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CR7, HIGUAIN, NAINGGOLAN, ANCELOTTI. L'AUTOFINANZIAMENTO DEI DELLA VALLE COSTRINGE LA DIRIGENZA A SCEGLIERE L'UNICA VIA POSSIBILE SUL MERCATO: COSTRUIRSI UN FUTURO

di Marco Conterio

E' un calcio italiano che corre a una velocità frenetica. Spaccato in due tronconi, adesso più che mai. La Juventus compra Cristiano Ronaldo a 100 milioni e gli garantisce un contratto da 30 a stagione. Il Milan dà 7,5 milioni all'anno a Gonzalo Higuain. L'Inter acquista Radja Nainggolan. La Roma ne incassa 75 per Alisson e li investe su Javier Pastore e in una nidiata di talenti dal grandissimo talento. Il Napoli paga fior di milioni Carlo Ancelotti. Poi, un solco profondo. E' un'estate dove il divario tra le Grandi e le altre è ancor più segnato e marcato. Dove hai poche strade da scegliere, se non quella di sopravvivere. Dove l'unica via è quella di provare a costruirti un futuro. E' vero che l'Atalanta ha piazzato l'acquisto più caro della sua storia con Duvan Zapata, che il Torino ha ulteriormente alzato il suo monte ingaggi ma può far partire Andrea Belotti destinazione Napoli, che la Lazio rifiuta offerte sotto i 100 milioni per Sergej Milinkovic-Savic. Ma per arrivare dove?

E' la domanda che, da tempo, si pone la famiglia Della Valle. Facciamo un salto indietro. Quando era il momento giusto, quello del grande esborso di cassa, ovvero quando la Fiorentina era prima, per Paulo Sousa arrivò... Yohan Benalouane. Tutto è cambiato dopo l'all-in su Mario Gomez. Per sfortune e infortuni, la storia non è andata come sperato e nelle casse della Fiorentina si creò un buco di bilancio che fece dire ai Della Valle 'mai più'. Da lì è iniziata la storia dell'autofinanziamento e, in questo diktat della proprietà, l'unica via possibile è pensare di costruirsi un futuro.

Roseo, anche a livello di casse e di incassi. Per questo la dirigenza sta cercando di blindare Giovanni Simeone. Per questo Federico Chiesa è rimasto e al contempo non vengono piazzati obblighi di riscatto perché i Della Valle vogliono avere la certezza degli incassi futuri, prima di garantire esborsi che andrebbero a bilancio in questa stagione. Alban Lafont, David Hancko, sono gli esempi di questa strategia. Solo che, senza denari contanti, e con le grandi che chiedono trasferimenti a titolo definitivo e obblighi di riscatto, l'unica possibilità per prendere giocatori che già conoscano la A e di buon livello è il prestito secco come accaduto con Gerson. Che non è una strategia da grande, è vero, ma è essere più realisti del re accontentando anche le esigenze dell'allenatore.

Kevin Mirallas è l'occasione che viaggia nel solco dell'immediato, esborso soft ma giocatore pronto subito. Marko Pjaca il grande obiettivo ma finché la Juventus non mollerà sulla formula, la Fiorentina non garantirà un investimento che vada a pesare subito sul suo bilancio. Questo fa poco rima con sogno ma se le altre prendono Cristiano Ronaldo e via a cascata, c'è solo da lavorare di 'creatività', perché di soldi a disposizione la proprietà ne mette solo se questi non andranno a intaccare il bilancio. E' la realtà dei fatti, volenti o dolenti, più che nolenti. L'unica strada per costruirsi un futuro, per sopravvivere e sperare che arrivi un nuovo exploit è questa. Augurandosi che, al passo decisivo, qualora dovesse arrivare, non ci sia più un gennaio come quello di Benalouane.