre risorse per il mercato. Corvino è attivissimo. In questo momento, tra i trecento e passa nomi pubblicati dai giornali in una giostra imbarazzante, sono due i nomi vicinissimi e un terzo è vicino. A proposito di imbarazzante, l’altro giorno i soliti disinformati hanno scritto che ADV era in videoconferenza con il CdA, invece non c’era proprio. Pazienza.
Dunque, i giocatori vicini alla Fiorentina sono l’attaccante svizzero Mehmedi, un destro che fa l’ala sinistra, 25 anni, valutato cinque milioni, del Bayer Leverkusen che abbiamo visto in questi giorni all’europeo, e il centrocampista brasiliano Azevedo Hernani, 22 anni, gran fisico e grande visione di gioco. Su questi due Corvino sta lavorando da tempo, sottotraccia come ama fare lui, ma le due piste sono buonissime e potrebbero concretizzarsi a breve salvo i soliti colpi di scena del mercato.
Il terzo giocatore in arrivo è il portierino polacco Dragowski, già visionato nell’era Pradè, che piace anche a Corvino. L’accordo con il ragazzo (19 anni) c’è, il Corvo vuole lo sconto di un milioncino dalla sua società prima di dare l’ok finale all’operazione. Questione di ore e di dettagli. Per il resto Corvino è un tourbillon in sede con il suo braccio destro Freitas in giro per l’Europa, costantemente collegato. In sede Corvino sta mettendo a fuoco alcune operazioni relative alla rosa attuale che, come detto, non sarà smontata né ridimensionata. Anzi.
Uno dei casi sul tavolo del Dg è Pepito Rossi. Che fare? Andrà in ritiro. L’idea di venderlo è tramontata perché significherebbe svenderlo. La Fiorentina invece su questo ragazzo vuole ancora puntare e investire, anche moralmente si sente vicino a Pepito che tanto ha fatto per tornare a vestire la maglia viola. Sousa è d’accordo. Rossi andrà a Moena e ripartirà alla pari con tutti per un posto da titolare.
Ma resteranno in viola anche Tomovic e Mati, Sousa preferisce tenerli, li ritiene due jolly importanti, ragazzi seri che non creano grane nello spogliatoio e sono sempre a disposizione. Nelle prossime ore Corvino sistemerà anche la vicenda Badelj. L’obiettivo è prolungare il contratto in scadenza l’anno prossimo. Il procuratore del croato spara a zero da tempo sulla Fiorentina per colpa di una provvigione non pagata non si sa da chi (l’avevamo già anticipato mesi fa) ma Corvino che lo conosce bene e ne ha grande stima, è convinto di poter sistemare tutto in fretta in virtù di una vecchia amicizia. Badelj sarà un punto fermo con Vecino anche per la prossima stagione.
Per Tello, invece, la Fiorentina aspetta la risposta del Barcellona: prestito o niente e non c’è ottimismo almeno fino a ieri. L’unico giocatore che la Fiorentina ha deciso di mettere sul mercato da subito è invece Mauro Zarate. Pagato relativamente poco (2,5 milioni), ha fatto bene nei sei mesi in viola e ha buon mercato. Vuol fare il titolare, non gli piace giocare esterno, ma centrale e nella Fiorentina è difficile: sarà venduto. Per vendere Babacar, invece, si aspettano offerte importanti, altrimenti andrà in prestito in Inghilterra o in Germania. In attesa di altri trecento nomi inutili da qui al 31 di agosto, prima o poi ci saranno anche le certezze.
Dal campo alla società, c’è da registrare l’incontro negativo con Martin Jorgensen. Il giocatore è lusingato dell’offerta della società, è disposto a fare l’osservatore per i paesi nordici, ma non ha tempo per fare quella sorta di anello di congiunzione fra tecnico, squadra e società e neppure di ambasciatore con il Popolo Viola o con l’Uefa. Avrà un incarico ridotto, come vi avevamo anticipato, non ha intenzione di abitare a Firenze. Questo costringerà la Fiorentina a ripensare se affidare o meno il posto vacante a un altro ex viola. Una decisione non è ancora stata presa, i nomi sulla scrivania dei dirigenti sono diversi, vedremo su chi cadrà la scelta.