DALLE STALLE ALLE STELLE: E' TORNATO GOMEZ. UN NUOVO NETO, LA DIFESA PREOCCUPA MA LA JUVE NON E' IMBATTIBILE.
Via alle ovvietà. Con Giuseppe Rossi e Mario Gomez sarebbe stata un'annata diversa. Più bella, per Firenze. Più bella anche per l'Italia, forse, visto che la coppia d'attacco che con Tevez e Llorente si gioca il ruolo di migliore d'Italia, avrebbe portato magari anche i gigliati a lottare per altre sfere. Per altri lidi. Siccome coi se e coi mai non si fa la storia ma si vive solo d'illusioni, e di rimpianti, meglio che la città si gusti il presente. Quel pugno caricato e levato al cielo, di un attaccante come Mario Gomez che dopo un sin troppo lungo calvario, è tornato a giocare. E, dopo qualche prestazione per tornare in forma ed altre dove non ha giocato all'altezza, ha segnato. Un gol vero, verissimo. Da campione. In uno stadio difficile, dove solo i grandi possono giocare senza le gambe che tremano. Strano, il calcio. Cinque giorni fa, era punta che mai sarebbe tornata alla rete. Da oggi è di nuovo leone, torero. Sono le due facce del mestiere della punta: se non segna, non va. Se segna, tutto oro colato. Come quello che piove da Torino sui sorrisi di Firenze: scongiuri permessi, consentiti, leciti. Ma adesso l'impresa è possibile e sarà la Juventus a dover premere forte per fare obbligatoriamente almeno un gol al Franchi, tra una settimana. Non ce ne voglia il Chievo Verona, non ce ne voglia pure chi "ogni impegno va rispettato". La sfida coi Mussi Volanti è sentita da tutti solo come fastidioso intralcio verso il ritorno d'Europa League.
Dopo le premesse buone, ci sono anche i lati negativi. La Fiorentina ha bisogno, come il pane, dei suoi Gomez e Rossi pure in difesa. Detto e sottolineato che solo gli inetti non si ricredono, Neto ha dimostrato di essere portiere da Fiorentina. Solo una postilla: migliorato nelle uscite, nelle prese, nei tuffi, nelle parate e precipitato coi piedi? Scherzi a parte, gli arti che contano per un numero uno son quelli alti, quindi amen se il rinvio finisce nel parcheggio più vicino. Servono però difensori, un uomo giusto al fianco di Rodriguez. Anche perché la scelta dei 4 dietro, con Tomovic adattato sulla mancina, non convince. E non certo per il serbo: che giocherebbe anche sulla destra, dove rende anche meglio, ma la fiducia in Pasqual di Montella non sembra ai massimi storici e, tra Roncaglia e Diakitè, pare che per i sogni ci sia poco spazio. Per questo, in futuro, servirà operare proprio lì.
Postilla bis. Sulla Juventus. E' una corazzata splendida, per gioco espresso, per grinta e per carattere. Conte, sulla lunga distanza, è il miglior allenatore italiano. Solo che, nelle partite secche, trasmette forse troppa pressione al suo gruppo. La Champions lo dimostra, questa sfida, a differenza di quella di campionato, ne è la riprova. Per questo, forse, l'impresa non è impossibile. E val bene che adesso Firenze raddoppi gli scongiuri...
Di Marco Conterio
Responsabile di redazione, Tuttomercatoweb.com