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DALLE 'QUASI' DIMISSIONI ALL'ENTUSIASMO PERDUTO: SOUSA RIPRENDA IN MANO LA FIORENTINA. BORJA VALERO-BANDIERA: QUANTO VALE L'AMORE PER LE CASSE VIOLA? TOLEDO E UN PROGETTO ALLA JOVETIC

di Marco Conterio

La sosta è buona per riflettere, per pensare. Per interrogarsi sul rendimento della squadra, del tecnico, dei nuovi acquisti. Sette giornate non son buone per un bilancio ma lo sono per intravedere strada e via tracciate. Le prime perplessità sovvengono su Paulo Sousa, tra atteggiamento e modo di interpretare la stagione. Pare che da quel fine gennaio in cui decise di dimettersi, tutto sia cambiato. Nell'approccio, nell'entusiasmo. Nelle scelte. Da allora, Sousa ha sbagliato tanto, troppo. Ora sta tergiversando ma la strada sembra naturale: due punte, perché insieme Babacar e Kalinic stanno girando e con lo schema a due trequartisti, che di ruolo in quella posizione non lo sono (Borja Valero e Ilicic), non rende. Punte spuntate in un modo, tandem che gira nell'altro. Da capire perché ancora non valuti la strada del 'Two Is Megl Che One', come scriviamo anche a parte stanotte. La domanda è spontanea: Paulo Sousa ha lo stesso entusiasmo di un anno fa? Quella voglia, quel mordente? Garantisce di sì e non possiamo che credergli. Lo dimostri sul campo. Coi ragazzi, con l'approccio, col coraggio nelle scelte. Col gioco dei suoi, che ora trasmette tutto meno che sangue che scorre nelle vene.

La sosta è buona per riflettere. Per ripensare all'estate, per ricordare le verità dette da tutti su Borja Valero. Quella che molti addetti ai lavori raccontano, e alla quale ci atteniamo, è che l'agente ne ha discusso con molti. Che il giocatore è stato stuzzicato dall'ipotesi Roma, che a Firenze sta bene ma che se i giallorossi avessero battuto il Porto nei preliminari Champions adesso sarebbe un giocatore di Luciano Spalletti. Nel 2014 ha firmato fino al 2019 dicendo "è come un contratto a vita". Se così dev'essere, allora che lo sia pure economicamente. Però Borja Valero, che vuole adesso legare la sua immagine a Firenze, batte cassa. Intendiamoci: lo fa il suo agente, con plurimi incontri estivi. Vuole un aumento cospicuo dell'ingaggio ma qui sorge spontanea la domanda. E' già il paperone viola con un contratto da un milione e settecentomila euro a stagione. Merita, per il progetto Fiorentina, aumentargli gli emolumenti? L'addio di Borja, eventuale, direzione Roma, aveva anche motivazioni economiche e non solo di eventuale Champions. Vale così tanto una bandiera, per Firenze? E vale così tanto un amore, per Borja Valero? Riflessioni in libertà. Il parere non richiesto ha due lettere soltanto. No.

Infine la chiusura con Hernan Toledo. Che gli osservatori descrivono come talento che infiamma i cuori. Per lui la Fiorentina ha speso 2 milioni circa per il prestito e solutamente è cifra investita su un giocatore pronto subito considerato che quella pattuita per il riscatto è di 30 milioni di euro. Una follia, a meno che non si consideri che arriva dal club per antonomasia controllato dai fondi (Deportivo Maldonado) e che è gestito da Stellar. Ennesima spiegazione: la Fiorentina ha preso Toledo in prestito biennale e per lui ha in mente un progetto alla Stevan Jovetic. Era capitano del Partizan Belgrado quando arrivò a Firenze e per i primi mesi fu mero spettatore esterno del progetto viola. E' un auspicio ed un augurio. Solo così avrebbe senso l'operazione Toledo, solo pensando al futuro si possono capire e giustificare gli altri quasi 4.5-5 milioni di euro spesi per Dragowski e Diks.