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DA FERRARA PASSA L’ULTIMO TRENO PER L’EUROPA, CUORE E DIVERTIMENTO LE ARMI PER PROVARCI. MA GLI INFORTUNI SONO UN GRAN PROBLEMA: PIOLI E’ RIMASTO SENZA ALTERNATIVE

di Leonardo Bardazzi

Undici pareggi in ventitré partite, appena 1,39 punti medi a partita. La Fiorentina è decima in classifica, da tempo resta aggrappata alla speranza europea senza mai riuscire a cambiare marcia, a far impennare le sue teoriche speranze europee. L’ultimo turno, anzi, come prevedibile ha ampliato la distanza da quel sesto-settimo posto che vale l’Europa del prossimo anno: l’Atalanta infatti vola, ma anche romane e milanesi sono tornate a far punti con continuità. 

Quello viola insomma sembra un destino segnato: puntare tutto sulla coppa per non vivere di rimpianto e fare i conti con un’altra stagione deludente. Eppure il cuore messo in campo contro il Napoli dice altro. Eppure la voglia di non mollare neanche di fronte a mille difficoltà (avversario fortissimo, emergenza in difesa, infortuni in serie durante la partita) è il segno chiarissimo che la Fiorentina c’è. E’ viva. Ha voglia di inseguire i suoi obiettivi, al di là di quello che dice la classifica. Da Ferrara passerà l’ultimo treno: vincere potrebbe valere l’ennesimo rilancio, anche perché stavolta il calendario (ci sono Atalanta-Milan, Napoli-Torino, Genoa-Lazio e Inter-Samp) potrebbe colorarsi di viola. Certo, questo mese, con Inter, Atalanta e Lazio da affrontare in serie, resta tosto per davvero, ma come detto per inseguire l’Europa League servirà osare, giocare d’attacco, senza troppi calcoli: per arrivare alla fatidica quota 60 mancano ancora 28 punti, bisognerà viaggiare a una media di quasi due punti (1,8 per l’esattezza a partita).

Servirebbe la svolta insomma. Non facile da mettere in pratica, ma possibile solo sfruttando il piccolo grande segreto di questo (bel) inizio di 2019: il divertimento, la ricerca del gol attraverso il gioco, le belle giocate, le corse e la fantasia di Muriel e Chiesa. Il resto proverà a farlo l’orgoglio da applausi di questa squadra mai doma, limitata se volete, ma pur sempre impetuosa, tenace, quasi ribelle di fronte a quella che pare il sua sorte. 

Oltre alla classifica però preoccupano gli infortuni. Pezzella è un totem, in campo e fuori. La sua assenza peserà come un macigno, ma non sarà breve e Pioli dovrà fare di necessità virtù. Puntellare la difesa per limitare i danni sarà il primo pensiero di questi giorni. E la soluzione non può essere che una: Milenkovic stabilmente centrale, al fianco di Hugo. Il gioiellino serbo ha tutto per diventare un top, adesso deve dimostrarlo. E non solo come difensore aggiunto ai centrali, ma da perno fondamentale della squadra. E’ un esame anche per lui, ma ha la stoffa per passarlo a pieni voti. In attacco invece sarà ballottaggio giornata dopo giornata: il tridente con Simeone intriga, ma c’è da credere che almeno inizialmente Pioli si affiderà a Gerson trequartista, anche perché in mezzo tornerà Benassi. I guai per le assenze di Pezzella e Mirallas comunque non finiscono qui. Presto (tra due settimane esatte) arriverà la semifinale di coppa, in mezzo alle partite con Inter e la stessa Atalanta in campionato, ma l’allenatore potrà fare pochissimo turnover: eccolo dunque il grande guaio viola. Proprio nel mese decisivo della stagione, il rischio concreto è che venga a mancare la benzina nel serbatoio. Anche per questo desaparecidos come Pjaca avranno un’altra chance. L’ultima, per evitare di essere ricordato come uno dei flop più fragorosi della storia viola. I tifosi comunque, come sempre, sono con la squadra e questo è un bel valore aggiunto: la prevendita per l’Atalanta sta andando molto bene. Firenze ha voglia di imprese. 

Ps: Auguri di cuore al Maestro Zeffirelli (ieri 96 anni), impareggiabile regista conosciuto in tutto il mondo, e fiero tifoso viola al punto di autodefinirsi l’anti-Juve per eccellenza. Boniperti arrivò perfino a querelarlo, Agnelli lo chiamava a casa per placarlo. Ovviamente senza riuscirci. Nobili risse contro il potere, che l’hanno fatto diventare mito nel cuore di ogni tifoso viola. A proposito di miti, Uccio Valcareggi avrebbe festeggiato 100 anni. Il ct dell’Europeo del ’68 diventato indimenticabile per quell’Italia-Germania 4-3, all’epoca era stato accusato di far parte della “mafia fiorentina”, visto che fu Artemio Franchi a volerlo in azzurro. Ma lui, triestino di nascita, e diventato uomo in Santa Croce, rispondeva senza peli sulla lingua: “In effetti un occhio di riguardo per la Fiorentina ce l’ho. I miei figli si chiamano Furio, Francesco, Federico e Fiorella. Tutti nomi con la lettera effe. E non è un caso”.

Ps del ps: Niccoló Zaniolo è diventato l'italiano più giovane a segnare una doppietta in Champions League. Un rimpianto viola enorme di cui Della Valle, prima ancora dei tifosi, dovrebbe chiederne conto. A proposito, c'è pure da pagare una multa salata per I beceri cori contro Napoli. Un peccato perchè Firenze non è questa e perchè allo stadio dovremmo andarci per amore. Non per odiare il prossimo.